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Corriere di Bologna – Aradori pubblica un post negazionista sul Covid, scoppia la polemica

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Foto di Valentino Orsini/ Fortitudo Pallacanestro


Nella settimana di avvicinamento al derby, in casa Fortitudo si scatena l’ennesima tempesta. Stavolta non c’entra il campo, ma un post pubblicato da parte di un suo tesserato sui social. Infatti, nella giornata di ieri, Pietro Aradori ha postato sul suo Facebook un post dai contorni negazionisti nei confronti del Covid e dell’emergenza sanitaria che sta attanagliando il nostro Paese e il mondo intero.

La guardia biancoblu ha riportato per intero il pensiero di Cesare Sacchetti, uomo e giornalista conosciuto per le sue tesi complottiste. Tra le varie considerazioni, nel suo lungo post per descrivere l’attuale pandemia, il giornalista utilizzava termini come: “emergenza sanitaria che non esiste”, “operazione terroristica” o “dittatura mondialista feroce e criminale che mente alle persone”. Il blogger utilizzava anche parole che mettevano in dubbio l’utilità del vaccino: “ Se il vaccino è la cura, come dice la dittatura, e se sempre più persone se lo stanno inoculando, distruggendosi da sé, perché allora si deve chiudere tutto? O non si deve fare il vaccino perché inutile oppure si deve riaprire tutto”.

Il post pubblicato dal cestista, come riporta Alessandro Mossini sul Corriere di Bologna, ha comportato diverse reazioni. In particolare quelle di una coppia, Paolo e Alice, genitori di un bambino ricoverato al Gozzadini. Alla vista del post, la coppia ha immediatamente contattato la società della Fortitudo per chiedere di prendere le distanze da quelle parole e eventualmente di ricorrere in provvedimenti nei confronti dell’atleta.

La società biancoblu si è immediatamente mossa facendo rimuovere il post ad Aradori che, sommerso di critiche da parte dei tifosi, ha inizialmente sostenuto il suo pensiero nei commenti sotto lo stesso post con parole come “non sono parole mie ma è esattamente ciò che penso”. In serata, incalzato dalle tante polemiche suscitate, il giocatore non si è scusato ma ha ritrattato e chiuso l’argomento pubblicando su Instagram una storia in cui specificava: “Io non sono un negazionista e farei il vaccino oggi stesso. Il discorso che ho postato verteva su altri punti ma può venire strumentalizzato. Non travisate parole non mie utilizzandole a vostro piacimento. Uso tutte le precauzioni perché è corretto e ci credo”.

Un episodio che, capitato già ad altri uomini di sport in passato come il tennista Djokovic, non aiuta sicuramente un giocatore già non molto ben visto dai propri tifosi.

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