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Corriere di Bologna – il Teatro Comunale si sposta al PalaDozza

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Michael Mucci


Come riporta Marco Madonia nell’edizione odierna del Corriere di Bologna, in seguito al trasloco della Fortitudo a Casalecchio, all’arrivo della Virtus in Fiera e, soprattutto, al distanziamento sociale imposto per la situazione corrente, per la prima volta nella storia il teatro di Largo Respighi si sposta al PalaDozza.

“La prossima stagione non giocherà il basket perché le società hanno deciso di andare altrove e quindi li si svolgerà la stagione del teatro Comunale, sia per quanto riguarda l’opera che la sinfonica”, lo ha annunciato l’assessore comunale alla Cultura, Matteo Lepore.
Nella mattinata di ieri, infatti, al Piccolo Madison si sono svolte alcune prove, “Sono già iniziati alcuni trasferimenti, ed è un fatto molto importante per il nostro teatro perché lì potranno esserci più spettatori, i biglietti e il pubblico sono fondamentali per quella realtà”, ha spiegato l’assessore per poi continuare: “D’altronde tutti i bolognesi chiamano il palazzo dello sport anche il Madison di piazza Azzarita per il basket. Ma al Madison di New York si fa anche l’opera quindi, se vogliamo, anche noi abbiamo il nostro Madison”.

Più prudenti le considerazioni di Fulvio Macciardi: “Stiamo verificando le compatibilità logistiche e acustiche per un positivo utilizzo dell’impianto quale sede per i nostri spettacoli” afferma il sovrintendente di Largo Respighi. Spazi di tali dimensioni permetterebbero di superare le restrizioni dovute principalmente al distanziamento, e consentirebbero una totale ripresa delle attività dopo la necessaria pausa estiva.

Dopo la pausa imposta dalla pandemia, il 25 giugno, il teatro Comunale ha riaperto la sua settecentesca Sala di Antonio Bibiena con una stagione concertistica di 14 appuntamenti dal totale di 200 spettatori. Grazie alla location del PalaDozza si potrebbero quindi incrementare i posti del pubblico fino a quota mille, un sollievo per i conti del Teatro. L’intenzione sarebbe quindi quella di partire a metà settembre e utilizzare il primo mese allo scopo di recuperare parte della programmazione cancellata per il lockdown. Da metà ottobre fino a fine anno si seguirebbe poi la programmazione già annunciata dal Teatro, poi stravolta dal Covid. Saranno poi necessari una serie di interventi (come la creazione di una camera acustica).

In Emilia-Romagna le opere liriche nei palazzi dello sport non sono una novità. Ravenna Festival, ad esempio, fa ormai da tempo esibire grandi orchestre al Pala de Andrè. Per il PalaDozza, invece, il passaggio dai cori del basket ai componimenti lirici sarà piuttosto complicato: “Noi siamo già al lavoro per la miglior riuscita dei concerti”, garantisce Giovanni Trombetti, neo presidente di Bologna Welcome che gestisce l’impianto.

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