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Buon compleanno a Michael Olowokandi, la meteora per antonomasia della storia virtussina

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Nato a Lagos in Nigeria il 3 aprile 1975, figlio di un diplomatico trasferitosi in Inghilterra a metà anni ’80, cresciuto a Londra, Michael Olowokandi arrivò alla Virtus nei primi giorni di gennaio 1999. Aveva scoperto il pallone a spicchi solo poco più di tre anni prima. In poco tempo da principiante è arrivato, grazie alla rapidità con la quale ha appreso i trucchi del mestiere, e agli straordinari mezzi fisici, a essere il giovane più ricercato della Nba, il possibile erede di Akeem Olajuwon, stella degli Houston Rockets. Prima scelta assoluta dei Clippers di Los Angeles al draft 1998, Michael accettò la proposta della Kinder a causa della serrata Nba, con il campionato americano che rischiò di saltare per la protesta dei giocatori, i quali si ribellarono alla proposta di un tetto salariale massimo. Per la società bianconera fu anche la risposta all’ingaggio di Del Negro da parte della Fortitudo, in un’epoca in cui le due società bolognesi si rincorrevano per cercare di superarsi a vicenda. Arrivò per restare almeno fino al 15 febbraio, con la prospettiva di giocare cinque partite di Eurolega, sei di campionato e la Final Four di Coppa Italia; nel caso di annullamento della stagione Nba sarebbe rimasto fino a giugno. In realtà, se ne tornò in America prima della fine di gennaio, dopo avere giocato solo sei gare, equamente divise tra campionato e coppa europea. L’ormai imminente avvio del campionato Nba, che sarebbe iniziato il 5 febbraio in forma ridotta con solo una cinquantina di partite, e lo scarso rendimento di Michael in Italia, convinsero la Virtus a privarsene in anticipo sui tempi previsti e a risparmiare sul suo contratto da mezzo miliardo lordo di lire al mese. Quarantasei punti totali (7,7 punti e 5,8 rimbalzi di media) per un giocatore che comunque non giocava una partita dal marzo precedente e ne aveva giocate prima solo 77 in carriera. In campionato segnò 14 punti al debutto contro Reggio Emilia, ma rimasero i suoi unici nelle tre gare, tutte vinte, disputate nel campionato italiano. In Eurolega due sconfitte, a Salonicco (14 punti) e nel derby perso dopo due supplementari (6), e una vittoria a Samara (12). Arrivato subito dopo Paspalj, deluse ancora di più le attese. Dopo fu il turno di Bill Edwards: da tempo inseguito dalla Virtus, giunto con sulle spalle meno aspettative dei suoi due predecessori, fu più funzionale, contribuendo alla conquista della Coppa Italia e al raggiungimento delle semifinali in campionato, ma non poté giocare in Eurolega, competizione nella quale le V nere persero nella finalissima di Monaco, dopo avere battuto due giorni prima la Fortitudo in semifinale. Olowokandi in Nba, dopo le discrete stagioni con i Los Angeles Clippers, una squadra perdente, fece molto peggio a Minnesota e Boston e si ritirò a soli 32 anni. Viene considerato la peggiore prima scelta degli anni novanta.

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