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Sofferta ben più del previsto la vittoria della Virtus Segafredo sulla Petrol Olimpija Lubiana: 87-84

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – PETROL OLIMPIJA LUBIANA  87 – 84   (13-23; 37-41; 61-63)

Virtus Segafredo: Punter 8, Martin 6, Pajola, Taylor 13, Baldi Rossi 11, Cappelletti n.e., Kravic 14, Aradori 17, M’Baye 9, Cournooh 8, Camara n.e., Qvale 1. All. Sacripanti

Petrol Olimpija: Tratnik 4, Span 14, Lazic 2, Samanic 12, Simonovic 7, Lapornik 12, Begic 19, Badzim 6, Sanon 6, Rebec 2, Radulovic, Kastrati. All. Nikitovic

Arbitri: Ciulin (ROM), Maestre (FRA), Jacobs (BEL)

Tiri liberi: BO 11/16; LU 10/15

Rimbalzi: BO  36; LU 46

Falli: BO 17; LU 17

Tiri da 2: BO 23/46; LU 28/48

Tiri da 3: BO 10/27; LU 6/22

Torna la Basketball Champions League al PalaDozza e l’atmosfera è quella di queste serate infrasettimanali che difficilmente scaldano il tifo come in campionato. Eppure, l’avventura è di quelle importanti, in ottica costruzione della nuova Virtus con rinnovate ambizioni internazionali. È anche vero che questa sera si presenta il fanalino di coda del girone, l’Olimpija di Lubiana e probabilmente i più si immaginano una partita scontata, buona giusto per fare lievitare le statistiche individuali dei migliori o lasciare spazio a chi gode solitamente di minor minutaggio.

Fatto sta che dopo quattro minuti Lubiana sta doppiando Bologna: 5-10, con Begic e Lapornik protagonisti. Dopo un altro minuto e mezzo di gioco il divario comincia a farsi significativo: 5-16. Sacripanti chiama time out perché c’è bisogno di ritrovare concentrazione tra i suoi. Subentrano Martin e Kravic a Punter e Qvale, ma le cose non cambiano di molto. Entrano anche Baldi Rossi e Pajola per M’Baye e Taylor e qualcosa succede: 4 punti di Baldi Rossi riavvicinano i bianconeri (11-18), ma insomma, più che altro si frena l’emorragia, giacché al primo intervallo si va sul 13-23, con un altro canestro di FBR quasi sulla sirena. Di là, sono gli 8 punti, 3 rimbalzi e 1 assist dell’ex Mirza Begic che un po’ impressionano.

Rientro in campo più deciso? Mica tanto, per adesso tengono banco i “bimbi” sloveni, poco prima di metà quarto il punteggio è 22-36, sebbene in campo ci sia anche un 2000 come Samanic, che all’intervallo avrà già 10 punti e 3 rimbalzi. Finalmente, si accende la luce tra gli esterni virtussini: Taylor e Punter iniziano a colpire, Martin guida la difesa con la consueta determinazione ma non si scorda di attaccare; così, al 17’, lo scarto si riduce 31-36, con anche Cournooh versione-coppa che poco dopo infila la tripla del -2. Begic tuttavia è sempre lì, a macinare punti e rimbalzi (11 e 7 alla sosta): 37-41, ed è intervallo lungo.

Negli spogliatoi si deve essere sentito qualcosa, perché la Segafredo torna in campo con tutt’altro spirito: in due minuti è pareggio, 43-43, prima di un nuovo riallungo sloveno. L’assist volante di Taylor per Kravic riporta sotto i bolognesi, 47-48, ma Simonovic risponde con un mezzo contropiede. Pare evidente che si continuerà in questo modo ancora per un po’, con cose belle ed errori sia di qua che di là. In attacco a fare faville per il momento è subentrato Kravic, che segna pure il primo sorpasso 55-54 a quasi tre minuti dall’ultima sosta. Più avanti la tripla di Span è pareggiata da Taylor. Molto bello è un assist di Qvale per Cournooh per un nuovo pareggio, ma lo stesso esterno fallisce il vantaggio mentre sulla sirena di fine terzo quarto Tratnik segna pestando la riga da 3, secondo gli arbitri: 61-63. Di questo passo peraltro potrebbe rivelarsi dura, per la Virtus perché gli sloveni sono più risoluti che mai a cercare di portarsi a casa una vittoria sicuramente imprevista.

Non inizia benissimo l’ultima frazione: l’attacco bianconero fatica a battere una difesa arcigna, l’Olimpija non mostra alcuna soggezione. A 6’46” dalla fine entrano Pajola e Martin; tocca peraltro ad Aradori adesso prendere in pugno la situazione in attacco: 10 punti in un amen e la Virtus è sopra, 77-75, quando mancano cinque minuti e mezzo. Poi è una piccola saga degli errori, fino alla tripla di Baldi Rossi per l’80-75 a 3’45” dalla fine. Una schiacciatona di M’Baye sembra voler dire basta, con l’inevitabile esplosione del PalaDozza, ma il minuto di sospensione chiesto da Nikitovic è per dire non ci stiamo. Begic segna infatti da sotto e poi restituisce la schiacciata dopo un rimbalzo offensivo: 82-79 a 2’10”, con time out ora di Sacripanti. Il giovane Samanic paga dazio, però, all’inesperienza, fallisce un facile canestro con Aradori che viceversa spara la tripla. Begic non ci sta di nuovo, segna ancora su rimbalzo d’attacco (85-81), poi Taylor realizza con un numero avventuroso a 24” scaduti, dice il video replay analizzato dagli arbitri. L’ultimo attacco di Lubiana si chiude con la tripla di Lapornik a 11” dalla conclusione. Nuova sospensione Virtus per consentire la rimessa in attacco. Inevitabile fallo sloveno, Taylor in lunetta fa 1 su 2, ma va bene perché Samanic si fa ingenuamente rubare la palla da M’Baye. L’1 su 2 ai liberi di Aradori suggella il risultato, 87-84, però Sacripanti dovrà analizzare in profondità i motivi di tanta sofferenza inaspettata e forse pure ingiustificata, visto il divario tecnico che dovrebbe esserci tra i due roster. Bravi gli sloveni a crederci fino all’ultimo, magari se l’ultima palla non fosse stata affidata al più giovane della partita, chissà…

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