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Fortitudo-Treviso, le parole di Massimiliano Menetti e Antimo Martino

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Sportando


 

 

Ritrova la vittoria la Fortitudo a scapito della Treviso di Massimiliano Menetti, dopo una partita emozionante e in bilico fino all’ultimo. A fine gara i due allenatori hanno espresso la loro opinione sulla gara appena conclusasi davanti ai giornalisti presenti in sala stampa.

 

Menetti:

“Peccato per la sconfitta, abbiamo fatto una partita di personalità, cuore e tecnica per trentacinque minuti. Negli ultimi minuti queste cose ci sono mancate, abbiamo inoltre peccato di un eccesso di generosità in alcune esecuzioni. Ci manca ancora qualcosa, lo troveremo dal lavoro delle ultime settimane ma non dobbiamo sentirci appagati dalla bontà della prestazione nonostante i due punti persi”.

I rimbalzi? Nel finale la musica è cambiata anche per errori nostri, sono entrate in gioco meccaniche emotive, dovremo essere più bravi a gestire questi momenti”.

La mancanza di canestri nel finale? Non ho visto una partita dove potevamo andare sul +18 e gestire il finale, mi aspettavo un finale del genere. Di sicuro dobbiamo migliorare, abbiamo fatto vedere cose buone ma ci manca ancora qualcosa”.

 

Martino:

“Sono molto felice: dopo un brutto primo tempo dove si sono riaffacciate le ombre di Varese, abbiamo affrontato un secondo tempo con tanta energia e questo ha fatto la differenza. Come ho detto ieri, ci sono dati oggettivi come i centimetri che fanno la differenza, ma l’emblema della grinta e della voglia sono i due rimbalzi di Cinciarini strappati a Cooke. Dobbiamo trovare equilibrio tra primo e secondo tempo, ma sono comunque contento per l’apporto alla gara di tutti i giocatori. Treviso ha fatto una buona gara e ci ha messo in difficoltà, ma sapevamo che aveva questa capacità di poterci mettere in difficoltà”.

“Le tante palle perse? Ci sono tante situazioni su cui dobbiamo lavorare, ripartiamo dalle cose buone”.

L’esperienza dei veterani? Sono contento della prestazione di tutti, anche Aradori che è rimasto fuori nel finale ha capito il momento. Cinciarini e Robertson erano in trance agonistica, sono contento della coesione del gruppo capace di trovare sempre nuovi protagonisti“.

Qual è la vera identità della Fortitudo? Questa è una squadra che deve ancora trovare la propria identità, un po’ come tutte le altre. Impossibile dopo quattro giornate avere già una forte identità, penso che noi dovremo migliorare il prima possibile”.

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