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FORTITUDO: Le pagelle della stagione – 17 giu

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CANDI: Quando va in campo sembra un veterano, nonostante la sua carta di identità reciti classe ’97 alla voce data di nascita. Killer instinct e intelligenza cestistica lo rendono uno dei giovani più interessanti del panorama italiano. Scelte giuste al momento giusto e una strepitosa intensità difensiva lo hanno reso una pedina fondamentale nelle rotazioni di coach Boniciolli. Prendete appunti e segnatevi questo nome perchè a breve lo rivedrete in Nazionale. VOTO 8,5


VALENTINI: Assente nella prima gara di questa stagione, quando fa il suo esordio dimostrato di essere un giocatore fondamentale per la Fortitudo soprattutto in fase difensiva. Provateci voi a battere Jacopo in 1vs1 vi accorgerete che non è proprio la cosa più facile del mondo. In alcune gare assente ingiustificato in fase realizzativa, ma se poi dall’altra parte del campo fa quelle difese lì, allora gli si può perdonare anche questo. VOTO 6,5

LAMMA: Le lacrime dopo la vittoria in gara 2 contro Montichiari e quella palla recuperata contro Siena con annessa esultanza come se avesse appena messo la tripla della vittoria. Basterebbero questi esempi per dimostrare l’attaccamento del capitano ai colori biancoblu e il fatto che fin dall’inizio la sua mission fosse riportare la Effe in Serie A. C’era nel 2010 e c’è stato anche nel 2015, sempre da capitano, sempre da bandiera, sempre da leader. Andrea Mura, allora coach della Jadran Trieste, in una nostra intervista lo ha definito  “il giocatore che incarna al meglio lo spirito Fortitudo”. Forse, non avremmo potuto trovare parole migliori per descriverlo. VOTO 7,5

GRILLI: Arrivato con ben altre aspettative, bisogna ammettere che un po’ ha deluso le attese della vigilia. Ha caratteristiche che lo hanno reso un importante terminale offensivo, ma è stato troppo discontinuo nella sua apparizione in maglia biancoblu. Ha lasciato la Fortitudo dopo il cambio in panchina. VOTO 5,5

IANNILLI: Dominante, credo che sia il termine che meglio descrive la stagione di Andrea Iannilli. I 17 rimbalzi in gara 1 dei playoff con Bergamo lo dimostrano, ma sono solo un esempio di una stagione strepitosa. Ha giocato e ha dominato anche quando non era al meglio della condizione quando, da vero lottatore qual è, ha stretto i denti ed è sceso lo stesso in campo. VOTO 8,5


SAMOGGIA: Il giocatore che più di tutti ha sofferto il cambio dell’allenatore da Vandoni a Bonicolli. Avvio di stagione condizionato dall’infortunio poi ha fatto vedere di che pasta è fatto copreso quel season high con i 33 punti contro Orzinuovi. Dicevamo ha sofferto, forse, più di tutti, ma a Forlì è stato decisivo nel secondo quarto spaziale della Effe e questo basta a capire che non è uno che si arrende facilmente alle prime difficoltà. VOTO 6,5

MONTANO: Inutile nascondersi: il numero 14 è di un’altra categoria. Aveva già fatto intravedere qualcosa di interessante in quel di Imola contro Lugo alla prima di campionato, poi il campionato è stato un crescendo continuo. A tirare fuori dai guai la sua squadra ci ha pensato lui in più di un’occasione, spesso e volentieri con triple e falli. Credo di aver finito gli aggettivi per lui in questo campionato. Prestazioni spaziali con una continuità mostruosa. Un terminale offensivo incredibile, un giocatore da riconfermare assolutamente. VOTO 8,5


