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La Vanoli passa sul campo di una Virtus arrendevole: 66 – 84

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – VANOLI CREMONA  66 – 84     (17-22; 37-38;54-63)

Virtus Segafredo: Punter 6, Martin 10, Pajola 3, Taylor 6, Baldi Rossi 1, Cappelletti 3, Kravic 8, Aradori 16, Berti 2, M’Baye 8, Cournooh 3, Camara n.e.. All. Sacripanti

Vanoli: Saunders 9, Gazzotti , Diener 8, Ricci 16, Demps 9, Ruzzier 3, Portannese n.e., Mathiang 10, Crawford 13, Aldridge 16. All. Sacchetti.

Arbitri: Attard, Paglialunga, Bongiorni

Tiri liberi: BO 15/23 ; CR 10/19

Rimbalzi: BO 35; CR 52

Falli: BO 24; CR 23

Tiri da 2: BO 18/45; CR 19/44

Tiri da 3 BO 5/23; CR 12/29

 Si prospettava una partita difficile e così è stato. La Vanoli passa a Bologna con un atteggiamento di grande volitività e la Virtus probabilmente patisce gli sforzi del doppio impegno campionato-coppa. Comunque, la parola d’ordine doveva essere “intensità”, e così è stato, compresa l’ormai solita partecipazione dagli spalti, peraltro invocata anche da Sacripanti ieri in conferenza stampa. Ma si capisce subito che sarà battaglia, con un protagonista immediato inatteso, il giovane Berti entrato in quintetto e autore di un bel canestro da sotto che inaugura le segnature, imitato poco dopo da Punter ma anche da Crawford e Aldridge, dall’altra parte. Travis Diener sarà anche vecchio e apparentemente un po’ sovrappeso ma è sempre un bel vedere in campo mentre distribuisce assist, già 4 nei primi sette minuti, cosicché la Vanoli si invola e dopo 7’15” è +7, 11-18. Cournooh cerca di opporsi con uno splendido canestro e fallo, Cremona resiste, e il primo stop dice 17-22.

 

Il secondo quarto riparte all’insegna di Martin: entra e segna, entra e schiaccia, suona la solita carica che rianima i suoi, trainando, quasi, Pajola al canestro del soprasso. Ma non è ancora il momento, perché la palla continua a non entrare con continuità, per cui Cremona accenna ad un nuovo allungo. Martin però fa qualcosa di incredibile: nel tentativo di recuperare una palla dopo un rimbalzo finisce nel tunnel oltre le transenne, ma poi trova la forza di rientrare in campo e strappare il nuovo rimbalzo nell’ovazione del PalaDozza: che sia il segnale definitivo? La rimonta, cominciata con una tripla di Cappelletti, è completata a 5’15” col nuovo sorpasso di M’Baye: 31-29. Ovviamente Cremona non ci sta, si torna su quel punto a punto determinato da continui errori da tre ma anche da due (all’intervallo, 45% per la Virtus, addirittura 39% per Cremona), per cui si va negli spogliatoi con un quasi salomonico 38-39. La Segafredo oggi patisce, oltre alle basse medie al tiro, la reattività dei lombardi, tipica delle squadre di Meo Sacchetti. Un dato? I rimbalzi sono 37 a 29 per la Vanoli, con Saunders, una guardia, già a 8….

Nuova piccola emorragia bianconera al rientro dopo l’intervallo: Cremona tenta di ripartire, tamponata da una schiacciatona del solito Martin. È di Diener una tripla però che potrebbe tagliare le gambe ai virtussini portando i suoi al +5, 47-52, a 5’15”. Difatti si arriva poi fino al + 11 per la Vanoli, che diventa +9 all’ultima sosta. La Virtus per rientrare in partita dovrebbe ricominciare a giocare con quell’assennatezza che pare aver smarrito, si direbbe per una crisi di fiducia probabilmente determinata dai ripetuti errori su tiri anche semplici.

Non muta il copione ad avvio dell’ultimo quarto. I bianconeri fanno una fatica tremenda a fare canestro, come se fosse più alto o piccolo del solito, Cremona è disarmante per la fluidità con cui vanno a segno un po’ tutti quanti. Segni di riscossa si intravvedono dal sesto minuto in poi: le maglie difensive virtussine si stringono, qualche azione va anche in porto, ma è forse decisivo il tecnico fischiato a Taylor a 37’30”: probabilmente subisce un fallo non fischiato in penetrazione, contende il rimbalzo con veemenza, gli arbitri fischiano fallo e lui non ci sta: tecnico, quinto fallo, fine partita per lui e per i suoi, che crollano sotto il bombardamento finale dei lombardi. Sono mancate, oggi, le punte di diamante: Punter, innanzi tutto, poi anche Taylor, ed è evidente che la squadra non può fare a meno di un consistente contributo da parte di entrambi. Finisce 66-84, con un parziale del quarto, 12-21, che spiega in sintesi la partita. Un inciampo che può anche starci, nella concitazione della successione di impegni agonistici per una Virtus che si sta costruendo ma non può ancora dirsi certo navigata a questi stress.

a questo link, le dichiarazioni di Pino Sacripanti al termine della partita:

https://www.youtube.com/watch?v=P1X_fb-cAJQ

 

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