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Christian Pavani a casa Fortitudo: “Il Derby? Voglio giocarlo al Paladozza”

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Valentino Orsini


Grande risposta da parte dei tifosi per l’assemblea indetta da Christian Pavani a Casa Fortitudo. Il presidente biancoblú ha chiamato a raccolta i supporter dell’Aquila per rivelare dettagli sul futuro che attende il Club. “Vi ringrazio di cuore, vederci qui cosí numerosi mi fa davvero piacere”. “Il primo problema – afferma in apertura il numero uno della società –  è che non siamo proprietari del nostro marchio. Nike voleva firmare un contratto per 3 anni, ma abbiamo firmato solo per un anno perché non abbiamo potuto concedergli il diritto di utilizzare il marchio, in quanto i diritti stesso non sono in nostro possesso. Stesso discorso con Mastercard: l’idea di produrre la carta di credito della Fortitudo, che non avendo noi la proprietà del marchio non ha chiuso con noi un rapporto di sponsorizzazione. “. Un nodo quello del logo che peró ha un punto fermo: la Fortitudo non cambierà il suo simbolo. Secondo tema, scottante anch’esso, è quello del Derby: “In una struttura piú grande incasseremmo piú soldi – dice Pavani- al Paladozza i soldi sarebbero sempre gli stessi. Giocare a Casalecchio non ne varrebbe la pena, io il derby voglio giocarlo al Palazzo dello Sport”. Idea condivisa da tutti i presenti,  trovando nella “giornata biancoblú” una delle iniziative piú interessanti proposte: prendendo come esempio Spal-Juventus, l’idea consisterebbe nel far pagare il biglietto a tutto il pubblico (anche agli abbonati) pur giocando in casa. Un compromesso per ottenere cosí un ulteriore incasso, pur disputando l’accesissimo derby fra le mura amiche. Due le fasce di prezzo proposte: la prima prevede 50 euro per il parterre e 10 per tutto il resto dell’impianto; la seconda vede a 5 euro le curve, 10 le tribune e 50 i posti a bordo campo. Capitolo pivot: in sostituzione all’infortunato Henry Sims (out per 30 giorni) le tre ipotesi ventilate dal presidente dell’Aquila sono Kyrylo Fesenko, Yanick Moreira e Dane Diliegro. Nonostante le pressioni dei presenti, Pavani non si è sbottonato, anche se è intuibile come una scelta sia già stata fatta dalla parte tecnica. Tanta carne al fuoco in una serata di grande vicinanza fra il Club ed il suo pubblico, segno che il futuro della Società sarà un “affare di famiglia”.

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