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All’ultimo respiro: Bologna trionfa nel finale contro Forlì, al PalaDozza finisce 97-95

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Mauro Donati


FORTITUDO BOLOGNA-UNIEURO FORLI 97-95 (25-18; 42-39; 61-60; 88-88)

Fortitudo Bologna: Sgorbati NE, Cinciarini 19, Mancinelli NE, Franco NE, Benevelli 2, Leunen 20, Prunotto NE, Venuto 9, Rosselli 8, Fantinelli 8, Pini 23, Hasbrouck 8. All. Antimo Martino.

Unieuro Forlì: Tremolada NE, Giachetti 8, Marini 17, Donzelli 7, Bonacini 4, Dilas NE, Ravaioli NE, Fabiani NE, Oxilia 4, Lawson 14, De Laurentiis 11, Johnson 30. All. Giorgio Valli.

Arbitri: Boscolo Enrico, Maschio Duccio, Ferretti Fabio.

Tiri liberi: BO 24/31 (77%); FO 13/16 (81%).

Rimbalzi: BO 40; FO 29.

Falli: BO 19; FO 27.

Tiri da 2: BO 23/43 (53%); FO 23/35 (66%).

Tiri da 3 BO 9/30 (30%); FO 12/25 (48%).

 

“Partita sicuramente importante per la classifica e per la grande rivalità fra le due squadre. Vogliamo affrontarla al meglio per dare continuità a quello che stiamo facendo”.

Poche ma chiare parole, quelle con cui Antimo Martino ha aperto la conferenza della vigilia. Una Fortitudo acciaccata ma che non cerca alibi: nonostante l’assenza di Mancinelli per il solito problema al ginocchio, cui si aggiungono quelle in settimana di Rosselli, Pini, Cinciarini e Sgorbati, i biancoblù vogliono ottenere un risultato positivo. Una vittoria, oggi, significherebbe staccare una diretta concorrente come Forlì, mantenendo nel contempo a distanza la diretta pretendente per lo scettro di capolista: Treviso.

 

QUINTETTI INIZIALI

Fortitudo Bologna: Fantinelli, Hasbrouck, Rosselli, Leunen, Pini.

Unieuro Forlì: Giachetti, Johnson, Marini, De Laurentiis, Lawson.

 

Parte con il piglio giusto la formazione biancoblù, che in un amen va sul 5-0 con i canestri di Leunen e Hasbrouck. Marini e Lawson accorciano, ma quello forlivese è un fuoco di paglia: la guardia americana brucia la retina dall’arco, Pini e Rosselli fanno il resto, costringendo Valli a chiamare minuto. Una sporca e affamata Forlì, imprecisa al tiro e troppo fallosa, concede il beneficio del bonus già a metà quarto alla Fortitudo. I biancoblù, da par loro, non lasciano respiro agli ospiti, leggendone bene le trame per intercettarne i passaggi, oltre a costringere così la squadra di Valli a scelte di tiro complicate. Sale in cattedra sul finire dei primi 10’ Johnson, ma i liberi per i biancoblù fanno la differenza, con, ciliegina sulla torta, la schiacciata in transizione di Fantinelli per archiviare il parziale d’esordio sul 25-18.

Al rientro sul parquet è assolo casalingo: Cinciarini va in buca nell’immediato per due volte, Venuto trova solo cotone dalla lunga distanza, firmando la doppia cifra di distacco. Reagisce Forlì con un contro parziale di 0-7, ma la ruvidezza difensiva biancoblù fa la differenza, portando a due punti in transizione con Pini ed un’altra schiacciata di Fantinelli, arrivata dopo una rubata su Lawson. Marini dà il là alla rimonta biancorossa: due su due dalla lunetta, seguito da un tecnico fischiato a Martino per proteste dopo un dubbio fallo in attacco fischiato contro Pini, che regala un viaggio ai liberi anche a Bonacini, chiuso dalla tripla di Donzelli nel possesso successivo. Incapace di replicare la Fortitudo, sfortunata nelle conclusioni dall’area e che è costretta a subire la risalita forlivese, grazie ai centri di Johnson e Lawson, che mandano le formazioni negli spogliatoi sul 42-39.

Chiuso l’intervallo lungo, Forlì morde la gara: De Laurentiis trova 7 punti ad inizio quarto, Oxilia, Lawson e Johnson combinano per il -2, Marini pareggia sul 56 pari. Non riesce a strappare Bologna, che briciola dopo briciola, riesce a contenere i biancorossi, pagando però l’imprecisione sotto canestro, oltre che dall’arco. Perde lucidità la Fortitudo, mancando della brillantezza nel giro palla vista ad inizio gara e cercando soluzioni all’interno del perimetro, fallendone alcune in modo clamoroso.

Finale incandescente sin dai primi secondi: Cinciarini dall’angolo trova il fondo del sacco, replicando poco dopo in appoggio al vetro. Non stanno a guardare i biancorossi, che sulle ali del duo MariniJohnson volano nel punteggio, realizzando a tre minuti dal termine il primo vantaggio della gara con la tripla del numero 32. Sembra risvegliarsi la Fortitudo, che con tecnica ed astuzia riesce a vanificare gli sforzi degli ospiti, con una corsa a canestro firmata Leunen e Rosselli. Estromesso dai giochi Lawson per falli, è un testa a testa senza esclusione di colpi nel finale: Marini, Johnson e De Laurentiis contribuiscono alla causa di Forlì, Leunen e Cinciarini mantengono il contatto tra le due ai minimi termini, con l’americano che trova il contro sorpasso da sotto canestro a 17’’ dalla fine. Rimessa offensiva per Forlì, che manda all’assalto Giachetti che, senza ossigeno per la marcatura asfissiante di Leunen, riesce a sbattergli in faccia il canestro della possibile beffa. “Il Professore” a 3’’ dal termine scivola indisturbato nel pitturato, ricevendo lo scarico dalla rimessa di Rosselli e conquistandosi due liberi: sbaglia il primo, segna il secondo, mandando le due squadre sul punteggio di 88 pari e, di conseguenza, ai supplementari.

