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La Virtus Segafredo fallisce la rimonta all’ultimo secondo sul Besiktas: 70 – 71

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – BESIKTAS SOMPO JAPAN   70 – 71    (18-26; 24-46; 44-60)

Virtus Segafredo: Punter 17, Martin 12, Moreira, Pajola, Taylor 16, Baldi Rossi, Cappelletti, Kravic, Aradori 1, Berti n.e., M’Baye 11, Qvale 13. All. Sacripanti

Sompo Japan: Pressey 13, Veyseloglu 4, Al n.e., Taskiran n.e., Benzing 12, Cantekin 2, Yildizli1 , Gibson 12, Mutaf n.e., Sipahi, Buva 9, Rich 18. All. Ivanovic

Arbitri: Glisic (SER), Cici (ALB), Castillo (ESP)

Tiri liberi: BO 11/15; BE 7/10

Rimbalzi: BO 42; BE 37

Falli: BO 15; BE 22

Tiri da 2: BO  22/43; BE 20/45

Tiri da 3: BO 5/26; BE 8/18

Non induca in errore osservare la classifica, per inquadrare questa partita. Il Besiktas è vero che attualmente sarebbe fuori dalle prime quattro e che ha vinto sei volte e perso cinque, ma è altrettanto vero che quattro delle sue vittorie sono nelle ultime cinque partite, le ultime tre consecutive di cui la penultima a Strasburgo, dove Jason Rich ha segnato 28 punti, con 27 di valutazione, aggiudicandosi il titolo di mvp della giornata di BCL. Insomma, le incognite possono essere tante con questa che tutti davano tra le favorite del torneo a inizio stagione. A Istanbul la Virtus superò quasi sé stessa compiendo davvero una piccola impresa, questa sera dovrà probabilmente ripeterla per portare a casa il punto che potrebbe garantirle il primo posto nel girone.

E Jason Rich mette subito in chiaro che a questa partita tiene molto, con tre canestri di gran classe che impediscono ai suoi di involarsi solo perché in difesa il Besiktas non pare proprio impenetrabile. Come si stringono le loro maglie, infatti, per loro arriva il + 5 a metà quarto, che diventa +8 sulla tripla di Benzing (10-18) e Sacripanti si vede costretto al timeout., a 4’13” dalla prima sirena. Sul successivo pressing la Virtus perde malamente la palla: sono fasi concitate che nemmeno l’ingresso di Martin riesce a contrastare a dovere. Fatto sta che dopo altri due minuti si va sul 12-24, anche perché Benzing continua a bombardare da lontano e al primo intervallino il tabellone segna 18 -26.

I numerosi cambi che sta effettuando Bologna non cambiano di molto la situazione. L’arbitraggio consente un gioco abbastanza duro, come non è infrequente in Europa, e apparentemente se ne giovano soprattutto i turchi. I primo canestro virtussino del quarto arriva dopo quattro minuti di sofferenza, con un bel rimbalzo in attacco di Taylor, ma gli risponde subito la tripla di Pressey. Ai giocatori di Ivanovic va dentro proprio tutto, bisogna però anche dire che i bolognesi stanno facendo una fatica enorme a costruire giochi accettabili e anche quando questo avviene stanno sbagliando l’impossibile. Timeout bianconero a 3’34” dall’intervallo, lo scarto è salito: 20-38. Il cammino comincia a somigliare ad una scalata dolomitica. Poi, se anche Qvale segna con caparbia da sotto, risponde subito Pessey, questa volta, con l’ennesima tripla. Martin prova a dare la carica con una schiacciata in contropiede, ma la replica è sempre una tripla, in questo caso di Gibson. Il pubblico contesta un arbitraggio che lascia molto correre, probabilmente più da una parte che dall’altra, e all’intervallo gli arbitri escono sotto un mare di fischi con il tabellone impietoso che dice 24-48. Impressionano i pochi punti bianconeri, ancor più dei tanti del Besiktas, facendoci totalmente ricredere sulle riserve espresse inizialmente circa la sua difesa. Comunque, uno 0 su 13 da tre quest’anno a Bologna non si era ancora visto, ma forse neppure il 7 su 10 dei turchi.

