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Una vittoria di squadra per la Virtus Segafredo in coppa: demolito il Filou Ostenda 89 – 60

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – FILOU OSTENDA 89 – 60    (21-22;43-25;70-39)

Virtus Segafredo: Punter 11, Martin 5, Pajola 4, Taylor 3, Baldi Rossi 3, Cappelletti 6, Kravic 6, Aradori 10, Berti 4, M’Baye 14, Cournooh 8, Qvale 15. All.  Sacripanti

Filou: Lambrecht 4, Lasisi 7, Schwartz 2, Biza n.e., Mwema 7, Deziron 10, Djordjevic 6, Kesteloot 5, Fieler 5, Maric 6, Djurisic 8. All. Gjergja

Arbitri: Calik (Polonia), Mitrovski (MKD), Horozov (Bulgaria)

Tiri liberi: BO 10/14; OS 12/22

Falli: BO 24 ; OS 16

Rimbalzi: BO 38; OS 33

Tiri da 2: BO 23/41; OS 18/38

Tiri da 3: BO 11/29; OS 4/13

La seconda giornata di coppa sembra giunta apposta per far ritrovare un briciolo di serenità a una Virtus uscita scornata, ancorché battuta con onore, dall’incontro con Milano. Sacripanti non ha digerito fino in fondo una sconfitta maturata in un finale giocato, a suo giudizio, senza la indispensabile convinzione. I belgi sono una squadra tosta, primi in classifica nel loro campionato, ma dovrebbero essere un avversario abbordabile, privo, fra l’altro, già da un po’, del play titolare, T.J. Williams.

L’avvio, però, non sembra rispettare le più rosee previsioni. Dopo il gancetto iniziale di Qvale col quale si aprono le marcature, la partita fila sul punto a punto con Ostenda che non ci sta a fare la vittima sacrificale. Al 5° prova Punter a suonare la carica con una tripla delle sue, che porta i bolognesi avanti di due, ma è un fuoco di paglia. Di là Djordjevic fa la voce grossa al tiro e in regia, ma anche quando scende per un po’ di riposo le cose non mutano: alla prima sosta il punteggio è 21-22, grazie a una rubata e contropiede di Pajola quasi sulla sirena.

Il secondo quarto comincia con tutt’altra intensità da parte dei bianconeri, che sorprendono in questo modo l’Ostenda, costretto al time out al terzo minuto dopo un secco 6-0. L’attimo di riflessione non sortisce l’effetto desiderato, perché dopo altri due minuti il parziale sale a 12-0, per il 33 -22 a 5’46” dall’intervallo lungo. Il quarto tuttavia prosegue sulla medesima falsariga, con un ulteriore parziale di 10-3 che conduce, a metà gara, al 43-25 col quale si scende negli spogliatoi. La soddisfazione, per Sacripanti, pensiamo possa essere l’equa ripartizione dei punti segnati fra tutti i giocatori entrati in campo (eccetto Taylor, che però ha 4 assist, e solo M’Baye è a 10), a dimostrazione di una buona compattezza di squadra. Per il resto, i belgi sono come usciti di fiducia quando la Virtus ha tirato fuori le unghie, ma non bisognerà darli per morti, perché sono tutt’altro che una banda di pellegrini.

La voglia peraltro non è passata ai bianconeri, che tornano in campo con la determinazione che, al 25°, li porta sul 58-33, con Qvale e M’Baye particolarmente sugli scudi in attacco, ma soprattutto con una difesa davvero impenetrabile. In doppia cifra arriva anche Punter, e all’ultima sosta si è sul 70-39, chiudendo virtualmente la gara con largo anticipo.

L’ultimo quarto è ormai semplice accademia, con la Virtus che non perde terreno anche schierando contemporaneamente Cappelletti, Pajola e Berti che, anzi segna anche i sui primi 4 punti, su assist di Cappelletti e in tap-in. La partita si chiude come meglio non si poteva sperare, probabilmente perché l’Ostenda si è arreso prima del lecito. Ma ci sta, in coppa ogni trasferta è un’incognita, e oggi i belgi hanno visto i sorci verdi. Per la Virtus è stata la vittoria di un collettivo che cresce, immaginiamo, come da programma. Domenica l’insidiosissima trasferta ad Avellino dirà qualcosa di più sulle sue reali aspettative.   

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