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Una bella Fortitudo non basta: Milano la spunta 82-71

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FORTITUDO BOLOGNA-ARMANI EXCHANGE MILANO 71-82

 

Fortitudo Bologna: Aradori 24, Withers 16, Happ 10, Banks 8, Toté 4, Palumbo 3, Fletcher 3, Sabatini 3. All. Sacchetti

Armani Exchange Milano: Shields 17, Datome 16, Roll 13, Hines 12, Rodriguez 9, Leday 7, Tarczewski 5, Moraschini 3. All. Messina

Arbitri: Tolga, Brgioni, Bartoli

 

TIRI LIBERI: Fortitudo 6/11, Milano 9/12

TIRI DA TRE: Fortitudo 7/20, Milano 9/30

TIRI DA DUE: Fortitudo 22/32, Milano 23/45

RIMBALZI OFFENSIVI: Fortitudo 8, Milano 19

RIMBALZI DIFENSIVI: Fortitudo 22, Milano 27

Quattro a zero contro uno a tre: no, non stiamo dando i numeri, ma snocciolando il bilancio delle prime quattro gare di Milano e Fortitudo in questo campionato depresso dalla prossima assenza totale di pubblico (decreto docet) e che a Bologna potrebbe dunque aver visto l’ultimo evento concesso ai tifosi. Sono 1.400 quelli che affollano la Unipol Arena per l’impresa impossibile della Fortitudo contro Milano, capo classifica con un poker di vittorie contro l’unico acuto della Effe contro Trento e le restanti tre sconfitte con Varese, Roma e Sassari, seppur in quest’ultimo match la Fortitudo sia parsa in recupero.

Messina deve fare a meno di Punter, Micov e Delaney, tre assenze mica da poco, come quella che pesa sulla Fortitudo, ossia il forfait di Fantinelli, per chi scrive uomo più in palla sin dall’inizio della stagione fortitudina. In avvio, Milano è avanti con un inspirato Hines, ma la Fortitudo rimane in scia. Si gioca tanto, manovre avvolgenti, interruzioni quasi inesistenti. La Effe è orgogliosa e a tre dal termine è a -3 con il primo fallo di Milano che concede il tiro libero oltre al canestro valido. Il lavoro di Banks paga, Milano è ottima sui rimbalzi offensivi ma un po’ imprecisa a canestro e questo dà anima ai 1.400 della Unipol. Il primo parziale svolta quando la vena realizzativa degli ospiti vien fuori, e il 20-13 condanna forse oltremisura i padroni di casa. Michael Roll con 5 punti è il massimo realizzatore, la Fortitudo pecca da tre: 0/4 contro i 2/8, media comunque non eccelsa, della squadra di Messina.

Il secondo quarto parte col time-out dell’ex coach virtussino: la Fortitudo ha già ridotto il gap con il parziale solitario di Aradori, 5-0 con la prima tripla della gara e padroni di casa a -2, prima che sua maestà Datome con due centri da tre, ristabilisca il +7 iniziale. Poco male: la Unipol applaude, contenta della prestazione dei suoi. Milano arrotonda a +10 quando Hines sfrutta un rimbalzo offensivo insaccando dall’area e soprattutto Rodriguez piazza la tripla del 38-28. La Effe però non muore mai: tripla di Aradori, centro di Banks che trasforma anche il libero, e stesso copione per Withers, che porta a -1 i suoi. Contesa straordinaria, con la Unipol Arena che torna a infiammarsi ancor di più quando Sabatini fornisce a Aradori il primo vantaggio del match, ribaltando tutto con un parziale totale di 11-0. Che diventa 14-0 con la quinta tripla su 12, ancora di Aradori, manco a dirlo, che fa 42-38, parziale con cui si va negli spogliatoi.

La ripresa per Milano si apre con un altro passo: Shavon Shields si ricorda di aver sfiorato la media di 10 punti in Eurolega col Baskonia, e trascina i suoi al sorpasso immediato, salendo in doppia cifra nei punti e portando i suoi a +5. A metà quarto è Withers a salire in cattedra con due liberi e una bella stoppata sulla linea laterale che contiene gli attacchi ospiti, ora avanti solo di uno. Si susseguono gli attacchi, Withersi si permette anche la schiacciata del 52-53 e per quanto Milano resti avanti, la partita non ha mai padrone. Il terzo parziale si chiude con l’allungo ospite: 63-56 con la terza tripla su quattro di Datome.

La stoccata finale Milano la piazza nel quarto e ultimo tempo. C’è anche un deja-vu: fallo antisportivo di Aradori che gli arbitri vanno a vedere, e torna in mente quell’instant replay che diede lo scudetto alla Effe nel 2005. La distanza da quei giorni è siderale: fallo confermato e ancora Shields porta i suoi all’allungo, dopo aver segnato da due dall’area. La Unipol mugugna contro i direttori di gara, Toté al quarto fallo porta in lunetta Tarczewski che fa +11 per i suoi, massimo vantaggio degli ospiti. Lo 0/2 di Sabatini dai liberi suona quasi come una resa, e invece Banks mette la tripla (prima della sua partita) ed è ancora -5 per la Effe. Datome mette un’altra tripla e poi manda a canestro Hines, smorzando l’entusiasmo del palazzo. L’orgogliosa, ennesima tripla di Aradori non basta perché quella di Roll a 29 secondi dalla sirena chiude la contesa: 82-71

L’atteso tracollo però non c’è stato: la Fortitudo esce tra fragorosi applausi, confermando quanto di buono aveva fatto con Sassari. Ora resta solo una cosa: metterci ciò che manca per tornare alla vittoria e raddrizzare una mesta classifica.

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