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Dell’Aquila e il Leone #5 – Eureka, Fortitudo!

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La fiducia alla vigilia della partita era poca, la speranza di vedere qualche nuovo giocatore in biancoblu ridotta al lumicino, ma chi segue la Fortitudo sa bene che ogni situazione può ribaltarsi nel giro di poche ore. Eureka, la prima vittoria in campionato! Eureka, è arrivato il playmaker! Tra domenica sera e lunedì pomeriggio si accende una lampadina che illumina il Paladozza e poi Jabril Durham. L’entusiasmo è il sentimento prevalente che contagia l’ambiente, finalmente si può sorridere.

Questo è certamente ciò da cui la squadra, già toccata dalla mano di Martino, deve ripartire in vista degli impegni sulla carta proibitivi delle prossime settimane (Brindisi e Milano). Questi sono anche gli aspetti maggiormente di facciata che emergono da queste ultime ore, non secondari anzi importantissimi, ma non gli unici.

Senza voler essere negativi per forza in un momento di prevalente euforia, senza voler abbattere alcun tipo di gioia, cerchiamo di scalfire la facciata ed andare un po’ più a fondo, probabilmente sotto c’è ancora qualcosa di buono.

Partiamo proprio dal buono: aver vinto contro Pesaro ed averlo fatto con uno scarto di 21 punti. La VL veniva da una vittoria convincente ottenuta in settimana su Trieste, ed onestamente un po’ spaventava, relazionata anche al momento corrente per la Fortitudo e quanto messo, e soprattutto non messo, in campo la settimana scorsa. Lo spavento è durato un paio di minuti poi Bologna ha preso in mano la gara e l’ha condotta senza rischi fino alla fine; Robin Benzing go-to-guy del match, Aradori l’assistman che non ti aspetti. 21 punti, inoltre, sono uno scarto rassicurante da difendere in previsione del girone di ritorno e sapendo che Pesaro competerà per gli stessi obiettivi. 

Dove arrivano i meriti della Fortitudo e subentrano i demeriti dell’avversaria? Su questo bisogna interrogarsi. I primi due quarti di domenica sono stati tecnicamente poveri, ha prevalso chi ha sbagliato meno. Nella ripresa il livello si è alzato leggermente ma per merito biancoblu, e le domande maggiori se le deve porre proprio Pesaro, autrice di una prestazione fatta di numerose imprecisioni prima di mollare definitivamente il colpo. E’ lecito chiedersi quindi se si tratti di una vittoria convincente? Forse per quanto messo in campo no, ma lo scarto e soprattutto l’aver vinto per la prima volta in stagione fanno pendere la bilancia dalla parte del sì (forse ni).

Se sul parquet è accaduto questo, dalle stanze del mercato viene ufficializzato il tanto richiesto portatore di palla. Durham ha girovagato per l’Europa dopo il College e di campionati ne ha visti tanti nonostante i 27 anni, per ultimo quello tedesco con la canotta degli Hamburg Towers. Finalmente un playmaker, proprio nel momento in cui Gudmundsson ingrana in quella posizione e Baldasso cresce in personalità. Ironico ma essenziale il suo innesto, soprattutto perché le condizioni di Fantinelli sono ignote. Ignote anche quelle di Groselle. Si torna sul mercato anche per completare il reparto che agisce sotto le plance? Intanto si è rivisto un ottimo Toté.

Tra due giorni la trasferta di Brindisi. Non c’è bisogno di sottolineare quanto sia complicata, c’è bisogno invece di cavalcare la positività del momento e considerarla un punto di partenza vero e proprio della stagione biancoblu.

 

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