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Impresa Virtus Segafredo: la corazzata Armani Milano abbattuta 83 – 70

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – A|X ARMANI EXCHANGE MILANO     83 – 70    (24-20; 46-40; 63-56)

Virtus Segafredo: Gaines 6, Deri, Pajola, Baldi Rossi 6, Markovic 8, Ricci 7, Cournooh n.e., Hunter 19, Weems 9, Nikolic, Teodosic 15, Gamble 13. All. Djordjevic

A|X Armani Exchange: Della Valle 2, Micov 16, Biligha 2, Gudaitis 8, Moraschini 1, Roll, Rodriguez 19, Tarczewski 3, Cinciarini 3, Burns 2, Brooks 5, Scola 9. All. Messina

Arbitri: Rossi, Lo Guzzo, Mazzoni

Tiri liberi: BO 15/21; MI 20/25

Falli: BO  23; MI 24

Rimbalzi: BO 40; MI 33

Tiri da 2: BO 21/38; MI 11/26

Tiri da 3: BO 8/25; MI 8/24

L’anno solare si chiude con quella che pare una finale. La credibilità della nuova Virtus Segafredo si misura anche da questo: sfidare da prima in classifica la corrazzata Armani di Ettore Messina. In verità, oggi la partita sembrerebbe segnata, come il derby ma al contrario, perché sulla carta è troppo, ancora, il divario fra le due formazioni, con Milano nel bene e nel male protagonista in Eurolega, mentre pure Bologna è protagonista in Europa, ma al piano di sotto. Se valessero solo i numeri, però, non ci sarebbero le partite. Milano a Bologna è già stata battuta dalla Fortitudo, per esempio, ma quella di oggi sarà un’altra Armani, sia come organico che come crescita di squadra, che in Italia ora non perde più come invece faceva ad avvio di stagione. Molto dipenderà dal confronto sotto le plance, perché come esterni la Virtus se la potrebbe anche giocare, sebbene più corta, quantitativamente (peraltro Milano è senza Nedovic, non ancora sostituito da Sykes). Il peso della partita comunque è testimoniato anche dal fatto che oggi il basket torna in diretta su Rai2.

Quintetto Virtus, lo stesso del derby: Markovic, Teodosic, Weems, Ricci e Gamble. Per Milano, invece Cinciarini, Roll, Micov, Scola e Tarczewski. Subito, bomba di Santeodosic, che dice: ci sono! Poi però il gioco si fa contratto, spigoloso, con le difese che hanno la meglio sugli eccessi di approssimazione degli attacchi. Al pareggio raggiunto dall’Armani replica la tripla di Weems, ma c’è ancora troppa confusione sul parquet, mentre i bianconeri stanno collezionando i primi falli. Gamble batte Tarczewski, Scola insegna basket e mette la tripla, Tarczewski batte Gamble: di nuovo parità dopo quattro minuti e mezzo, col primo time out chiesto da Messina, poco dopo, per un improvviso breakino bolognese di 5-0. Nel frattempo è entrato Rodriguez, che si esibisce in una coppia di bombe per ribattere al minishow di Santeodosic, cui Djordjevic dà un primo riposino all’8° sul 18-16. Nella lista dei primi attori si impongono pure l’acrobatico Hunter e il folletto Markovic, e al primo intervallino si va sul 24-20.

Il secondo periodo si riapre con la schiacciatona di Hunter in contropiede, ma forse cominciano ad essere un po’ troppe le palle perse, per quello che ci si può permettere contro certi giganti. Arriva peraltro il +7, al 14°, tuttavia Micov rintuzza da par suo e Bologna chiama time out. A 5’48” dall’intervallo arriva il primo vantaggio milanese, con tripla di Cinciarini (31-32) dopo una brutta persa di Markovic, ma è chiaro che sarà durissima, per i bianconeri, perché la differenza di chili e centimetri inizia a farsi sentire e Rodriguez è come al solito immenso. Markovic si fa perdonare con una gran assist per Hunter che tiene in vita Bologna e, insomma, grazie all’ennesimo miracolo di Santeodosic all’intervallo è +6, 46-40.

Non piace il riavvio a Messina, che urla un time out dopo 1 minuto, dopo il contropiede concesso alla schiacciata Ricci. Poco alla volta arriva pure il +10 Virtus che scalda i cuori sulle tribune; l’impressione, però, è che a Milano basterebbe poco poco per rientrare definitivamente. Viceversa, la diga bianconera continua a tenere, con Santeodosic che detta la via. Si giunge pure al +11 in un quarto davvero dominato dalla Segafredo, ma all’ultima sosta è solo 63-56. Tutto, in altre parole, ancora da giocare.

Si riprende col parziale punto a punto per cui Messina si rigioca la sospensione al 32°: i suoi non è che non abbiano intensità, ma evidentemente servono correttivi. Il nono assist di Markovic è l’alley oop per Weems che dà un temporaneo +13 alla Segafredo, poi Rodriguez segna praticamente da metà campo. La partita, insomma, è proprio bella, arricchita da gioiellini di tecnica e atletismo da una parte e dall’altra. A 4’58” dalla fine è 73-63 con Hunter in lunetta: 2 su 2. La tripla di Baldi Rossi fa sognare: 78-63 a 3’54”. Mentre a Rodriguez esce (con molta sfortuna), Santeodosic mette la sua per l’81-65 a 2’47”. Alla sicurezza dei volti bolognesi si contrappone lo sguardo incerto dei lombardi, che iniziano l’ultimo minuto sotto di 13. C’è spazio per qualche numero da avanspettacolo e l’alley oop di Teo per Hunter. A 5” entrano Deri e Nikolic per Markovic e Teodosic. Finisce 83-70 una partita vinta di squadra, a conferma della crescita di un gruppo notevolissimo. La Virtus Segafredo resta prima, perché il miracolo si è compiuto. I suoi lunghi non hanno sfigurato contro le torri milanesi, anzi, hanno letteralmente dominato (Hunter 19, Gamble 13, Gudaitis 8, Tarczewski 3, Biligha 2) ma pure Ricci e Baldi Rossi hanno messo fondamentali mattoncini. Partita vinta con una difesa poderosa, e così si chiude in modo strepitoso l’anno solare in casa Virtus Segafredo.

 

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