SORRENTINO: Andata e ritorno per Gennaro: aveva salutato la Fortitudo per poi tornare sotto la gestione Boniciolli. Ha avuto la capacità di sapersi adattare e di mettersi al servizio della squadra. E se la stagione a livello realizzativo non è stata esaltante poco importa, perché ha contribuito a far segnare gli altri. Vedi la voce ‘cazzimma’ per descrivere al meglio le sue prestazioni: intensità, voglia di lottare su tutti i palloni e tanto tantissimo cuore. VOTO 6,5 (ma solo per il lato realizzativo)

MANCIN: Fondamentale in più di un’occasione per far respirare Iannilli. Quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente: preziosissimo su ambo i lati del campo soprattutto sotto i tabelloni. Peccato per quell’infortunio che gli ha fatto saltare il finale di stagione. VOTO 6

LENTI: Ha giocato pochissimo, ma quei secondi in difesa su Marconato in gara 3 sono tanta, tantissima roba. Se Boniciolli ha sempre speso belle parole per lui, la osa di certo non è casuale, basti guardare il modo in cui si è allenato quest’anno per capirlo. VOTO:  S.V.

RAUCCI: Intensità, energia e atletismo. Questo è il Davide Raucci che i tifosi della Fortitudo hanno imparato ad apprezzare. Giocatore di una duttilità incredibile che nel corso della stagione ha giocato da 3, da 4 e da 5. Una sua difesa nel ruolo di 3 ha annullato Bonfiglio in regular season, un’altra da 5 ha annullato Chiacig nelle Final Four. Con Boniciolli c’è stata la svolta decisiva alla sua stagione a livello di continuità di prestazioni. La sua fisicità è stata un fattore decisivo in più di una gara. VOTO 7,5

CARRARETTO: Palleggio, arresto, tiro e canestro. Quante volte i tifosi della Fortitudo hanno assistito a questa sequenza e quante volte hanno esultato perché una tripla del numero 21 in maglia biancoblu chiudeva la gara. La meccanica di Carraretto sarebbe da esporre al Louvre accanto alla Gioconda. L’esempio perfetto del fatto che il talento non si logora col tempo; è sceso di categoria con la giusta umiltà e si è messo a servizio della squadra. Un campione fuori e dentro dal campo. Letale nei momenti che contano, uno dei tre senatori con Lamma e Iannilli. VOTO 8

ITALIANO: L’uomo mascherato che quando segna fa il gesto degli occhiali è entrato dalla porta principale nel cuore dei tifosi della Effe. Giocatori con il suo carattere da lottatore rientrano nella categoria di quelli che fanno impazzire il Paladozza e lui con quel clima lì si esalta. Fondamentale nei playoff, un altro di quelli che quando vede una palla vagante si tuffa per recuperarla. Preziosissimo anche in fase offensiva: ha punito i suoi avversari in più di un’occasione dalla lunga. Lungo atipico che con le sue giocate ha aperto spesso le difese avversarie risolvendo i problemi dei biancoblu in più di una occasione. VOTO 7,5

BONICIOLLI: Applausi per lui e non solo per il fatto che ha appena riportato la Fortitudo in Serie A, ma soprattutto perché pur di tornare a Basket City ha rifiutato altre offerte da categorie superiori. Un allenatore che fa del basket una passione prima che un lavoro e per capirlo basta ascoltare le sue parole in conferenza stampa. Geniale la gestione della squadra, quel coinvolgere tutti e dieci i giocatori a sua disposizione già nel primo quarto, per far si che si facciano trovare tutti pronti neiu momenti che ocntano, Strepitosi gli accorgimenti tattici a partita in corsa e il modo in cui ha lavorato sull’aspetto mentale dei giocatori. Bentornato in Italia coach, quanto mancava un personaggio così a questa pallacanestro! VOTO 9


VANDONI: La sconfitta in quel di Udine gli è costato il posto. Un avvio non semplice di stagione, poi sembrava aver trovato la quadratura del cerchio grazie anche al suo carisma. Unica pecca: alla Fortitudo è mancato sempre qualcosa per fare il definitivo salto di qualità. Il carisma lo ha, siamo sicuri che saprà riscattarsi al più presto su un’altra panchina. VOTO 5,5

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