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Verso Virtus – Brindisi, le parole di coach Ramagli – 24 Mar

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Affronteremo una squadra molto difficile, in piena corsa per la lotta salvezza” esordisce così coach Ramagli nella conferenza di vigilia della sfida che domani vedrà la Segafredo ospitare Brindisi. Il coach bianconero ha poi continuato: “dispongono di due giocatori interni che danno profondità nel ruolo di 5, oltre ad avere la possibilità di spendere dieci falli veri. È una compagine che è stata profondamente rivoluzionata e con l’arrivo di Vitucci ha ritrovato grande compattezza. Questa solidità e consapevolezza ha permesso loro di ottenere vittorie importanti in particolar modo in trasferta, risalendo la china in classifica. A mio modesto parere hanno concrete possibilità di centrare l’obiettivo della permanenza nella massima serie”.

 

Qui Virtus. “Sarà una gara dalle mille insidie, ci vorranno tutta la pazienza, attenzione e concentrazione del mondo per cercare di lottare su ogni pallone e portare a casa l’intera posta. È importante sapere che questa partita la si vince solo se si è uniti dentro e fuori dal campo”.

 

Siamo tornati al completo, quindi possiamo dire di avere avuto, dopo tempo quasi immemore, una settimana importante dal punto di vista numerico. Dovremo essere bravi a ricercare le energie per cercare la vittoria, le stesse su cui non abbiamo potuto contare nelle precedenti otto gare”.

 

Il successo di Brescia, può considerarsi uno spartiacque? “È stata una partita importante, che ci ha permesso di ottenere grande consapevolezza nei nostri mezzi. Il tempo per festeggiare ora non c’è, dobbiamo continuare a lavorare pedalando forte per raggiungere quegli obiettivi che da tempo di ci siamo posti come traguardo”.

 

Ha poi concluso con alcune note tecniche. “Pongo sempre l’attenzione nel rapporto tra punti subiti in relazione ai possessi giocati dagli altri, è questo il vero dato che misura l’efficienza difensiva. Valuto anche l’incidenza della percentuale dal campo concessa agli avversari. Sin dall’inizio abbiamo fatto bene, concedendo pochi tiri da oltre l’arco. A questo dobbiamo aggiungere la percentuale di palle perse in relazione ai possessi giocati sempre dai nostri avversari. Sono numeri che sottolineano un trend positivo, grazie all’acquisizione di abitudini collettive ormai ben consolidate. Ma ovviamente non ci accontentiamo”.

 

I tiri liberi? “La nostra non è mai stata una squadra eccellente dal punto di vista delle percentuali in tale fondamentale, ma ora i dettagli fanno e faranno la differenza. È per questo che abbiamo iniziato ad allenarci, magari eseguendo serie in più e tirandone due al posto di uno nelle simulazioni di gara. “Perdiamo” un pochino di tempo in più, ma così facendo aumentiamo la pressione. Rimane comunque tutto strettamente legato alle caratteristiche individuali ed emotive di ogni singolo giocatore”.

 

 

 

 

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