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Virtus Segafredo: da qui in avanti vietati i passi falsi. L’editoriale del lunedì

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photo Lokomotiv - Fedor Aebor


Normalmente, le società sono propense a recriminare per le soste imposte dagli impegni della Nazionale, che non di rado interrompono le attività in momenti poco opportuni. Non è stato il caso, questa volta, sicuramente per la Virtus Segafredo, la quale, anzi, ha avuto la possibilità di concentrarsi in palestra per aggiustare il tiro in una fase della stagione che stava diventando critica, dopo la scoppola presa da Venezia nel suo primo vero test senza ritorno di quest’anno. Sale Djordjevic sta avendo pertanto la possibilità di lavorare in palestra per smussare gli spigoli di un gioco che ha evidenziato talune lacune, con giorni in più a disposizione per il recupero di Alessandro Pajola e quello, ancora più importante, di Marco Belinelli.

Sono mancati all’appello i nazionali, Ricci e Tessitori, che peraltro sono probabilmente andati a farsi un bagno di autostima che potrebbe rivelarsi non meno utile, a questo punto. Ci possiamo immaginare, in ogni caso, che alla Porelli in questi giorno si stia sudando a dovere, mentre presumibilmente si stanno anche provando soluzioni tattiche alternative a quelle viste fin qui, non sempre rivelatesi azzeccatissime.  

In altre parole, ci piace immaginare le Vu Nere che agli ordini di uno staff stakanovista stanno mettendo a punto l’assalto alla seconda parte della stagione, senza garanzie di vittorie ma con l’intenzione di mettercela davvero tutta per portare a casa gratificazioni anche importanti. Di qui alla fine la Virtus non potrà più, o quasi,  permettersi passi falsi, poiché ogni partita varrà tantissimo, dal momento che l’Eurocup è prossima ad entrare nella fase degli scontri diretti e in campionato ci si gioca la posizione più vantaggiosa in vista dei playoff, che sarebbero poi la seconda o la terza, per non finire eventualmente contro Milano, ormai certa della sua leadership, prima della finale.

Sinceramente trovo un po’ melliflui i commenti che oggi sentenziano su questo o quell’altro giocatore, sula loro adeguatezza o meno al progetto virtussino, anche perché mi pare che la società non abbia intenzione di intervenire su un roster che, di per sé, relativamente agli impegni cui è atteso, è di livello assoluto. Non capisco perché questa Segafredo non possa ambire sia alla finale di Eurocup (poi, quando si arriva in finale, vincere o perdere può dipendere da tanti fattori) sia a quella in campionato ( e qui si farebbe in ogni caso più dura, per la lunghezza delle serie di playoff che necessariamente privilegia l’abbondanza della panchina, ed al 90% lo scontro sarebbe con Milano).

Certo che da alcuni giocatori ci si poteva aspettare qualcosa di più, se si guarda a questa prima fase di stagione, ma la crescita di pressoché tutti a parer mio si è già intravista e ritengo che la partita di sabato prossimo contro Varese potrebbe esserne la cartina di tornasole, a cominciare dall’atteggiamento col quale la squadra scenderà in campo. Sono state queste, difatti, le partite più deludenti finora, ovvero quelle apparentemente più semplici buttate all’ortiche proprio per mancanza di concentrazione nell’affrontarle. Questo la Virtus non potrà più concederselo, anzi, proprio questo tipo di gare dovrebbe rivelarsi sotto tanti punti di vista allenante anche per gli impegni più gravosi che presumibilmente la attenderanno.

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