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4 Marzo, il punto su Basket City. È ora di mostrare i muscoli, visto che ci sono

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Photo Olimpija - Ales Fevzer


Se doveva essere un primo esamino di maturità, per la Virtus Segafredo, la trasferta a Lubiana, si può indubbiamente dire che, seppure con qualche riserva, sia stato superato. La tripla d Belinelli che ha concesso il vittorioso overtime ha dato una conferma a parer mio fondamentale, cioè che la squadra si è dotata di un terminale offensivo per questi frangenti che potrebbe davvero rivelarsi imprescindibile, sia per la continuità di rendimento in simili momenti della guardia ex NBA, sia per l’aumento delle possibilità di soluzioni offensive per la Segafredo che a questo punto costringerà gli avversari a non potersi più concentrare unicamente sulla via fin qui abbastanza scontata di Teodosic, una soluzione che a volte ha pagato ma altre, purtroppo, decisamente meno. La Virtus si è aggiudicata quella che poco alla volta si è trasformata in una battaglia, con gli sloveni assai poco inclini a mollare l’osso ma che hanno perso, in conclusione, per aver commesso talune ingenuità, come il decisivo antisportivo su Teodosic. Prima, le Vu Nere erano parse in grado di dominare, poi, come spesso accade, si erano smarrite in meandri mentali che lasciano stupefatti ed avevano concesso all’Olimpija-Cedevita, dopo averne subito il ritorno, di allungare per poi subire a sua volta l’incredibile rimonta finale. Ecco, questo difetto della discontinuità rimane un tallone d’Achille di una squadra che ha palesato potenzialità notevolissime, frenate quasi sempre più da sé stessa che dagli avversari. Il rientro di Pajola, però, è l’altra grande novità emersa a Lubiana, ed i suoi effetti si sono fatti sentire immediatamente, per cui avanti, Vu Nere!, verrebbe da dire, anche perché è l’intero movimento cestistico italiano che ha bisogno assoluto di vedere accrescere la propria presenza  pure sul piano internazionale.

Prova ne sia, sotto certi aspetti, la querelle che sta sorgendo con Eurolega in merito al calendario dell’ultima giornata delle Top 16 di Eurocup: Kazan potrebbe infatti ricevere un grosso vantaggio nel poter mantenere il primo posto assoluto, a dispetto della Virtus, per differenza canestri, giocando l’ultima partita successivamente al risultato di Andorra-Mornar Bar, che potrebbe influenzare davvero tanto la resistenza di Gran Canaria agli assalti dei russi, se questa fosse già automaticamente qualificata oppure no. Ora, non voglio credere più di tanto che Kazan goda sotto questo aspetto di favori particolari, ma nulla vieta di pensare che un altro peso politico-sportivo della società bolognese magari avrebbe potuto convincere l’organizzazione a riprogrammare in contemporanea gli incontri, come sarebbe più giusto fare quando in palio ci sono risulti di peso decisivo.

Intanto, però, sabato le Vu Nere sono attese da un’altra prova impegnativa, ospitando alla Segafredo Arena la Reyer Venezia che la ha appena buttata fuori dalle Final8 di Coppa Italia. Non ci sarà Bramos, per la classifica finale questo risultato potrebbe anche non rivelarsi così determinante (in assenza di pubblico, giocare in casa o in trasferta abbiamo visto che può contare il giusto, resta piuttosto l’obiettivo di procrastinare al massimo lo scontro con Milano, per cui paradossalmente potrebbe convenire arrivare sesti o settimi invece di quarti o quinti, se non si riuscisse ad essere secondi o terzi), tuttavia la partita assumerà un valore non indifferente sul piano dell’immagine di sé, delle gerarchie fra le squadre, anche della consapevolezza della propria potenza. Credo, insomma, che vincere con Venezia – priva del suo castigatore principe – pur non costituendo un imperativo categorico per la Segafredo sia un passaggio importante per definire l’impronta che si vuole lasciare della stagione in corso.

Vincere domenica sarebbe pure un gran segnale per la Fortitudo Lavoropiù, chiamata a risollevarsi dopo la figuraccia di Milano ma contro un avversario ancora una volta tutt’altro che malleabile. Per la verità Brindisi, che ha perso D’Angelo Harrison ma ha provato a rinforzarsi con Bostic, non pare più quel rullo compressore che ha giocato un brutto scherzo ai virtussini, tuttavia resta una formazione di altra caratura rispetto agli attuali biancoblu, cosicché, come scrivevo una settimana fa, rimane più probabile che il loro campionato riparta davvero la settimana prossima da Treviso. Sarebbe peraltro importante, anche in caso di sconfitta, non riproporre l’arrendevolezza con cui si è capitolati al Mediolanum Forum. Lo spirito della società, i suoi tifosi impongono altri atteggiamenti, ma sicuramente coach Dalmonte avrà spiegato bene ai suoi giocatori di cosa si stia parlando.

Chiuderei ricordando il fatto che la Segafredo Arena ospita in questo fine settimana anche le Final 8 della Coppa Italia femminile, che includono la Virtus Segafredo che tanto bene sta facendo in campionato. Pare assurdo sognare il risultato clamoroso, ma pur essendo automaticamente in semifinale per la rinuncia della Geas, appiedata da un caso di Covid nello staff, le ragazze di Serventi dovrebbero fare un miracolo per aggiudicarsi un trofeo che rimarrebbe evento davvero storico. Per ora casa Virtus deve peraltro già ritenersi fiera di poter ospitare la manifestazione nel suo nuovo palazzetto temporaneo, migliore comunque di tanti altri definitivi sparsi per la penisola. Sotto molti punti di vista questo equivale ad essere stati accettati nel gotha del basket femminile italiano: conterà il giusto, ma rimane una soddisfazione per una società entrata nell’ambiente da neanche due anni.

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