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Baraldi presenta una iniziativa della Virtus Segafredo per il sociale

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Intervenuto nel corso della trasmissione “Dentro la città” di TRC ieri sera, l’AD della Virtus Segafredo Luca Baraldi ha illustrato le attività per il sociale che la società bianconera sta attivando per contrastare l’emergenza del Coronavirus. “Credo sia un obbligo morale per una società sportiva come la nostra”, ha detto, “così radicata nel tessuto della città, in un momento come questo restituire qualcosa in termini di supporto che ci auguriamo possa essere rivelarsi utile. Il legame che ci stringe con Quartiere, Parrocchia e Servizi sociali per anziani ci ha portato a dar vita ad una raccolta solidale di generi di prima necessità ed alimentari, di concerto con i nostri partner commerciali e su iniziativa originaria dei nostri dipendenti: proprio dal cuore di questi ultimi, che solitamente vivono dietro le quinte al servizio delle esigenze di squadra e società, è sorta l’idea che ci condurrà a una distribuzione dei beni raccolti a coloro che gli enti preposti riterranno essere più bisognosi, a partire da sabato prossimo, 16 maggio”

L’occasione, ovviamente, è stata comunque utile per rispondere a una domanda sul futuro dell’attività agonistica: “Benché in Italia sia tutto fermo,” ha risposto Baraldi “abbiamo ancora aperta la finestra dell’Europa, almeno fino alla data del 24 maggio quando verranno prese le decisioni in merito, che ci vedono però dubbiosi sul fatto di ripartire subito. La cosa importante sarebbe invece poter ripartire da ottobre, voglio essere positivo, se ci saranno le condizioni credo giusto ricominciare; come condizione tuttavia ritengo debba essere possibile che ci sia la gente al palasport, non vorrei giocare a porte chiuse. Per questo ci siamo confrontati con la Fiera di Bologna per cercare di capire se ci si possa ricollocare nell’Arena Segafredo, ove con un impianto da 10000 posti potremmo ospitare forse tutti i 5000 nostri abbonati o dare anche ad altri la possibilità di vedere la partita. Al PalaDozza faccio fatica a immaginare una cernita fra i nostri tifosi già abbonati che dovrebbero essere ridotti a 2500. È necessario assolutamente trovare spazio per tutti.”

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