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Dell’Aquila e il Leone #23 – Fiducia a Procida

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Groselle in Germania, anzi no. Benzing in discussione, Totè interessa a Pesaro. Leggermente complicata da decifrare la situazione “lunghi” in casa Fortitudo, problema che dal campo si sposta alle stanze della società dove si cerca di valutare la soluzione migliore per capire come ripresentarsi al termine di questa pausa. 

Infatti, anche se il pivot americano era già stato annunciato dal Wurzburg, la effe non ha mai comunicato ufficialmente la risoluzione del contratto, forse spinta da riflessioni legate agli altri due citati. L’azzurro sta rendendo meno degli altri e, probabilmente complici gli infortuni che lo hanno accompagnato fino a poche settimane fa, appare quello maggiormente in difficoltà durante la fase difensiva. Da qui e da un presunto atteggiamento sbagliato da parte di quest’ultimo, il ragionamento sul quale dei due privarsi sapendo che Pesaro avrebbe manifestato interesse nei suoi confronti. Infine Robin Benzing; deludenti le sue recenti prove, rimarcando le sue caratteristiche atipiche di giocatore che non attacca l’area nonostante la sua stazza.

Voci che si rincorrono, vicende da smentire e classifica che non ha bisogno di essere ricordata: a chi affidarsi, o almeno provarci?

Nel marasma biancoblu, c’è una nota positiva da evidenziare e porta il nome di Gabriele Procida. Il classe 2002 non si è reso protagonista di una stagione convincente solo a tratti fino a qualche giornata fa, poi ecco la continuità attesa e sperata fin dal suo arrivo. In agosto, quando ancora era Repesa il coach, in molti si aspettavano un Procida pronto a partire regolarmente in quintetto, a trovare ampi minutaggi e soprattutto essere uno dei giocatori perno della squadra. Con Martino la sua posizione è cambia; il coach preferisce affidarsi a giocatori più esperti relegandolo spesso in panchina senza concedergli più di 15 minuti a partita. Questo influisce sulla prestazione del giovanissimo, molte volte il suo passaggio sul parquet è incolore tanto da essere entrato in discorsi di addio. 

Mancanza di fiducia protratta per qualche mese poi il cambio d’idea. Forese dettato dall’emergenza tecnica e di risultati, Martino porta gradualmente Procida a ricoprire un ruolo centrale nel gioco fortitudino fino alla gara di domenica contro Brindisi, dove per distacco risulta il migliore dei compagni e go-to guy della squadra. 

Il giocatore, che davanti alla Fossa riesce sempre a trarre un’energia straordinaria, gioca tutto il primo quarto (fatto inedito) e 25 minuti totali su 40. Proprio nelle battute iniziali della gara, la Fortitudo cerca Procida in attacco, lo serve ed a lui affida la giocata, tiro o penetrazione. Un segnale fortemente indicativo sul cambio di considerazione nei suoi confronti che si unisce ad un altro fattore che al momento contraddistingue il classe 2002 dagli altri cioè la sua intensità difensiva, molte volte efficace nel limitare l’avversario tra stoppate e palle rubate. 

Queste caratteristiche non stanno sfuggendo agli osservatori ESPN che hanno confermato Procida al numero 46 del prossimo Mock Draft NBA. L’atletismo esplosivo del giocatore è noto ed in USA, dove la pallacanestro ha una componente fortemente fisica rispetto all’Europa, potrebbe essere particolarmente apprezzato da tante franchigie. Attenzione, non significa che il ragazzo sia pronto a sbarcare da protagonista in America, ma che nelle prossime stagioni possa cogliere qualche chance a stelle e strisce. 

Se riesce a ritagliarsi un ruolo da protagonista da qui fino a fine campionato, indipendentemente da come questo finirà, Gabriele Procida può davvero imporsi come giocatore di alto profilo sul quale fare affidamento in Italia. Questo passa dalla fiducia che coach Martino deve concedergli, sia mai possa essere anche una chiave di svolta per la Fortitudo che adesso deve davvero provarle tutte e tra le tutte non può passare inosservata la più fresca. 

 

 

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