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Boniciolli: “Due punti importanti, anche dal punto di vista psicologico” – 8 dic

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Boniciolli elogia chi ha permesso che Candi e Ruzzier, questa sera, potessero essere in campo. “Al mio posto dovrebbero esserci Luca Turone, il dottor Martini e tutti i sanitari della clinica Villalba e dell’Isokinetic. Abbiamo giocato una partita con Candi, che è stato rimesso in piedi miracolosamente da questi professionisti che si sono spesi per curare una distorsione alla caviglia. Ma anche con un giocatore che ieri aveva il setto nasale spostato ed una frattura scomposta” dice Boniciolli. “Qualsiasi allenatore senza una società e una struttura di alto livello, come la nostra, non va da nessuna parte. Due punti importanti, anche dal punto di vista psicologico. Ieri Ruzzier si è rotto il naso, e la squadra ha accusato colpo. Uscire da questo shock emotivo, per l’ennesimo infortunio irreale, e giocare una partita difensivamente così solida è un segnale importante. Roseto in trasferta ha vinto sempre segnando più di 70. Quello che ha giocato meno di noi è stato in campo 10’. Questo è importante, perché abbiamo salvato le energie per una gara fondamentale e perché vuol dire che sono stati tutti importanti nella vittoria. Abbiamo azzeccato la scelta difensiva su Amoroso, togliendogli il pick and pop. Unica pecca? Non siamo stati capaci di chiudere la gara quando dovevamo farlo. Dobbiamo lavorare su questo, sperando che la sfiga sia finita. In questo momento siamo dietro alle due capoliste a 14 punti. Ma nelle ultime sette partite abbiamo giocato cinque trasferte. Ricordando le sofferenze dello scorso anno in trasferta, se siamo secondi vuol dire che stiamo facendo un buon lavoro. E non scordiamoci che, nel girone di ritorno, la situazione si invertirà. Ho detto alla squadra che noi lo sprint finale, per arrivare pronti ai Playoff, lo scorso anno lo abbiamo costruito nelle due settimane di stop per le Finall Eight. Se non dovessimo andare, sappiamo come gestire il tempo. Se, invece, dovessimo andare credo che non ci siano molte squadre come la nostra, capaci di giocare partite così ravvicinate. La zona? Normale che una squadra con una rotazione non profondissima la sfrutti. Hanno cercato di spezzarci il ritmo, portando la gara sulla tattica più che sulla tecnica. Ma noi siamo stati bravi. Vorrei che, otre alla grande prova di Montano, non passasse in secondo piano la tripla di Campogrande”. Chiusa finale su Di Paolantonio, assistente a Teramo, e oggi avversario da head coach. “Tre ex miei assistenti adesso stanno facendo i capi allenatori. A loro invidio la pacatezza. Il fatto di vederlo guidare una squadra così bene, con giocatori non facili da allenare, è merito esclusivamente suo. Ma mi fa piacere aver condiviso un’esperienza sportiva con allenatori così capaci. Vuol dire che la gavetta serve ancora”.

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