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Dell’Aquila e il Leone #22 – Rendere credibile l’incredibile

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La situazione è quella che è, sotto gli occhi di tutti. Non c’è bisogno di infierire né tantomeno di cercare spasmodicamente colpevoli.

C’è bisogno, invece, di una magia del mago Antimo per evitare un destino che prende sempre più tristemente quota settimana dopo settimana. A poco serve dire che la prossima è la sfida decisiva, quella da non fallire oppure ripetere che il mese di aprile sarà il vero crocevia del futuro biancoblu. Se da un lato parliamo di considerazioni tecnicamente corrette, è anche vero che la Fortitudo non può permettersi di ragionare in questo modo, andrà dato sempre più del massimo per riuscire a vincere almeno 6 delle 12 gare restanti.

Perché proprio 6? Facciamo qualche calcolo, utile a a capire con quanti punti la effe può sperare di rimanere in LBA.

L’anno scorso Cantù, unica a retrocedere per la rinuncia in corso di Roma, ne ha fatti 18. La classifica avulsa ha portato diverse formazioni a 20, tra cui anche la Fortitudo, ed è bastato a salvarsi. Potrebbero non bastare, però, per questa stagione. Innanzitutto perché, come ormai hanno ben presente anche le retine dei canestri, due squadre scendono in A2 e la terzultima in questo momento è ha 12 punti con una gara in meno rispetto a chi precede. Visto il ruolino di marcia della nuova e rivoluzionata Varese, che arriva ad un soffio dalla vittoria sulla Virtus, 4 successi sono ampiamente alla portata come lo sono 3 per Pesaro, immediatamente sopra a quest’ultima.

Al di là degli scontri diretti al momento a favore della Fortitudo ma da confermare nel girone di ritorno, per essere un pochino più “sicura” dell’obbiettivo, almeno 22 punti ci vogliono ovvero 6 vittorie da qui alla fine della regular season, il 50% delle 12 partite rimaste, più di quante raccolte complessivamente fino a questo punto (5). Per questo è necessario tirare fuori il coniglio dal cilindro e con un colpo di teatro rendere credibile l’incredibile. 

Il come rimane l’incognita principale, se il coach lo sapesse lo avrebbe già fatto. Fa bene, a parole, a far mantenere la guardia alta ai suoi lavorando partita per partita, preparando gli allenamenti della settimana sul prossimo avversario. Poi, però, succede che con Brescia i soliti corridoi difensivi si ripalesano e manca la copertura sulla prima linea, la migliore del campionato. Così la sconfitta arriva e dell’avere un attacco migliore dell’Olimpia Milano ce ne si fa poco. 

Dopo la sfida con Brindisi di domenica prossima la Fortitudo avrà due settimane di riposo che è meglio non si traduca letteralmente ma sia usato per riunire tutte le energie verso lo sprint finale che deve essere, ripeto, davvero eccezionale. I connotati del roster potrebbero subire qualche ulteriore modifica durante questo periodo? Circola la voce di un possibile taglio sotto le plance, una voce già circolata tempo fa che vedrebbe Geoffrey Groselle fuori dai piani biancoblu. Nel caso fosse confermata, la scelta sarebbe certamente comprensibile visto il rendimento insufficiente dell’americano, in particolare nell’ultimo mese. Unito allo stato fisico altalenante di Totè, le caratteristiche atipiche di Benzing e la forma di Borra (non pare aver recuperato a pieno dal covid), un nuovo lungo potrebbe giovare parecchio alla causa. 

Il tempo corre, le possibilità di salvezza diminuiscono. Fermare il tempo non è possibile, cambiare l’esito finale ancora sì ma va fatto subito e praticamente sempre, affidandosi a sommarie previsioni, almeno una giornata sì e una no.

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