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VIRTUS – Le pagelle di una stagione – 27 mag

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Abbiamo chiesto a Stefano Ramini, nostro inviato per la stagione bianconera all’Unipol Arena, di stilarci una pagella per l’annata agonistica appena conclusa. Ecco quello che ci ha scritto il nostro Stefano.

 

L’annata bianconera si è chiusa con la sconfitta in gara 3 ad opera dei probabili vincitori di un nuovo scudetto, ovvero la corazzata dell’EA7 Milano. Sconfitta (e serie chiusa sul 3-0) che non cancella i risultati ottenuti nel corso di una stagione che ha visto un miglioramento progressivo dell’intero ambiente virtussino, tra società, staff tecnico, squadra e tifosi. Di seguito i voti dei singoli interpreti che, insieme, hanno reso possibile assaporare nuovamente il profumo dei playoff dopo un paio d’anni di digiuno.

 

White: dominante per larghi tratti della stagione. Ha avuto la capacità di adattarsi subito ai dettami tattici imposti da Valli, riversando in campo una massiccia dose di grinta ed energia. Atletico, praticamente perfetto ai liberi, solido a rimbalzo. In calo comprendibile nel finale. Voto 8.

 

Cuccarolo: da un gigante come lui ci si attenderebbe qualcosa di più. A volte troppo statico, appariva fuori dagli schemi bianconeri, ma gli va riconosciuto il merito di aver lavorato per migliorare. Decisamente più presente a rimbalzo e arma più che efficace per limitare la visuale del canestro agli avversari, soprattutto nei momenti di difesa a zona. Gancio cielo da perfezionare. Voto 6+.

 

Gaddy: in crescita costante durante tutto l’arco della stagione. Partito in sordina, ha saputo calarsi nella veste di regista della squadra, sfornando assist di pregevole fattura. Buon difensore, con margine per diventare ottimo. Notevole la mano dalla media e capace di bruciare la retina anche dalla distanza. Fresco di rinnovo, ci si attenderà un incremento prestazionale in particolare in fase realizzativa. Voto 7.

 

Imbrò: più guardia che playmaker. La sua arma migliore rimane il tiro dalla distanza (a volte anche siderale). Qualche buona difesa, ma ne servono di più e di migliori. Positivo solo a tratti, gli infortuni ne hanno condizionato il rendimento. Da limitare al minimo le palle perse. Voto 5.

 

Fontecchio: il titolo di MVP è il giusto riconoscimento per una stagione vissuta ad alti livelli. Difensore arcigno e capace di limitare, o quanto meno mettere in grosse difficoltà, ogni tipo di avversario gli si schierasse davanti. Buona mano dalla distanza (si ricorda la tripla della vittoria in quel di Pistoia), oltre a ottime doti atletiche. Punto fermo nello scacchiere bianconero da cui ripartire il prossimo anno, sperando che le sirene dell’Nba non lo distraggano troppo. Voto 8.

 

Mazzola: uomo fidato di Valli (i due erano già insieme a Ferrara), è autore di una prima parte di stagione sopra le attese. Muro difensivo, ottimo senso del rimbalzo e anche punti nelle mani. Troppo silente nella fase centrale del campionato, con qualche passaggio a vuoto, salvo poi riprendersi nel finale nonostante l’infortunio alla spalla lo limitasse. Guerriero. Voto 6/7.

 

Oxilia: prodotto del vivaio bianconero, ha saputo rendersi protagonista nelle ultime uscite stagionali, dimostrando grande personalità. Per lui anche la prima bomba in carriera in gara 3 alla Unipo Arena. Un talento per il futuro. Voto 6,5.

 

Benetti: ala del ’95 dal fisico possente. Meriterebbe pieni voti per impegno e dedizione al lavoro, ma è chiuso dai vari senatori. I pochi minuti sul parquet non hanno mostrato ancora le sue doti, ma ha la fiducia di staff e società. Da rivedere. Voto 5,5.

 

Hazell: le troppe aspettative a inizio stagione ne hanno, forse, condizionato il rendimento nella prima fase. Una volta sbloccatosi, ha mostrato tutta l’efficacia del proprio tiro. Quando prende fiducia e va in serie, diventa una vera e propria macchina. Da migliorare l’aspetto difensivo, nonostante abbia già compiuto grossi passi in avanti rispetto a come aveva cominciato. In coppia con Ray forma un tandem fondamentale per rompere le difese avversarie. Si spera nel rinnovo contrattuale. Voto 7.

 

Ray: capitano a 360°. Capace di caricarsi la squadra in spalla nei momenti di difficoltà, a volte di risolvere la partita da solo (vedi alla voce Pesaro), ma umile nel riconoscere i meriti ai compagni, nel momento in cui le sue gambe e le sue mani non giravano come voleva. Talento cristallino, ha deliziato il pubblico con giocate funamboliche e di alta scuola. Letale in penetrazione ed efficiente in difesa. Un incremento proprio dell’aspetto difensivo lo renderebbe ancora più temibile. Trascinatore. Voto 8,5.

