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È della Umana Reyer Venezia il passaggio del turno alle Final Eight di Coppa Italia. Virtus Segafredo battuta 82 -81 dopo un emozionantissimo supplementare

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  –  UMANA REYER VENEZIA 81 – 82 d.t.s. (11-21; 32-37; 47-50; 68-68)

Virtus Segafredo: Deri n.e., Marble 1, Pajola 2, Baldi Rossi 2, Markovic 18, Ricci 12, Cournooh, Hunter 6, Weems 15, Nikolic n.e., Teodosic 15, Gamble 10. All. Djordjevic

Umana Reyer: Casarin n.e., Stone 3, Bramos 9, Tonut 16, Daye 15, De Nicolao 11, Filloy, Vidmar 7,  Chappell 14, Mazzola 3, Cerella, Watt 4. All. De Raffaele

Arbitri: Paternicò, Attard, Paglialunga

Tiri liberi: BO  18/28;  VE 12/20

Falli: BO  27; VE 28

Rimbalzi: BO  45; VE 53

Tiri da 2: BO  18/40; VE 17/33

Tiri da 3: BO  9/35; VE 12/29

Partita difficile da interpretare in partenza: in teoria, scontrandosi prima e settimana del campionato, quest’ultima addirittura ottava al momento della qualificazione, sembrerebbe quasi un risultato già scritto. Viceversa, la Virtus Segafredo di fronte si trova una Umana Reyer che sta progressivamente ritrovando sé stessa, seppure neanche venti giorni fa i bolognesi abbiano espugnato il Taliercio con personalità. Da allora, la Virtus è come entrata in iperventilazione per la concentrazione di eventi in calendario, la Reyer ha ritrovato la vittoria con Oldenburg e Treviso. E in ogni caso, sulla partita secca la moltiplicazione di ottimi giocatori di cui è composto il suo roster rende Venezia temibile per chiunque, soprattutto in competizioni come questa Final8. La banda di Djordjevic dovrebbe ritrovare le certezze che sono sembrate un po’ smarrite tra Eurocup e Intercontinentale, oltre alle forze, consumate in un tour de force distruttivo. Anche la cabala inoltre è contro Bologna, che lo scorso anno esordì in Coppa da ottava proprio battendo la prima in classifica, Milano.

Quintetto Virtus con Markovic, Teodosic, Weems, Ricci e Gamble; risponde Venezia con De Nicolao, Chappell, Tonut, Mazzola e Watt. Si parte subito con la tripla di Chappell, un 2 su 1 ai liberi di De Nicolao e un tiro dalla media di Tonut, cui la Virtus risponde con perse e stoppate subite. Sullo 0-8 segnato da Tonut Djordjevic è costretto al time out. Sono passati meno di tre minuti, ma preoccupa la lentezza dei bianconeri. Intanto, De Nicolao mette pure una tripla. Il primo canestro virtussino arriva su rimbalzo d’attacco di Weems (2-11) ma nel complesso la palla alle VNere non vuole entrare, mentre di là anche Mazzola mette la tripla. Benché il vero problema sia la difesa: 16 subiti in 5’ in proiezione farebbero120 alla fine…. Pure Teodosic sta sbagliando pressoché tutto e allora spazio a Pajola per Markovic per crescere in pressione difensiva. Entrano anche Marble e Baldi Rossi, poi Hunter e Cournooh, ma la sostanza per la Segafredo non cambia, se non per un briciolo di maggior efficacia nella propria metà campo. È già qualcosa che alla prima sosta il divario sia solo un 11-21.

L’inizio del secondo periodo senza Teo propone una Virtus più reattiva, ma adesso è la terna arbitrale a mettersi in luce con fischi che lasciano interdetti e innervosiscono entrambe le squadre. Incredibilmente, c’è un giro di vite che riporta Bologna a -3 (22-25), con un 11-4 di parziale fatto di aggressività dietro e cattiveria nel cercare il canestro. Bramos però toglie Markovic dai giochi con una gomitata sulla fronte giudicata involontaria. Poi Pajola sembra essere punito per aver fatto un gran canestro in penetrazione con un fallo in difesa incomprensibile, ma ora la partita è finalmente vera. De Raffaele entra a referto con un tecnico punito dalla lunetta da Teodosic, mentre Tonut non smette di martellare. Pajola diventa protagonista con la sua difesa asfissiante e una produttività in attacco da veterano, ma la Virtus continua a fallire i canestri del definitivo riaggancio. Tonut no, così all’intervallo è 32-37. Certo che con un 1 su 13 da tre (8%) si rischia di andare davvero poco in là.

Rientra Markovic, per cui la botta si è rivelata meno grave di quanto sembrasse. Gamble riporta i suoi a -1. Tonut replica da casa sua e Chappell fa una gran penetrazione. Ora le triple però entrano anche a Bologna: Ricci, Markovic ed è pareggio, 42-42. Il vantaggio arriva in contropiede 3 vs 0. Inevitabile time out di Venezia. Teodosic è cotto ma evidentemente la sua presenza in campo viene considerata imprescindibile, nonostante i ripetuti errori al tiro e non solo. Il fatto è che di nuovo nessuno segna più, per la verità da entrambe le parti. La Segafredo non sfrutta nemmeno il vantaggio di un antisportivo a Marble: 1 su 2 ai liberi, poi palla persa dello stesso esterno virtussino. All’ultima sosta è 47-50.

Se non si fa canestro si va poco in là. Se poi si cominciano a buttare i palloni diventa quasi impossibile portare a casa la gara. Finalmente arriva la tripla del 6-0 e la Virtus trova di nuovo il vantaggio, 55-54 a 6’17” dalla conclusione. Per un po’ è addirittura una saga delle triple, con reciproci sorpassi. Gli ultimi 3’ partono dal 62-60. Da qui è un susseguirsi di emozioni da infarto che conducono le squadre al supplementare, 68-68.

Il supplementare continua sulla stessa falsariga, con i nervi che sopperiscono alle forze ormai mancanti e con Bramos e Chappell che castigano un paio di errori difensivi bianconeri. Ma Markovic non ci sta e tiene viva la speranza con la tripla del – 1 entrando nell’ultimo minuto. Poi Hunter fa 2 su 2  ai liberi, 81-80 a 25”. Daye tuttavia vince la partita con un canestro dalla media da assoluto campione: 81-82. Alla Reyer il prossimo turno, contro Milano, ai virtussini un periodo di riposo, forse anche agognato, eccetto Ricci, Baldi Rossi e Teodosic impegnati con le nazionali. Una nota crediamo la meriti l’arbitraggio, decisamente inadeguato a questi livelli. Viene pure da chiedersi perché in una partita così dispendiosa Pajola e Cournooh, che non hanno certo demeritato sul parquet, siano stati così poco impiegati, nonostante un pesante 2/16, ad esempio, al tiro di uno stanchissimo Teodosic Ma queste restano chiacchiere, la sostanza è che finisce qui il viaggio in Final8 della Virtus Segafredo.

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