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Virtus, il derby è tuo. La Fortitudo Pompea crolla sotto le schiacciate di Weems e compagni: 94 – 62

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – FORTITUDO POMPEA BOLOGNA      94 – 62    (22-11; 45-25; 65-46)

Virtus Segafredo: Gaines 5, Deri, Pajola 1, Baldi Rossi 2, Markovic ,7 Ricci 8, Cournooh 7, Hunter 15, Weems 32, Nikolic 2, Teodosic 5, Gamble 10. All. Djordjevic

Pompea: Robertson 12, Aradori 10, Cinciarini 12, Mancinelli 2, Franco n.e., Dellosto n.e., Leunen, Buscaroli n.e., Sims 16, Fantinelli 10, Stipcevic. All. Martino

Arbitri: Paternicò, Begnis, Borgo

Tiri liberi: VI  6/9; FO 19/25

Falli: VI  21; FO 12

Rimbalzi: VI  33; FO 43

Tiri da 2: VI  29/46; FO 14/34

Tiri da 3: VI 10/26; FO 5/21

Tensione già molto elevata ben prima dell’inizio: il derby n. 106 non nasconde aspettative da una parte e dall’altra, come è inevitabile che sia ma soprattutto è la conseguenza di un ritmo in campionato della Fortitudo al di là di ogni previsione iniziale. Fino a qualche settimana fa sembrava, questa, una partita già scritta; oggi, viceversa, il risultato è tutt’altro che scontato, con le Vnere un po’ in affanno e in uno stato psico-fisico non ottimale, e i Biancoblu al contrario lanciatissimi. Il derby potrebbe confermarne la pericolosità, in caso di vittoria, così come una sconfitta ridimensionerebbe abbastanza la Segafredo. Che potrebbe pagare assai caro un avvio molle, come è stato a Sassari. La cosa più bella è invece il ricordo che va al povero Chicco Ravaglia, applaudito da tutta l’Arena.

Quintetti iniziali con una sorpresa: Teodosic subito in campo, con Markovic, Weems, Ricci e Gamble per la Virtus; Fantinelli, Robertson, Aradori e Leunen per la Fortitudo, più ovviamente Sims, che picchia subito forte, con un bel tiro da 6 metri, ma Santeodisic inventa di risposta una penetrazione delle sue. Poi, contropiede virtussino concluso in schiacciata da Gamble e altra schiacciatona di Weems, assistiti meravigliosamente da Markovic, che tuttavia poco dopo getta un altro contropiede con una invenzione da giocoliere malriuscita. Tre liberi di Robertson rimettono quasi in parità le cose. A questo punto però la difesa arcigna dei bianconeri strozza ogni tentativo degli avversari, mentre davanti ognuno ci mette un mattoncino: dopo 5 minuti, 16-7 e sospensione Martino. Cambiano tanti protagonisti sul parquet, ma almeno per ora la partita rimane questa, impreziosita da un alley oop di Markovic per Hunter da antologia. Al primo intervallo è 22-11.

Hunter beneficia di assist stupendi, ma anche lui sa poi trasformarli con gesti tecnici da urlo. Di là, si cerca di non perdere di vista l’avversario ma in modo un po’ troppo scolastico. Weems partecipa al gioco delle schiacciate, e a 6’27” è nuovamente minuto Pompea, sul 31-16. Tocca a Gamble, allora, a contribuire al festival delle schiacciate spettacolari, con Sims che viceversa rimane chiuso nella morsa dei difensori bianconeri. A 3’38” è +20, con la tripla di Cournooh, 38-18. A 2’20” dalla sirena dell’intervallo (sospensione Djordjevic) è 40-20, ma curiosa è la situazione falli commessi: 5-0 per la Virtus. Che voglia dire qualcosa sullo spirito delle squadre in campo? Alla sosta lunga comunque è 45-25. Un dato illustra la gara: fin qui Gamble 8 punti, Hunter 7, Sims solo 6, Leunen addirittura 0.

Al rientro è Weems a furoreggiare, che arriva a quota 20 già al 23°, mentre anche Sims comincia a dare maggiori segni di vitalità. Il fatto è però che adesso il derby si sta trasformando in accademia. I 20 punti di scarto restano un margine che toglie alla partita buona parte del pathos, per cui più che altro ci si emoziona per qualche gesto tecnicamente rilevante, sebbene le schermaglie verbali sugli spalti non si siano assopite. All’ultima sosta è 65-46.

Nell’ultimo periodo non muta la sostanza di questo derby: una squadra tecnicamente più forte ha fondamentalmente dominato sull’altra. Per la Fortitudo poco o niente è arrivato dalla star Aradori (fermo a 6 fino al 34°) – distrutto da Weems, a 30, invece, più o meno allo stesso minuto – pochino da Robertson, quasi nulla da Mancinelli. Un po’ tutti sugli altari invece i bianconeri, anche Stefan Nikolic che si iscrive nel registro delle schiacciate, anche Lorenzo Deri che esordisce nella sua prima stracittadina. 94-62 è il finale, che si commenta da solo. La Fortitudo messa sotto pressione dall’intensità di una squadra più atletica, oltre che più tecnica, è crollata. Domenica arriverà l’Armani e sarà di sicuro tutt’altra storia, per la Segafredo. Ma intanto il modo col quale ha superato l’ostacolo derby non può che far felici i propri tifosi.

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