L’ascesa alle Torri del Vajolet ricomincia con una gran penetrazione di Taylor e un quintetto “mignon” che mette Pajola guardia, assieme a Taylor e Punter, e Martin ala grande  assieme a Qvale centro. È evidente il tentativo di Sacripanti di provare una difesa un briciolo più arcigna. L’esperimento per un po’ riesce, dopo tre minuti è 11-0 per il 32-48. Una intensità imprevedibile, per quello visto fin qui, produce fino al timeout turco al quinto minuto un 35-48 davvero inatteso. Protagonisti un po’ tutti gli uomini in campo, tra i virtussini, sia in attacco che in difesa. Coi liberi di Martin arriva il -11. Il Besiktas finalmente segna, un libero su due dopo sei minuti di Yildizli, poi è Gibson che mette la tripla. Martin esalta le tribune con una serie di gesti di pura foga agonistica, poi il coach deve dare un po’ di riposo agli “eroi” della rimonta e gli effetti si vedono, con un immediato buco in difesa. Buva si becca un tecnico che produce solo un punto su libero di Aradori, la difesa subisce di nuovo malamente, poi sbaglia addirittura la rimessa dal fondo. Così si dilapida un po’ di quanto fatto fin qui, il quarto finisce 44-60 e la sensazione è che la scalata rimanga ancora di livello elevatissimo.

Il problema è che ora i turchi li fermi solo col fallo, non riescono più i raddoppi di qualche minuto fa, avendo cambiato parte degli attori. A 6’46” dalla conclusione Sacripanti vuole un timeout per tentare il tutto per tutto, con le squadre sul 47-62. Qualcosa si muove, il rientro sul parquet del giovane Pajola con la sua grinta dà una certa scossa, soprattutto ora che Martin si è seduto da un po’ dopo un tecnico che lo ha portato al quarto fallo. A 3’48” è Ivanovic a chiedere la sospensione, perché la Virtus con il canestro di Taylor scende sotto la doppia cifra di svantaggio, 57-65. Punter torna ad essere il cannoniere di razza, Martin invece deve uscire, sul -5, per un quinto fallo contestatissimo. Gli ultimi novanta secondo sono guerra pura, ma a 1’17” dalla fine forse il distacco è di nuovo ancora troppo, 64-71. Taylor comunque intanto segna una tripla, Pressey sbaglia la sua e Buva fa fallo a rimbalzo. Taylor rimette una nuova incredibile tripla, è -1 a 30”; Rich sbaglia il tiro e il rimbalzo è di Punter. L’ultima azione della Virtus sarebbe anche di pregio, M’Baye riceve per il possibile tiro da due ma preferisce lo scarico su Punter che forse non se lo aspetta, tentenna un attimo e tira fuori ritmo, comunque forse a sirena suonata. Finisce, così, 70-71, la rimonta non riesce davvero per un soffio, come volare in parete a un metro dalla vetta. Fortuna che la Virtus ha la necessaria protezione e la sconfitta non dovrebbe costarle più di tanto.

Lo spettacolo, in conclusione, è stato notevole. La Virtus ha evidenziato qualche limite di carattere in diversi suoi giocatori scoprendo tuttavia di avere un manipolo di leoni nel quintetto di inizio terzo quarto. Il Besiktas ha confermato notevoli qualità tecniche ma uno spirito al contrario abbastanza molle, forse anche una conduzione tecnica discutibile su molti dei cambi effettuati. Si porta a casa una partita che gli servirà tanto per il proseguimento di un torneo che, tuttavia, non crediamo possa spadroneggiare come sperava a inizio stagione.

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