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28 Febbraio: il punto su Basket City. Attenzione a non creare illusioni!

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È indubbio che questo, per la Virtus Segafredo, stia diventando il periodo più delicato dell’anno. Dopo la lunga sosta imposta dalle F8 di Coppa Italia e dagli impegni della nazionale, con sospensione pure della Basketball Champions League, la squadra si trova a doversi misurare con la verifica dei propri obiettivi. Per la verità, due su tre di quelli iniziali sarebbero già stati perseguiti: le Final Eight e la seconda fase della BCL sono state raggiunte, le prime con un minimo di patema, la seconda alla grande, con una prima posizione nel girone abbastanza impronosticabile ad avvio di stagione. Il problema è che qualcuno si è lasciato ingolosire, pure in società, ed alcune dichiarazioni hanno lasciato intravvedere sviluppi nell’organico forieri di alzate di asticella. Non è del tutto chiaro, a questo punto, cosa si aspetti davvero la proprietà: basteranno i playoff e l’ammissione ai quarti di coppa, o si punta già a traguardi più prestigiosi? L’acquisto del terzo lungo, Moreira, ancorché quasi obbligato dai problemi fisici di Qvale, ha sicuramente rinnovato l’entusiasmo dei tifosi, ma certe dichiarazioni, come quando Luca Baraldi ha inteso rimarcare l’importanza del budget a disposizione della squadra, hanno sortito effetti ancora maggiori. Negli scorsi giorni di calma agonistica le voci hanno cominciato a rincorrersi, arriva la combo-guard, Martelli è in giro a selezionare il nuovo acquisto… ma già da prima si era iniziato a percepire un affievolimento della serenità nel gruppo, causato da cosa non è così semplice da dire. Le voci di presunto mercato tuttavia è ben raro che diano morale.

 

Invece, i prossimi turni di campionato e di BCL richiederebbero la miglior condizione possibile: Venezia in casa, poi la trasferta a Le Mans, quindi la doppia trasferta a Cantù e Torino con in mezzo il ritorno in casa coi francesi. Cinque partite ad altissima difficoltà sia sul piano tecnico che emotivo, per svariati motivi. Vincerle tutte comporterebbe una svolta in positivo dell’intera stagione; perderle tutte, che non è impossibile, ridimensionerebbe molto la caratura della squadra. Sarebbe un errore concentrarsi soprattutto su un evento rispetto ad un altro, cercando la qualificazione in coppa rispetto alla continuità in campionato, ad esempio, giacché se è vero che qui potrebbero rimanere comunque chance di ingresso ai playoff, la storia ci insegna quanto sia pericoloso confidare sugli affondi estremi.

 

L’amichevole di ieri sera con Imola dovrebbe aver aiutato la Segafredo a ritrovare il ritmo gara, nonostante l’assenza forzata dei nazionali Aradori e M’Baye. L’incontro di sabato sera con la Reyer rappresenterà già un test di prim’ordine, per quanto paradossalmente siano ancora più importanti, per la prosecuzione dell’annata, le tre trasferte successive. Stefano Sacripanti ha già cominciato a predicare di pensare una partita alla volta, resettando alla fine di ogni gara. Giusto così: un passo alla volta, scoprendo giorno per giorno chi si sia, dove si voglia arrivare, invece di fare promesse che non si rivelino velleitarie o di pretendere quella che potrebbe rivelarsi una luna.

 

Diverso è in casa Fortitudo Lavoropiù. Qui gli obiettivi sono chiarissimi dall’inizio, la tabella di marcia è rispettata oltre il previsto e l’incidente di percorso di domenica scorsa non dovrebbe pesare più di tanto. L’arrivo, poi, di Carlos Delfino a sanare i buchi provocati dagli ultimi infortuni ci pare una ulteriore garanzia riguardo alla determinazione con la quale si vuole portare a termine la stagione, perché questa sia, finalmente, la volta buona.

 

 

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