Palla per Forlì ad inizio overtime, buttata alle ortiche con un passaggio sbagliato; ne approfitta Bologna, che chiude a chiave la difesa e fa 4-0 nell’immediato, staccando subito gli ospiti. Giachetti si inventa spazio dove non c’è, trovando un floater da centro area. Botta e risposta fra Cinciarini ed il playmaker forlivese, Venuto alza i decibel all’interno del Palazzo con una tripla dall’angolo, Johnson si traveste da pompiere e spegne le velleità casalinghe con una realizzazione identica alla precedente. Suicidio da parte di Forlì a 30’’ dalla fine: Valli prende il secondo tecnico, mandando in lunetta Leunen che regala un possesso di vantaggio ai suoi; sul ribaltamento di fronte Marini cerca la pugnalata da casa sua, sputata dal ferro. Finisce così al PalaDozza: vince Bologna 97-95.

Vittoria di grande carattere da parte dei padroni di casa, spinti da un tifo infuocato che ha creato le giuste premesse sugli spalti, per trionfare anche sul parquet. Partita bene, s’inceppa la macchina offensiva della Fortitudo, scontrandosi con una potenza offensiva incredibile di Forlì, capace di creare occasioni pericolose dal nulla, complicando così i piani di Bologna. L’esperienza però ha la meglio: i biancoblù nel finale si affidano ai loro veterani, che con astuzia riescono a condurre l’Aquila alla vittoria. Prestazione di altissima qualità dell’attacco, con Maarten Leunen MVP dell’incontro, a referto con 20 punti, 11 rimbalzi e 5 assist.

A fine partita si sono presentati in conferenza stampa i due allenatori, per trarre le conclusioni sulla gara appena conclusasi.

 

Valli:

“Brucia il fatto di perdere una partita giocata a livello superlativo dai ragazzi. Abbiamo interpretato molto bene la partita, con la zona e i cambi difensivi, abbassando il loro ritmo e togliendo loro le certezze che avevano. Ora lascio a voi il commento: perché si perde una partita così? Ve lo dico io: non abbiamo ancora l’esperienza che hanno loro. Siamo stati ingenui in alcune occasioni, non concretizzando in falli alcuni contatti, trasformandoli poi in liberi. Sono contento per il percorso che stiamo facendo, ma dispiaciuto per l’esito della partita, per la squadra, la società e i tifosi. Dobbiamo guardare avanti al prosieguo della stagione. La rimessa su Leunen? Dobbiamo essere più cinici. Penso che i liberi siano merito della Fortitudo e non demerito degli arbitri, perché anche nel caso in cui una squadra si trovi dei fischi a sfavore, dev’essere in grado di sopperirvi”.

 

Martino:

“Provato ma incredibilmente contento per questa vittoria. Al di là della tattica, va dato merito ai ragazzi di aver dato vita ad una sfida intensa, facendo di tutto per vincerla. Uno spettacolo bellissimo, a favore anche delle televisioni. Sono contento per la vittoria, per questo pubblico fantastico che ci ha sospinto fino alla fine, a loro voglio dedicare questa vittoria. Penso che in partite come queste gli aspetti tattici contino meno rispetto a quelli emotivi: all’inizio abbiamo fatto fatica ad attaccare la loro zona, il punteggio alla fine del primo tempo non mi soddisfava. Ci tengo a ribadire che questa vittoria è per tutti quelli che ci seguono e fanno il tifo per noi, con la Effe nel cuore”.

“Abbiamo avuto due o tre volte la sensazione di essere vicini a spezzare la partita, non riuscendo a farlo. Nel secondo tempo Marini e Johnson hanno trovato canestri difficilissimi, che hanno nelle loro corde e che gli ha permesso di rimontare. Siamo stati bravi a rimanere lì in alcuni momenti, è stata una partita equilibrata che avrebbero potuto vincere entrambe le squadra. Abbiamo battuto una concorrente per la promozione finale e siamo contenti anche di questo”.

Pini? Bisogna essere bravi a coinvolgerlo e riconoscergli il merito di farsi trovare pronto al bisogno. La scelta di tenerlo fuori nel finale è stata puramente tattica. Ho avuto la sensazione che, nel finale, fossero saltati gli schemi delle squadre e ho scelto di affidarmi alle giocate dei singoli, pensando che sarebbe stata quella la chiave della partita negli ultimi minuti”.

Hasbrouck? Ha accusato dei crampi nel finale, ma parliamo comunque di un giocatore che ha avuto qualche problemino negli ultimi tempi, oltre al grande apporto che dà durante le partite. Nulla di preoccupante, anzi, è esemplare come in un momento di difficoltà, entri Venuto e metta una bomba importante, dando segno del grande coinvolgimento di tutti i giocatori della squadra”.

Leunen? Lui è un giocatore che può fare quattro punti come venti, è una cosa naturale per lui, si allena sempre allo stesso modo, indipendentemente da quale giorno della settimana sia. La sua esperienza ci è di grandissimo aiuto, ce lo teniamo stretto”.

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