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Virtus: test superato e Sassari sconfitta – 22 Ott

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Una coriacea Segafredo si impone su Sassari per 89-72 (parziali: 18-21; 41-37; 66-60)

 

SEGAFREDO BO: A. Gentile 15, Umeh 14, Pajola n.e., Ndoja 8, Rosselli 6, Lafayette 9, Aradori 17, Gentile S. 7, Lawson 5, Slaughter 8. All. Ramagli.

BANCO DI SARDEGNA SS: Stipcevic 4, Randolph 14, Planinic 7, Bamforth 6, Polonara 8, Jones 10, Tavernari n.e., Hatcher 12, Picarelli n.e., Spissu 5, Pierre 6, Devecchi. All. Pasquini.

 

Nella giornata del ritorno di un grande ex, Marco Spissu, la Virtus si impone con forza sul Banco di Sardegna, al termine di una gara gagliarda vissuta su ritmi decisamente alti. Commovente l’abbraccio della tifoseria bianconera che accoglie come meglio non potrebbe un ragazzo di talento, artefice della promozione delle Vu nere dopo un solo anno di purgatorio. Ma veniamo alla cronaca.

All’iniziale break bianconero di 7-0, frutto del talento di A. Gentile e dell’ottima circolazione di palla della truppa di coach Ramagli, gli ospiti rispondono immediatamente con un contro parziale di 11-2, guidato proprio dall’ex Spissu. Gli ospiti prendono confidenza e aumentano i giri del proprio motore sfruttando la leadership di un caldissimo Randolph. I ritmi alti non aiutano le percentuali dal campo, ma la costruzione di buone azioni corali lascia comunque soddisfatto il coach bianconero. S. Gentile trova i primi punti del proprio campionato dalla lunetta, ma sul fronte opposto Sassari va a bersaglio con continuità. Di Umeh il layup a fil di sirena che ristabilisce, al 10’, le distanze sul 18-21. Gentile A. tenta di guidare i suoi con due ottime giocate, prima di vedersi fischiare un giusto fallo tecnico a seguito delle veementi proteste. Sassari prova ad approfittarne trovando il massimo vantaggio (22-27), ma con pazienza la Segafredo prima riagguanta la parità con il 2+1 di Umeh, poi torna a guidare la contesa grazie ai liberi di capitan Rosselli. Si sblocca finalmente Aradori, ma gli attacchi bianconeri peccano di fluidità. Sulla sponda Polonara si carica in spalla i suoi, riconducendoli in vantaggio a suon di ottime giocate. A fatica la Segafredo macina gioco e grazie ai fratelli Gentile e ad una ritrovata solidità difensiva, può mettere la freccia sul 41-37. Di Planinic il canestro con cui i sardi riducono il gap sulla sirena dell’intervallo.

 

Al rientro in campo i padroni di casa replicano l’inizio di gara e con un nuovo break di 7-0 sugellato dalla tripla di Aradori, raggiungono il massimo vantaggio sul 48-37. Immediato il timeout di coach Pasquini nel tentativo di fermare l’emorragia, ma la mossa non è vincente. Bologna non si ferma e continua a premere sull’acceleratore beneficiando del bombardando da oltre l’arco sull’asse Aradori-Ndoja. Dopo 4’ di digiuno Sassari ritrova la via del canestro con un gioco da 3 punti di Randolph. Gli ospiti si rifugiano nella zona 2-3 con cui cercano di bloccare le scorribande bianconere, ma anche questa volta non è la carta vincente. Bologna appare in controllo del match aumentando velocemente il gap, ma nel basket, si sa, non è mai finita. Alcuni passaggi a vuoto di in ambo le fasi consentono ai sardi di rientrare a -13 (65-52), costringendo coach Ramagli a chiamare saggiamente timeout.  Le forzature dei bianconeri sono troppe, gli ospiti ne approfittano e con pazienza trovano i punti che valgono il -6 (66-60) al ’30. Prima Pierre, poi Hatcher da oltre otto metri segnano i canestri che valgono il -1 per la truppa di coach Pasquali. Nel momento più difficile l’asse Rosselli-Lawson funziona alla perfezione. Le loro giocate producono punti fondamentali che sono una vera e propria boccata di ossigeno per i bianconeri. L’intensità non accenna a diminuire su ambo le metà campo ed il botta e risposta tra Randolph e Umeh lo testimoniano. Ramagli annulla per due volte in fila la chiamata del minuto di sospensione dopo aver assistito ad ottime giocate della propria retroguardia. Il tap-in ad una mano di Umeh e il contropiede tutto azzurro sull’asse Gentile-Aradori valgono il +9 (70-70). Sassari non ci sta e ritrova il fondo della retina con il jumper di Jones. Bologna alza un vero e proprio muro in difesa spinta dal calore del proprio pubblico, esaltato dalla stoppata di Slaughter. Lo stesso che chiude i giochi con un’imperiosa bimane in contropiede, dopo la pesantissima bomba di Umeh nell’azione precedente. La sirena finale sancisce la vittoria bianconera per 89-72.

 

Vittoria di grande prestigio ed importanza per la Segafredo, valida per il terzo successo in fila. Possiamo affermare che i bianconeri hanno ampiamente superato il test, come lo aveva definito ieri Ramagli in conferenza. Una Segafredo che, forse, ha imparato dai propri errori di pre-season poiché, dopo aver subito per almeno un paio di volte il rientro degli avversari, ha saputo sferrare il colpo decisivo per imporsi. Altra grande prova del tandem azzurro Aradori-Gentile, sempre più leader carismatico di questo gruppo. Imprescindibile Slaughter nel pitturato, il cui dinamismo risulta difficilmente contrastabile. I bianconeri sono ora attesi da un trittico davvero infuocato che li vedrà affrontare in serie Venezia, campione in carica, Milano e Brescia. Sembra una mission impossible, ma questo gruppo non deve porsi limiti. Ai posteri la sentenza.

 

 

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