 

Reddic: arrivato nel mercato invernale da Pesaro, per sostituire Gilchrist, si è imposto subito con veemenza nelle sue prime uscite in maglia bianconera. Dal fisico imponente, ottimo rimbalzista e schiacciatore. Colpevole di un’involuzione che ne ha poi limitato il minutaggio, salvo qualche sporadico segnale di ripresa come in gara 3 con Milano. Ampi margini di miglioramento, ma serve un deciso cambio di marcia. Voto 5/6.

 

Gilchrist: in teoria il lungo titolare, ma in pratica solo una breve parentesi tra le file delle V nere. Discreto rimbalzista e con punti nelle mani soprattutto dalla “sua mattonella” di competenza in zona “mezzo angolo”. Spesso confusionario e non troppo presente in fase difensiva. Non è stato rimpianto. Voto 4.

 

Portannese: giovane guardia, all’occorrenza anche play. Anch’egli già una vecchia conoscenza di coach Valli, ma la sua avventura in bianconero è durata solo pochi mesi. S.V.

 

Vercellino-Cattapan: altri due ottimi prospetti del vivaio bolognese, con centimetri e fisico per servire la causa bianconera. Protagonisti con l’Under 19, hanno trovato solo pochi scampoli di partita nel corso della stagione. Se coach Valli ha deciso di convocarli in alcune occasioni, un valido motivo c’è. Li aspetta un lungo processo di maturazione, e solo il campo potrà valutarli. Per ora solo un grosso in bocca al lupo. S.V.

 

Coach Valli: il primo grande artefice della cavalcata che ha reso possibile il raggiungimento del traguardo playoff. Ha saputo giostrare bene i propri uomini, trovando anche soluzioni tattiche (esempio l’uso della zona, del pressing e delle trappole fatte di raddoppi) che hanno permesso di imbrigliare gli avversari, producendo risultati più che soddisfacenti. Sotto la sua guida, e quella del proprio staff, si è notato come alcuni interpreti siano riusciti a cambiare marcia rispetto ad un inizio difficoltoso. E’ stato in grado di trasmettere tranquillità al gruppo nei momenti bui che hanno portato qualche passaggio a vuoto durante l’anno. Ha saputo motivare i suoi con tempismo, per trovare le energie necessarie a non rallentare la marcia che avrebbe poi portato all’ambiziosa post season, nonostante la grande pressione generata dalle inseguitrici in classifica. Tutti meriti che hanno portato la società a rinnovargli la fiducia anche per il prossimo anno. Abile condottiero. Voto 8,5.

 

Virtus Granarolo Bologna: brillantemente guidata dal presidente Villalta, la società ha saputo rimanere unita e trasmettere serenità al gruppo, nonostante siano arrivati i due punti di penalizzazione in classifica, a causa dei noti problemi finanziari. Sostenuta dalla Fondazione, la macchina bianconera si è adoperata per attuare un piano da seguire anche nell’immediato futuro ispirandosi al modello Juventus (come detto nell’odierna conferenza stampa), visti i risultati che essi hanno ottenuto negli ultimi anni. Sarà un processo lungo e faticoso, ma per poter circolare sulla strada del successo è strettamente necessario porre solide basi. Lungimirante, forse con un pelo di anticipo, nel rinnovare la fiducia al proprio tecnico e all’atleta più rappresentativo, Allan Ray. Segue il fresco rinnovo di Gaddy, e ci si auspica che possano andare a buon fine anche quelli relativi a White e Hazell. La cura dei dettagli passa anche nell’attenzione riposta nel settore giovanile, che sinora ha fatto intravedere segnali più che incoraggianti. Per questo è stato ingaggiato Federico Vecchi, attuale presidente del comitato allenatori dell’Emilia-Romagna, e uomo dalla grande esperienza cestistica: la sua carriera lo dimostra. Passaggio di consegne con Giordano Consolini, una vita nelle V nere anche al fianco di grandi del passato come Ettore Messina, che rimarrà comunque alla guida di alcuni gruppi giovanili.

Infine la società sarà chiamata a resistere alle avances di club ora più potenti (si parla di un interessamento di Milano per Okaro White), che metteranno gli occhi sui gioielli bianconeri. Elementi preziosi da cui ripartire da fine agosto per alzare ancora di più l’asticella e dichiarare da subito obiettivi diversi da quello della salvezza. Per farlo sarà fondamentale ricercare sul mercato giocatori che completino la rosa e alzino il tasso tecnico-tattico, in modo da garantire a Valli una scelta più ampia in corso d’opera, in particolare alla voce “lunghi”. Voto 8.

 

Tifosi: una menzione per chi non ha mai smesso di trasmettere il proprio calore ai giocatori in campo, e a tutto l’ambiente bianconero, nonostante le iniziali difficoltà tecniche e non. Onore a coloro che si sono sacrificati anche nelle trasferte, affinché la Valli band non si trovasse sola ad affrontare avversari tosti e spigolosi. Degna di nota soprattutto la coreografia realizzata in occasione di gara 3, ma ancora di più l’abbraccio finale con l’intera squadra a fine gara, riconoscendo i meriti di un gruppo che ha dato tutto per entusiasmare i propri sostenitori. Vi vogliamo così. Voto 9

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