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Una Virtus Segafredo a muso duro batte una mai doma UNAHOTELS Reggio Emilia e conquista le F4 di Supercoppa: 74 a 72

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foto Ciamillo/Castoria per Virtus Pallacanestro

 

 

 UNAHOTELS Reggio Emilia – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA   72 – 74      (18-17; 27-39; 52-58)

 

UNAHOTELS: Candi 17, Baldi Rossi 9, Taylor 13, Giannini n.e., Elegar 9, Cham, Johnson 5, Besozzi n.e., Bonacini, Diouf 3, Blums 1, Kyzlink 15. All. Martino

Virtus Segafredo: Deri n.e., Abass 8, Pajola 9, Alibegovic 6, Markovic 9, Ricci 7, Adams, Hunter 11, Weems 15, Nikolic n.e., Teodosic 5, Gamble 4. All. Djordjevic

Arbitri: Begnis, Bartoli, Pepponi

Tiri liberi:  RE 18/25; BO 21/26

Rimbalzi: RE 31; BO 39

Falli:  RE 22; BO 28

Tiri da 2:  RE 15/29; BO 19/40

Tiri da tre:  RE 8/25; BO 5/20

Fa un po’ ridere parlare di spareggio a questo punto della stagione, sinceramente, tuttavia è, formalmente, così: Reggio e a Virtus stasera si giocano l’ammissione alle F4 di Supercoppa, che non sarebbe un obiettivo così irrinunciabile se non fosse che le finali si giocano alla Segafredo Arena. Quindi, sarebbe un bello smacco per la Virtus non parteciparvi. Questo fa dunque diventare la partita una cosa seria, come ha poi rimarcato Djordjevic nelle sue note per la stampa; dall’altra parte, Martino “godrebbe come un riccio” a battere (dovendo comunque vincere di almeno 5 punti) una Segafredo che ha già fatto soffrire all’andata, dopo il due su due contro la Effe: consumerebbe una vendetta quasi epica, dopo i trascorsi della passata stagione. Per ottenere tutto ciò, inizialmente schiera un quintetto composto da Taylor, Kyzlink, Baldi Rossi, Diouf e Cham, ancora d’emergenza in questa fase particolare di avvio e per l’assenza di Bostic, infortunatosi contro la Fortitudo. Djordjevic risponde con Markovic, Teodosic, Weems, Ricci e Gamble, il suo starting file per eccellenza.

SanTeo parte con una ingenuità da minibasket, ma l’azione successiva fornisce, con Ricci e Gamble, agli avversari una sorta di clinic. Poi comincia un batti e ribatti con inevitabile girandola di cambi che premia per ora la formazione in teoria meno attrezzata tecnicamente, mentre sul parquet si vedono spesso errori anche marchiani (soprattutto di Markovic): 18-17 alla fine di un primo periodo comunque divertente.

Al rientro la Virtus pare un po’ più risoluta, ma è Candi ad esibirsi nell’azione più vistosa di inizio quarto, una tripla quasi ignorante (23-20). La partita si è accesa, in ogni caso. I limiti fisici e tecnici restano evidenti, però quando Ricci con la tripla dall’angolo completa il suo minibreak che ridà il vantaggio a Bologna e costringe al time out Martino si capisce che si tratta di una gara “vera”. E infatti diviene protagonista quel Pajola che sta infiammando i propri tifosi in questo avvio di stagione, mentre Hunter pare voler sottolineare che lui, qui, può solo insegnarlo, il basket. Solo Kyzlink riesce a dare un po’ di sveglia ai suoi (tripla del 27-35 dopo quasi nove minuti) con l’intervallo che sancisce un +12: 27-39 per la Segafredo. Soltanto altri 4 punti per Reggio Emilia dopo la bella tripla di Candi.

Si riparte con la tripla di Teodosic; parrebbe quasi gara chiusa, se non fosse che un 6-0 targato Taylor e Johnson rimette in gioco i reggiani. Il folletto biancorosso fa impazzire, a tratti, i bianconeri, tenendo il distacco fra le squadre sostanzialmente immutato per quasi tutto il periodo, coadiuvato da un Candi che pare indiavolato tanto da guidare i suoi ad un inaspettato, fino a poco prima, -6: 52-58 all’ultima sosta.

Markovic è totalmente fuori forma ma Djordjevic lo lascia sul parquet probabilmente per fargli ritrovare il ritmo gara. Però è come giocare in quattro per la Virtus, e Reggio sfrutta l’occasione per tornare pienamente in gioco: dopo 2 minuti è 56-58, a 7’19” dal termine è addirittura davanti: 59-58, con tripla di Baldi Rossi dall’angolo, per un 7-0, in quest’ultimo quarto. Gamble pareggia con un libero, gli arbitri si esibiscono nell’ennesima decisione fantasiosa che fa infuriare Djordjevic, espulso, alla fine, con un secondo fallo tecnico per proteste. Così Reggio prova ad andarsene, trovando il +5 con Diouf in contropiede, a 4 minuti dal termine. Pajola, rientrato per Markovic, in lunetta ridà il -3 a 3’28”. Weems riporta la Segafredo in pareggio con un 2+1, 66-66. Pajola ricolpisce sfruttando la differenza di stazza con Taylor. Kyzlink pareggia in penetrazione, ma Hunter riallunga da maestro. Abass dà il +4 a52” e Martino chiama sospensione. Chi avrebbe immaginato un epilogo così teso solo mezz’ora prima? Alla ripresa Baldi Rossi colpisce da tre, poi Candi ferma Hunter che va a canestro e lo manda in lunetta per un 1 su 2 che, dando il +2 Bologna, potrebbe regalare a Reggio un pareggio che significherebbe supplementare con prolungamento per provare a trovare un +5 al supplementare, però Kyzlink scivola. Virtus + 3 con un libero su due di Pajola che poi commette fallo su Candi. L’ex Fortitudo fa il primo e sbaglia apposta il secondo per dare la possibilità di pareggio a rimbalzo. Che viene in effetti catturato dai suoi, ma per due volte falliscono il tiro e la Segafredo vince 72-74.

Segafredo, allora, alle final four di Supercoppa, con una prova alla fine di forte personalità ma davvero sprecona e con un giocatore fondamentale quale Markovic ancora troppo indietro. Soddisfa di sicuro l’ennesima ottima prova di Pajola, con un Hunter assoluto protagonista in molti momenti, mentre crescono Weems e Abass e si spera che la borsa di ghiaccio che aveva sul ginocchio Teodosic nel secondo tempo in panchina non sia nulla di grave. La UNAHOTELS probabilmente può dirsi lieta della crescita di un Candi che ha evidenziato grande carattere, ma in generale la squadra pare assomigliare ogni giorno di più al proprio allenatore, che di carattere ha già dimostrato di averne da vendere.

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