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Cin cin con Scarpette Rosse ed Eldorado. Una storica doppietta di Natale con Olimpia e Fortitudo

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23 dicembre 1971. Da un mese Tracuzzi è stato sostituito in panchina da Nico Messina. La Norda che aveva iniziato con una vittoria in quattro gare, ha battuto nettamente la Stella Azzurra, poi perso dopo due supplementari a Milano contro la Mobilquattro e vinto largamente a Udine. Ora deve affrontare il grande Simmenthal, poi il derby. Per una squadra che pochi mesi prima si era salvata agli spareggi di Cantù, delle festività impegnative. L’Olimpia invece è una squadra solidissima: nella stagione precedente ha perso il titolo nazionale solo allo spareggio contro l’Ignis e si è aggiudicata la Coppa delle Coppe, alla fine di questa si confermerà in Europa e ribalterà il verdetto del campionato, stavolta sarà Varese a soccombere nello spareggio. “La Norda è più che altro Fultz, ci metto sopra Kenney e distruggo Fultz e la Norda”, afferma l’allenatore Rubini nei giorni precedenti la partita; pungolato nell’orgoglio, Kociss termina la partita con 35 punti, Kenney non arriva neanche in fondo, esce a tre minuti dal termine con soli dieci punti all’attivo. Il secondo miglior marcatore è Bertolotti con 14 punti, limitato dai falli, fuori anche lui già all’undicesimo del secondo tempo. Le V nere, avanti a metà gara per 40-36, vincono la partita anche grazie a una maggiore precisione dalla lunetta: perfetti con 16 su 16 i bolognesi, solo 11 su 16 gli ospiti. I migliori del Simmenthal Bariviera, 19 punti, Cerioni 18, Giomo 14 e Masini 12. La Virtus ha battuto le scarpette rosse, prima importante tappa verso il ritorno ai piani alti della pallacanestro italiana. Quella sera, nell’aria intrisa di fumo del palasport, si respira la sensazione che l’incubo è passato, si avverte la consapevolezza che un futuro roseo è davanti. Dieci giorni dopo, il 2 gennaio 1972, con calendario invertito rispetto alle festività natalizie del 2019, è in programma il derby. È solo il derby numero undici, non ha ancora la tradizione “ultracentenaria” in termini di stracittadine disputate, almeno per quanto riguarda i Virtus-Fortitudo moderni, ha solo cinque anni, ma ha già un grande richiamo in città, vi si leggono già i presupposti di una storia che dura da oltre mezzo secolo. Ci sono oltre novemila persone a occupare ogni spazio, c’è un incasso di oltre dodici milioni, anche se oggi può far sorridere, ma parliamo del 1971. C’è anche un po’ di folklore, con Jimmy il fenomeno, attore comico con una certa popolarità all’epoca, abbracciato a due avvenenti ragazze in maglia Norda; iniziativa di un Porelli inedito, ancora ai suoi primi anni di regno, un contorno della stracittadina che assomiglia più allo stile degli anni duemila dell’epoca Sabatini, piuttosto che a quello dell’Avvocato delle V nere. Fortunatamente, però, c’è soprattutto il basket. La partita è in casa Eldorado, ma è un trionfo Norda: subito 0-6, 21-33 al 13′, 34-44 a metà gara. A metà riprese V nere a più venti, 48-68 e solo nel finale il divario si assottiglia, lasciando l’onore delle armi alla Fortitudo, 73-78. Fultz ancora il migliore, 27 punti, poi Bertolotti con 17 nei bianconeri. Tra gli sconfitti spiccano i 24 di Schull, indomito lottatore ma insufficiente ai suoi per evitare la sconfitta.

 

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