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La Virtus Segafredo demolisce la resistenza della Dolomiti Energia Trento: +24, 94 – 70

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  –  DOLOMITI ENERGIA TRENTO 94 – 70    (21-21; 52-40; 82-55)

Virtus Segafredo: Marble 5, Pajola 3, Baldi Rossi 4, Markovic 9, Ricci 11, Delia 4, Cournooh 3, Hunter 13, Weems 7, Nikolic, Teodosic 14, Gamble 21. All. Djordjevic

Dolomiti Energia: Kelly 11, Blackmon 10, Craft 12, Gentile 16, Pascolo 2, Mian, Forray 7, Knox 11, Mezzanotte 1, Lechthaler n.e. All. Brienza

Arbitri: Radovic, Papapetrou, Reiter

Tiri liberi: BO  16/25; TN 11/15

Falli: BO  17; TN 20

Rimbalzi: BO  40; TN 31

Tiri da 2: BO  21/40; TN 22/42

Tiri da 3: BO  12/21; TN 5/23

È la terza volta in un mese che si incontrano Segafredo e Dolomiti Energia, la prima al PalaDozza. Guardando i pregressi parrebbe quasi una formalità, per i bolognesi: due vittorie su due in trasferta… Al contrario, sebbene le rispettive posizioni in classifica sembrino decretare l’opposto, questa sera per la Virtus non dovrebbe essere una passeggiata, come suggerito dalla lezione rifilata domenica a Sassari dalla formazione di Brienza. Craft e compagni hanno classe e vigore per impensierire chiunque e se in Europa sono ancora al palo è perché di fronte si sono trovati Partizan e Darussafaka, oltre alla Virtus, non proprio gli ultimi arrivati. La chiave, per Bologna, sarà ancora l’approccio mentale: con quello giusto potrebbe non esserci storia, al contrario potrebbero essere dolori. Curiosità, ovviamente, per l’esordio di Marble, ex di peso per i trentini. Assente, invece, Gaines, afflitto sembrerebbe dai persistenti problemi al ginocchio.  

Quintetti consueti: Markovic, Teodosic, Weems, Ricci e Gamble per Bologna, Craft, Forray, Gentile, Kelly e Knox per Trento. La partita inizia con una voluta violazione dei 24 secondi da parte di entrambe le squadre per perpetuare l’omaggio a Kobe Bryant. Poi è Markovic, assistito da Teodosic, ad aprire le danze con la tripla. Replica immediata di Gentile dalla media, poi transizione virtussina fermata da un fallo: è subito partita vera. Difatti Trento ribatte colpo su colpo, con Gentile principale terminale offensivo, fin quando Brienza non lo rimette a sedere presumibilmente per rifiatare dopo sei minuti. Cambia poi poco, perché Trento non è solo Alegent, e a 1’19 dalla prima sirena il tabellone segna 18-18. Sono cominciate le rotazioni, ma cambiando l’ordine degli addendi la somma pare proprio non cambiare. E pari è anche alla sirena, con l’ennesima tripla subita quest’anno dalla Virtus sul fischio finale, questa volta di Blackmon: 21-21.

Si riparte con una incredibile sassata da oltre otto metri di Alegent che entra decretando il primo vantaggio dei trentini. La supremazia bolognese torna dopo un attimo con un gran numero di Pajola marcato da Blackmon che fa esplodere le tribune, ma niente: la partita non prende un indirizzo univoco perché ai giochi interni bianconeri risponde Trento con la caparbietà di tutti suoi effettivi, Knox e Forray soprattutto, oltre naturalmente al solito immenso Craft. A 3’34” dall’intervallo, sul 39-34, fa il suo esordio Marble. È tuttavia nel pitturato che si consuma la lotta vera, e anche se Gamble “titaneggia” i bianchi di Brienza non si spaventano affatto. Ad un certo punto prende il sopravvento una diffusa frenesia, e il maggiore tasso tecnico degli uomini di Djordjevic se ne avvantaggia. Un paio di triple di Ricci aiutano a scavare un primo solco, e alla sosta lunga si va sul 52-40, impensabile fino a poco prima.

La ripresa propone una gara decisamente differente: V Nere concentrate e risolute, trentini frastornati e frustrati dal divario che sale. Prima Gentile e poi Forray si fanno sanzionare un tecnico per proteste che ne è la dimostrazione; una mano gli viene dai bolognesi che, come spesso accade, si fanno prendere dalla voglia di fare spettacolo anche prima di chiudere l’incontro. Tiene viva Trento giusto quel mostro di Craft, ma sullo show- time bianconero perde il controllo pure Brienza, che si aggiunge ai sanzionati di fallo tecnico. Intanto comincia, impreziosita da una tripla frontale, la rincorsa di Hunter al tabellino di Gamble, che è già a 21. Il primo canestro di Marble arriva a fine periodo su assist di uno scatenato Pajolic, il gemello serbo del virgulto bolognese, col tabellone che segna 82-55.

La rincorsa, splendida, dello scatenato Hunter viene interrotta dall’ingresso di Delia, ma l’ultimo quarto si gioca quasi solo per aggiustare le statistiche e permettere ai bolognesi di provare a superare i 100 punti. Che non arrivano perché la deconcentrazione a questo punto ha la meglio. Ci sta, in un periodo così intenso, dopo aver messo in cassaforte la partita, anche se l’impressione è che il coach bolognese non abbia gradito gli ultimi minuti stile campetto. Ma quello che contava era vincere e convincere, e così è stato per la Virtus Segafredo, che continua la sua corsa europea col solo neo belgradese. Mercoledì 5 febbraio prossimo saranno di scena al PalaDozza proprio i serbi, dopo l’appuntamento in campionato di sabato con Pesaro. Un’altra partita tutta da non perdere, che dovrebbe di stabilire i rapporti di forza nel girone di Eurocup.

Ultima notazione: scarto finale di 24 punti. Ennesimo, anche se involontario, omaggio al mito di Kobe.

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