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La Virtus Segafredo sconfigge la Vuelle Pesaro nel giorno dell’esordio in campionato di Mario Chalmers: 78 – 70

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – VUELLE PESARO 78 – 70  (22-14; 45-37; 61-47)

Virtus Segafredo: Punter 7, Moreira 9, Pajola n.e., Taylor 10, Baldi Rossi 2, Cappelletti n.e., Kravic 12, Chalmers 5, Aradori 19, Berti n.e., M’Baye 10, Cournooh 4. All. Djordjevic

Vuelle: Blackmon 13, Mccree 26, Artis 7, Conti n.e., Lyons 13, Giunta n.e., Ancellotti, Morgillo n.e., Monaldi, Shashkov, Zanotti, Mockevicius 11. All. Boniciolli

Arbitri: Biggi, Perciavalle, Calbucci

Tiri liberi: BO 16/22; PS 11/17

Rimbalzi: BO 38; PS 34

Falli: BO 18; PS 24

Tiri da 2: BO 22/47; PS 16/40

Tiri da 3: BO 6/12; PS 9/26

Ci furono giorni in cui la sfida tra Virtus e Pesaro poteva considerarsi partita di cartello, addirittura scontro-scudetto. Ora sono altri tempi, Pesaro naviga in acque assai torbide, a serio rischio retrocessione, la Virtus è mestamente fuori, attualmente, dalla griglia playoff. Entrambe le squadre nutrono in verità forti speranze di riscatto: i marchigiani in virtù di un roster dal potenziale migliore di come è stato fin qui gestito, i felsinei a seguito dei segnali di ripresa evidenziati dalla cura-Djordjevic, che li ha riportati a vincere in una trasferta impegnativa come quella di Torino. Per la verità, oggi favorita assoluta è proprio la Segafredo, che tra l’altro schiera per la prima volta in campionato Mario Chalmers, benché non si debba dimenticare che sull’Adriatico a novembre ha subito proprio una delle sconfitte più indigeste. Ex di turno i due coach: Sale Djordjevic rimpianto play dell’ultima Pesaro da piani alti, quella del compianto Alphonso Ford; Matteo Boniciolli allenatore poco amato dai tifosi bianconeri nonostante la vittoria in Eurochallenge, ultimo vero trofeo di casa Virtus (forse più dovuto alla qualità del roster che alle sue doti di stratega).

Le squadre si schierano con i quintetti Taylor, Punter, Aradori, M’Baye e Moreira Bologna, Lyons, Artis, Mccree, Zanotti e Mockevicius Pesaro. L’avvio è uno 0-4 marcato Mccree (assist per Mockevicus e schiacciata). La reazione bianconera è immediata (tripla di Taylor), poi comincia il classico punto a punto con alcuni bei gesti tecnici e diverse sciocchezze distribuite sia di qua che di là. Moreira ne è tra i protagonisti, ma si fa perdonare con due canestri volitivi che portano il pareggio a metà quarto, prima del contropiede di Punter su sua rubata che dà il primo vantaggio alla Segafredo (subito time out di Boniciolli, è il 4°, sull’11-9). A 3’01” dal primo intervallo fa il suo ingresso Mario Chalmers, in sostituzione di un Taylor abbattuto da un avversario. La sua prima azione personale si trasforma in rubata di Lyons, sul quale deve commettere fallo. Rivedibile. La Virtus comunque macina punto su punto; bellissima la tripla di Aradori per il 18-11. Lo è altrettanto quella di McCree a una ventina di secondi dalla sirena, poi è Chalmers-show, con una penetrazione a fil di sirena che dice “eccomi qua”. Alla prima sosta è 22-14.

Secondo quarto che riparte da dove ci si era fermati. Virtus che vede il proprio tabellino gonfiarsi, Pesaro che rincorre col fiatone. C’è gloria un po’ per tutti i bianconeri, tra i biancorossi brilla quasi solo Mccree, presto in doppia cifra. Quando Boniciolli chiama nuovamente timeout (fine quarto minuto) il tabellone segna 36-18. Djordjevic gira i propri giocatori con continuità, cercando di mantenere la giusta tensione e forse anche alla ricerca di soluzioni tattiche alternative; la Vuelle però trova un estemporaneo 0-4 che induce Djordjevic a cercare di stoppare la nuova inerzia. L’emorragia, tuttavia, non si blocca, per cui dopo un paio di minuti il coach bolognese torna a fermare il gioco (38-26). La cosa riesce così così, perché i marchigiani si sono accesi nelle loro punte di diamante: Artis e Blackmon ora imitano McCree, raggiungendo anche il -6 a pochi secondi dall’intervallo lungo. Aradori, a fil di sirena, li ricaccia leggermente indietro: 45-37.

Polveri bagnate un po’ per tutti ad inizio ripresa, finché M’Baye mette una tripla liberatoria. Sono un po’ troppo peraltro le palle perse che consentono alla Vuelle di non farsi affossare. Aradori imita M’Baye, che replica poco dopo. Di là ora Mccree torna ad essere solitario finalizzatore. Le ripetute bombe bolognesi (Aradori è arrivato a 14 punti personali) inducono Pesaro al timeout (57-41 a 4’49”). Il gioco riprende con Chalmers in campo e Kravic che getta alle ortiche un suo assist da antologia fallendo la schiacciata. Il parziale rimane un sostanziale punto a punto col quale ci si avvia all’ultima sosta, col tabellone che segna 61-47. La pratica dà l’impressione di potersi considerare archiviata, rimane da stabilire il divario complessivo.

L’ultimo periodo infatti è più che altro una formalità per l’accademia e i tabellini. Si segnalano: un ottimo assist di Baldi Rossi per Cournooh, la conferma delle qualità balistiche di Mccree, un nuovo temporaneo riavvicinamento di Pesaro che non impensierisce seriamente la Segafredo, alcune amenità tra le scelte arbitrali, un bel numero volante di Mockevicius, una stoppata di Kravic a Lyons che sembra morto ma prontamente resuscita, un gesto antisportivo dello stesso Lyons verso i tifosi bianconeri dopo un suo bel canestro che gli costa un primo tecnico, provoca una reazione dei suoi tifosi che arrivano allo scontro con la polizia, sul 70-62 a 3’44” dalla conclusione, e lo induce ad un gesto plateale punito con un altro tecnico. Prima della fine arriva anche l’immancabile tecnico alla panchina per un Boniciolli che non si capisce cosa volesse ottenere, con M’Baye che chiude i giochi con una funambolica schiacciata ispirata da Aradori. Mcree aggiusta il tabellino personale con i liberi che gli fanno raggiungere quota 26, per cui l’incontro termina 78-70.

Finisce in questo modo l’esordio in campionato di Chalmers, una partita a tratti piacevole, a tratti irritante per talune situazioni createsi, bisogna proprio dire, del tutto gratuitamente. Pesaro si è dimostrata poco più che un quintetto di talentuosi solisti, la Segafredo non è stata capace di ammazzare la partita quando forse avrebbe dovuto, ma non ha mai dato l’impressione di poter essere davvero impensierita dagli avversari. Ora l’appuntamento è a Nanterre, mercoledì prossimo, un appuntamento fondamentale per la stagione bianconera, a questo punto tutta proiettata in Europa.

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