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Dell’Aquila e il Leone #12 – Pagellino a 1/3 del campionato

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9 giornate terminate, 1/3 del campionato andato e primi giudizi sommari che si possono costruire. A voler essere precisi il primo terzo esatto scoccherà dopo questo weekend ma complice la sosta Nazionali e, nel caso della Fortitudo, anche l’intervento sul mercato, le prime pagelle a giocatori e coach biancoblu cadono decisamente meglio questa settimana. 

Andiamo in ordine di referto: 

Ashley 5,5: La fuga senza preavviso non gli permette di raggiungere la sufficienza anche se sul campo si è rivelato una pedina importante in più occasioni. Prezioso atletismo sotto canestro alternato a prestazioni più opache. Abbastanza bene sul parquet, recidivo fuori dal campo. Taglio non ancora certo ma probabile.  

Gudmundsson 5: Doveva essere un play o una guardia? Ruolo non ben definito a parte, dall’islandese ci si aspettava decisamente di più. Qualche infortunio e l’arrivo di Durham, gli tolgono spazio e responsabilità. Il suo futuro prossimo è in biancoblu? 

Aradori 6,5: Il migliore del roster allenato da coach Martino fino a questo momento. Si allena duramente in estate arrivando a settembre già in condizione. Alla qualità offensiva che da sempre lo contraddistingue, aggiunge anche quella difensiva, decisiva nelle vittorie della squadra. 

Mancinelli 6: Quando è disponibile scende in campo per alcuni minuti. Non che dal Mancio ci si aspettasse una maggiore presenza visti diversi problemi fisici e la non giovanissima età, ma quando gioca non sbaglia, anzi aiuta significativamente i compagni. 

Durham 6,5: Aquisto in corsa che ridisegna completamente la cabina di regia. Con lui in campo la squadra finalmente gira e gioca a pallacanestro. Esordio esaltante al quale seguono prestazioni spesso sopra la sufficienza. Minutaggio altissimo quasi sempre che lo fanno arrivare verso fine gara con la lingua fuori, proprio quando in più di un’occasione la effe si fa scivolare la vittoria dalle mani. 

Procida 5,5: Forse le aspettative su di lui sono troppo alte, d’altra parte si tratta di un ragazzo del 2002 con ancora una brevissima carriera all’attivo. Rendimento umorale, si esalta davanti al pubblico ma non entra in partita lontano dal Paladozza. Pare debba ancora ottenere la piena fiducia di coach Martino. 

Benzing 6: Un lungo atipico, quasi solo perimetrale. Quando è in giornata diventa un cecchino dai 6,75 metri alzando notevolmente le percentuali biancoblu dalla distanza. Manca il suo apporto, però, da numero 4.

Richardson 5,5: Tagliato perché ritenuto di troppo, sulle ali ci sono già Procida e Aradori. Il suo avvio di stagione non è negativo, si ritaglia uno spazio che però non  riesce ad essere quello di leader offensivo. Non riesce a mantenere la lucidità necessaria in momenti topici della gara (vedere partita contro Milano) per poi lasciare Basket City poche settimane dopo. 

Baldasso 4,5: È un brutto primo terzo di campionato quello del classe 1998. Non si dimostra in grado di dare una mano ai compagni, oltre a qualche tripla sparsa nell’arco dei 40 minuti. L’exploit nel match contro Treviso è una storia a parte. Esce dal contratto con la Fortitudo quando è chiamato dall’Olimpia. Feldeine sarà un sostituto migliore? 

Toté 5,5: Difficile giudicare chi è stato bloccato a più riprese dagli infortuni. Il lungo non è ancora riuscito ad incidere nonostante abbia fatto intravedere qualcosa di simile al finale della scorsa stagione. Si potrà giudicare forse tra qualche giornata o, forse, qualche mese. 

Groselle 5,5: Dopo la Supercoppa e la prima giornata di LBA rimane fuori per quasi un mese. Non essendo chiara l’entità dell’infortunio c’è chi pensa che la sua avventura fortitudina possa esserci già conclusa. Invece torna a giocare e a dimostrare che i movimenti da centro li conosce e li mette bene in pratica. Vede il canestro ma perde spesso i confronti con i pari ruolo. 

Martino 6: Richiamato dopo l’addio a sorpresa di Repesa a margine della sconfitta contro Reggio Emilia. Prendere in mano una squadra non costruita personalmente è tutt’altro che semplice. Dopo qualche giornata, la sua impronta è visibile sebbene i risultati tardino a manifestarsi. L’infermiera affollata di certo non l’hanno aiutato nel lavoro quotidiano, qualche ulteriore innesto nei prossimi giorni probabilmente di più.

Repesa 5: Da lui doveva partire il nuovo ciclo biancoblu spinto dall’entusiasmo della piazza che ancora ha ben impressi i ricordi dello scudetto del 2005. Molto limitato nella preparazione estiva a causa di un roster dimezzato da problemi fisici e prestazione in Supercoppa da dimenticare. Ripete più volte che ci sarà bisogno di tempo prima che questa Fortitudo sia pronta e competitiva, però poi il tempo non lo concede a sé stesso. Ok i problemi di salute personale, ci mancherebbe, rimane il fatto che c’è modo e modo per congedarsi da un incarico.

Questi i giudizi ormai alla vigilia del ritorno in campo, in attesa di capire il futuro di Ashley, ancora non ha dato sue notizie, inserire Feldeine e, chissà, forse vestire di biancoblu anche qualcun altro.

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