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La Virtus Segafredo sfiora l’impresa a Valencia: 83-77, con qualche rimpianto

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VALENCIA BASKET CLUB – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  83 – 77   (24-17; 40-38; 52-63)

Valencia: Dimitrievic 8, Claver 5, Puerto, Prepelic 19, Pradilla 10, Lopez-Arostegui 5, Van Rossom 8, Tobey 7, Dubljevic 5, Hemansson 2, Rivero 7, Labeyrie 7, All. Penarroya

Virtus Segafredo: Tessitori 5, Cordinier 11, Mannion 4, Belinelli 10, Pajola 7, Alibegovic 7, Ruzzier n.e., Jaiteh 6, Alexander n.e., Ceron n.e., Sampson 10, Weems 17. All. Scariolo

 

Arbitri: Belosevic, Rocha, Clivaz

Tiri liberi: VA 23/25; BO 3/5

Falli: VA 17; BO 24

Rimbalzi: VA 41; BO 32

Tiri da 2: VA 15/40; BO 25/47

Tiri da 3: VA 10/28; BO 8/24

Davvero valeva la pena questa trasferta valenciana per ritrovare una Virtus Segafredo quasi “vera”, cui mancano elementi come Teodosic e Hervey eppure riesce a spaventare i padroni di casa che, giusto per dire, sono reduci da una vittoria col Real Madrid. La partita sarà tutto un succedersi di emozioni condite di ottimi gesti tecnici e qualche errorino di troppo ma niente a che vedere con quelli visti nelle ultime gare dei bolognesi. Due gran belle squadre, insomma, entrambe candidabili ad una più che interessante fase finale di Eurocup.

Per la cronaca, in avvio entrano Pajola, Cordinier, Weems, Alibegovic e Jaiteh per la Segafredo, Hermansson, Prepelic, Claver, Pradilla, Tobey per Valencia. Inizio subito tosto: l’arena non è piena piena, ma il clima è da Eurocup. Si parte punto a punto, ma basta un attimo perché i padroni di casa con un paio di azioni spettacolari riescano a produrre un primo allungo (11-6). Un contropiede valenciano al 7° minuto produce un 17-8. Preoccupante. La Segafredo è un po’ attonita, diciamo così: Scariolo prova a correre ai ripari chiamando time out, ma anche lui può fare quello che può, nonostante i rientri di Belinelli e Sampson. Il fatto è che i giochi degli arancioni filano via lisci che è un piacere, anche per la loro maggiore reattività. Insomma, al primo stop siamo sul 24-17 e va anche bene, visto che si era arrivati al -11, prima di un paio di belle conclusioni di Sampson e la tripla di Tessitori.

Il 2+1 di Belinelli col quale si riapre la gara potrebbe dare coraggio; e in effetti per un po’ si procede punto a punto, nel parziale, la palla dei bolognesi corre meglio, anche se Valenica produce azioni sempre molto belle nell’articolazione di squadra. Poi, arriva il momento magico di Prepelic: di nuovo -11, 36-25, al 25°. Ma la Virtus non è venuta per subire e basta: trova la forza di reagire, con, tanto per cambiare, Pajola a chiamare i suoi alla riscossa, cosicché arriva un 36-33 frutto di una nuova determinazione sia in avanti che in difesa. E si continua così fino all’intervallo, cui si arriva su un 40-38 abbastanza insperato fino a dieci minuti prima. Questa Segafredo ha un’anima, poco ma sicuro, anche perché di fronte a una Valencia che è proprio una gran bella squadra. Fin qui Weems e Prepelic in doppia cifra, a 10 punti realizzati, ma si è ben capito che la partita si vincerà con la difesa e ai rimbalzi, finora 19 a 16 per i valenciani.

Si ricomincia da 0, perché al rientro Weems impatta a 40 con una schiacciata in contropiede. Poi arriva addirittura il primo vantaggio virtussino con un nuovo 2+1 di Belinelli. È incredibile il basket: i ruoli ora sembrano invertiti, è la Virtus a girare a mille, Valencia pare invece scossa dalla sorpresa ed è Penarroya che si trova costretto a ridiscuterne coi suoi. È un’altalena di emozioni, comunque, in un clima che per noi italiani è da altri tempi, col palasport infuocato ma senza beceri eccessi nel tifo. Intanto è la Virtus adeso che tenta la fuga, con addirittura Tessitori che conduce il contropiede e schiaccia il 52-61, che diventa 52-63 sulla sirena con l’ennesima incursione di Cordinier.

Chiaro che l’ultima frazione non poteva che diventare una guerra: Ogni canestro è come un’estrazione dentale, e chiaramente è anche il Van Rossom time, che entra a referto con la sua classe come sempre quando è necessario. Un po’ si scaldano gli animi sul parquet, Scariolo non accetta la “filosofia” di certe decisioni arbitrali, con Sampson (oggi finalmente protagonista) al quarto personale per un antisportivo che costa il sorpasso spagnolo, 69-67, con Prepelic che finisce per segnare 7 punti nella stessa azione. La precisione adesso è andata a farsi benedire. La Virtus sbaglia tanto in attacco, Valencia un pelo di meno e a 1’21” dalla fine il time out di Scariolo arriva sul 73-70. Belinelli purtroppo sbaglia la penetrazione, Van Rossom (strano), eh?), mette la tripla del +6 che dovrebbe uccidere, di fatto, la gara. E invece no, perché a 24” sempre Van Rossom va in lunetta che si è di nuovo su un affrontabile 77-74. Segna entrambi, ovvio, poi sono solo scaramucce per fissare il punteggio finale, che sarà 83-77. La Virtus Segafredo perde a Valencia, dunque, ma non è stata la batista temuta, anzi, per un attimo ci si è anche potuto credere con una certa convinzione, e questo è un gran bel segnale per la squadra di Scariolo. Che sta ritrovando la propria identità, un passo alla volta e soprattutto un giocatore alla volta, per cui ora tutta l’attenzione andrà alle Final Eight ormai dietro l’angolo.

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