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Termina col sorriso la stagione della Virtus Segafredo, che batte l’Openjobmetis Varese 84-73

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – OPENJOBMETIS VARESE 84 – 73    ( 17-19; 45-37; 67-59)

Virtus Segafredo: Punter 8, Martin 6, Moreira 11, Pajola 3, Taylor 17, Baldi Rossi 2, Cappelletti, Aradori 10, M’Baye 15, Cournooh 3, Qvale 9. All. Djordjevic

Openjobmetis: Archie 3, Avramovic 30, Gatto n.e., Iannuzzi, Natali n.e., Salumu 11, Scrubb 9, Verri n.e., Tambone, Cain 10, Ferrero 2, Moore 8.  All. Caja

Arbitri: Rossi, Weidmann, Galasso

Tiri liberi: BO 17/25 ; VA 12/21

Rimbalzi: BO 39; VA 28

Falli: BO 19; VA 24

Tiri da 2: BO 20/29; VA 17/38

Tiri da 3: BO 9/27; VA 9/25

È una delle sfide storiche del campionato italiano quella tra Virtus e Varese, giunta oggi al capitolo 163. Partita che in verità oggi significa qualcosa solo per i lombardi, poiché la Segafredo ha perso ogni interesse per il risultato, che non le cambierebbe alcunché sul piano della classifica: i playoff se ne sono andati già da un po’. Non è così per l’Openjobmetis, che viceversa è ancora in corsa con buone probabilità e la sicurezza in caso di vittoria. Per la Virtus piuttosto è l’occasione per festeggiare coi tifosi il recente successo in Basketball Champions League, il trofeo FIBA conquistato ad Anversa che ha in qualche misura tranquillizzato le acque sia all’interno della società che della tifoseria. Infatti, la presentazione delle squadre è stato anche il momento per mostrare al PalaDozza la coppa, con luci, filmati e scenografia del caso, ma Djordjevic ha chiaramente detto che questa sarebbe una partita da vincere, comunque, e non sarà impresa semplice, per i bolognesi.

Comunque, dopo il minuto di silenzio per ricordare la scomparsa di Gianni de Michelis e Arnaldo Taurisano, figure indimenticabili, per diversi motivi, ovviamente, per la pallacanestro italiana, il gioco ha inizio. Turnover che oggi premia Qvale e Moreira, fra i lunghi, mentre a fare compagnia a Chalmers in tribuna è abbastanza inaspettatamente Kravic. Il quintetto virtussino pertanto è Taylor, Punter, Martin, M’Baye e Moreira, contro i varesini Archie, Avramovic, Scrubb, Cain e Moore. Avvio contratto per entrambe le squadre, soprattutto imprecise al tiro. Prima azione davvero degna di nota la schiacciata di M’Baye su assist di Moreira, per un 4 a 4 dopo oltre quattro minuti che la dice lunga. La successiva azione d’attacco vede Martin infortunarsi, sostituito da Aradori. Il temporaneo sorpasso bianconero (11-10) arriva con assist di Punter per Qvale, appena entrato, al settimo minuto. L’istinto killer di Avramovic consente peraltro a Varese di mantenere un piccolo distacco, 17- 19, al primo intervallo.

I ragazzi in campo dopo il brutto inizio da un po’ ci prendono, da entrambe le parti, decisamente di più (per Varese, più che altro Avramovic). La partita è cpsì gradevolmente combattuta, con anche alcuni gesti tecnici di pregio. La girandola dei cambi non incide più di tanto, in questo senso. All’intervallo si arriva con piccolo margine bianconero, 45-37, ma non sembra proprio uno strappo definitivo. Per la cronaca, Avramovic è già a 18 punti segnati.

Difatti, dopo nemmeno tre minuti, il bombardamento dalla distanza dei biancorossi produce un nuovo pareggio, 48-48. Reazione virtussina, qualche scaramuccia, parziale del quarto in parità: 67-59. In pratica, siamo sempre lì. Avramovic intanto salito a 28.

L’ultimo quarto si fa un pelo più cattivo, con Archie che colpisce Aradori violentemente su una sua penetrazione, beccandosi l’antisportivo e il tecnico che lo tolgono dalla partita, assieme al capitano bianconero che risente di una brutta botta alla testa. Mancano 5’14”, dopo i liberi che ne derivano si riparte da 74-60 per la Segafredo. Non è finita, perché i bolognesi si esibiscono in alcune ripetute sciocchezze che interrompono il flusso in attacco. A 4’15” dalla conclusione Djordjevic deve pertanto chiedere timeout, sul 77-66. Ci stava, per riordinare le idee, e infatti la partita scorre poi nel modo auspicato in casa virtussina. Finisce cioè 84-73, con l’ingresso, negli ultimi 37”, anche di Berti e Cappelletti. La Virtus Segafredo termina in questo modo festante la propria stagione, non del tutto lusinghiera ma comunque tale da entrare nella sua storia. Anche l’Openjobmetis, con questa sconfitta, subisce la medesima sorte dei bolognesi e viene esclusa dai playoff, nonostante i 30 punti di Avramovic. Ma oggi complessivamente ha giocato meglio la Virtus, dominando fra l’altro a rimbalzo. Pazzesco pensare al fatto che questa Virtus rimanga fuori dai playoff praticamente per una bomba di tabella scagliata, letteralmente, da Luca Vitali nel rocambolesco finale di Brescia.

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