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18 marzo 1956: lo scudetto Virtus in Sala Borsa

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foto Virtuspedia

 

 

Il campionato 1955/56 fu l’ultimo disputato e vinto dalla Virtus in Sala Borsa. Terminò insolitamente presto, il 18 marzo 1956. Il sesto dei quindici titoli vinti dai bianconeri, fu l’unico conquistato nel terzo mese dell’anno, anche se in realtà la lotta per il titolo si concluse ben prima. Vincendo nell’ultima giornata a Roma, contro la Stella Azzurra, per 65 a 61 le V nere chiusero il torneo con 19 vittorie e sole tre sconfitte, 38 punti, 11 in più (era ammesso il pareggio) del Borletti Milano e 13 in più del Necchi Pavia. La certezza matematica era arrivata oltre un mese prima, il 12 febbraio 1956, quando, vincendo il derby in casa contro il Gira, 55-50, le V nere diventarono irraggiungibili per le inseguitrici. Era uno dei tanti derby della stagione: infatti, il Gira, nel quale si era trasferito Rapini, cinque scudetti con le V nere, l’ultimo nella stagione precedente, terminò quarto e la Motomorini settima, con tanti campioni già tricolori in maglia Virtus, Ranuzzi e i fratelli Dario e Dino Zucchi. La Virtus si aggiudicò tutte le quattro stracittadine e rimase imbattuta in casa. Le uniche sconfitte le collezionò a Milano, alla quarta giornata, alla quinta di ritorno in trasferta, contro l’A.S. Roma, e due giornate dopo a Pavia. La formazione bianconera era veramente fortissima: i primi tre realizzatori costituivano il famoso trio Galliera, Calebotta fu il migliore con 399 punti, quinto assoluto nella classifica dei realizzatori di quel campionato, Mario Alesini ne mise a segno 306, Achille Canna 255, poi a seguire Germano Gambini con 183 e Franco Rizzi che ne segnò 157; in quella formazione c’erano anche Carlo Negroni, il capitano, al suo quinto tricolore, Umberto Borghi, Giuliano Battilani, Renzo Randi, proveniente dall’OARE, altra squadra cittadina che era stata nella massima serie qualche anno prima, e Vittorio Tracuzzi, nel suo doppio ruolo di allenatore e giocatore. Qualche presenza la misero insieme anche Lamberti, Paulucci, Nardi e Schiassi. Calebotta stabilì un record ancora imbattuto: il 15 gennaio 1956, nella vittoria contro Pesaro per 83 a 56, mise a segno 59 punti, miglior punteggio individuale in una gara ufficiale della Virtus. L’ultima gara delle V nere in Sala Borsa si svolse sette giorni prima di quel 18 marzo: gli uomini di Tracuzzi travolsero la Ginnastica Triestina per 78-57. Dalla stagione successiva iniziò l’epoca del Palasport di Piazza Azzarita, costruito nella zona dell’ex Ospedale Maggiore, distrutto dai bombardamenti. Per un nuovo tricolore bisognerà, però, attendere vent’anni.

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