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E’ battaglia al Paladozza: passa Milano 75-86 ma è un’ottima Fortitudo

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KIGILI FORTITUDO BOLOGNA – AX ARMANI MILANO 75-86 (16-19; 19-22; 15-17; 25-30) 

 

Statistiche:

Fortitudo: Ashley 9, Aradori 18, Durham 4, Zedda ne, Procida 10, Benzing 5, Manna ne, Richardson 12, Baldasso 6, Toté 11, Groselle ne. All.Martino

Milano: Melli 8, Grant 5, Rodriguez 16, Leoni, Tarczewski 3, Rapetti, Ricci, Biligha 4, Hall 13, Mitoglu 12, Shields 11, Datome 14. All.Messina

Tiri Liberi BO 9/15 MI 17/21

Tiri da 2 BO 18/28 MI 18/36

Tiri da 3 BO 10/34 MI 11/26

Rimbalzi BO 30 MI 37

Falli BO 22 MI 19

 

Arbitri: Lo Guzzo, Borgo, Perciavalle

Quintetti iniziali:

Fortitudo: Durham, Procida, Aradori, Benzing, Ashley.

Milano: Grant, Hall, Datome, Melli, Mitoglu.

Riproporre l’atteggiamento messo in campo contro Brindisi doveva essere la missione della Kigili, migliorarlo la flebile speranza. Invece la speranza diventa realtà tangibile sin dai primi possessi. Spinta da un Pala Dozza al massimo della capienza consentita, la effe impensierisce la squadra di Messina per oltre 3 quarti e mettendo la faccia avanti a più riprese nel primo tempo. Più cinica Milano ad approfittare di momenti di nervosismo avversario. Soddisfazione ed applausi a fine gara per una Fortitudo che può uscire dal campo nuovamente cresciuta, presto potrà raccogliere i frutti dei semi sparsi sui parquet in queste settimane.

Che Olimpia e Fortitudo giochino due campionati diversi non lo si scopre certamente questa sera. La effe, però, spinta dalla carica del Pala Dozza è capace di esaltarsi e dopo lo 0-5 iniziale, ecco la grinta, difensiva e offensiva di Procida che ruba palla e va a schiacciare in contropiede, quella messa nell’alley-oop alzato da Durham e finalizzato da Ashley e nella tripla di Benzing. 9-5 a metà primo quarto, Milano stordita e costretta al time out. E’ necessaria la penetrazione vincente di Datome per sbloccare gli ospiti, rimasti a digiuno di punti per quasi 5 minuti mentre Procida guida i compagni con una personalità ancora non fatta emergere a Bologna. Qualche dormita di troppo riporta a contatto una furbissima Armani che approfitta di ogni minima distrazione avversaria. Entra in partita Toté con 4 punti consecutivi anche se si fa sfuggire più volte Biligha sul finale del primo periodo. 16-17 dopo i primi 10′, il pubblico del Pala Dozza completa il roster accorciato dalle assenze della Kigili.

Può essere una gara dall’esito incerto, lo sottolinea la Fortitudo all’inizio del secondo quarto con la bomba di Baldasso valida per il controsorpasso 19-17 e lo ribadisce la stoppata di Ashley su un Biligha rimasto troppo libero nei minuti precedenti. La squadra di Messina è costretta al fallo per arginare le manovre d’attacco biancoblu, rischiando di farlo arrivare in bonus dopo neanche 3 minuti. Il ritmo della partita ne risente, i giocatori di Milano anche, quella della effe no. Durham si diverte a distribuire assist a sorpresa e Richardson ritrova fiducia dopo la prestazione appannata contro Brindisi. 28-21 dopo i primi 4′ nel secondo quarto. Giusta aggressività anche in difesa, grande pressing su Melli e Datome. I grandi campioni, è noto, sanno gestire situazioni di pressione e difficoltà, ignorare i fischi del pubblico e mantenere il focus sul campo. Questo è quello che fanno i giocatori dell’Olimpia, invertono l’inerzia della gara e si riportano in vantaggio (28-29) a poco più di 3′ dall’intervallo. Alle triple di Rodriguez risponde 4 volte Toté (che raggiunge la doppia cifra) permettendo ai suoi di rimanere a un possesso di distanza dagli avversari. Ancora spazio per un altro alley-oop di Durham, ormai specialità della casa, prima che Melli segni il +4 che manda le squadre negli spogliatoi sul 35-39. 

Continuare a giocare con gli artigli all’infuori deve essere l’obiettivo della Fortitudo ne secondi 20 minuti per riuscire a mettere ancora alle strette Milano. Accorcia subito grazie ad un Richardson ispirato ma anche ingenuo nel commettere l’antisportivo (ampiamente contestato da squadra e tifosi) che riporta l’Armani a +3 dalla lunetta e a +6 pochi istanti dopo con Hall, 40-46 dopo i primi 2’30” di una ripresa fatta di tante interruzioni di gioco. Si rivede sul parquet Procida in formato Kawhi Leonard, frenato solo dagli arbitri. L’Olimpia ribalta a suo favore il momento di nervosismo avversario e firma la prima doppia cifra di vantaggio (41-51). Mentre l’ondata di tensione sul parquet non si placa e gli arbitri devono ricorrere in più occaisoni all’instant replay per sciogliere i dubbi, si segna poco e il gap tra le due formazioni si mantiene costante. Si iscrive al tabellino dei marcatori anche Pietro Aradori, grande sacrificio in difesa fino a questo momento, mettendo a referto prima il -8 e poi il -6 (con errore dalla lunetta) a 3′ dall’inizio del quarto quarto (48-54). Momento di tiro al bersaglio senza centrarlo per le due formazioni negli ultimi secondi del periodo che termina sul 50-56.

E’ ancora presto per capire se questo quarto quarto possa essere paragonabile a quello del Pala Pentassuglia di una settimana fa che fece issare bandiera bainca alla Fortitudo, gli indizi dei primi possessi, però, mandano verso quella direzione. Nuova doppia cifra di vantaggio, non regge la tensione Richardson che rimedia un’espulsione dopo 1 minuto. Proprio da questa difficoltà traggono forza i biancoblu. Uno dopo l’altro, Aradori e Procida, mettono a segno le triple del -6 (56-62). Ancora errori in attacco per Milano, un palazzo intero a spingere una squadra verso una possibile impresa, coach Martino praticamente in campo a lottare con i suoi giocatori. -2 (62-64) firmato ancora da Aradori, l’impatto è nell’aria ma ci pensa Rodriguez dai 6,75 m a raffreddare l’entusiasmo, lo congelano Hall e Melli, di nuovo +10 Olimpia (62-72) a 5′ dal termine. Time out chiamato dai padroni di casa per fermare e poi invertire la marcia senza effetto immediato: effe che rimane lucida offensivamente ma concede troppo nella propria area. Si resta sul +10 fino alla tripla di Baldasso servito da Procida che ruba palla stoppando Shields sotto canestro. Si tratta dell’ultimo squillo fortitudino, Milano firma il +11 a 1 minuto dalla fine. Tripla di Aradori per ingrossare le statistiche così come quella di Grant. Secondi finali sul parquet per i giovanissimi dell’Olimpia Leoni e Rapetti. Al Pala Dozza finisce 75-86, applausi ad una Fortitudo che esce dal doppio impegno con le big (Brindisi e Milano) con la consapevolezza di essere cresciuta molto e poter affrontare al meglio le prossime sfide, decisamente più alla portata delle ultime.

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