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Dell’Aquila e il Leone #33 – Finché aritmetica non ci separi

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Un matrimonio complicato quella tra Fortitudo e LBA quest’anno, sull’orlo della propria fine ma ancora senza certezze. Certezze che passano dalla sfida del primo maggio, giorno in cui la effe non potrà festeggiare la festa dei lavoratori se non a tarda sera. 

La matematica, anche in caso di vittoria non consentirebbe la salvezza ma la mostrerebbe in lontananza e rilancerebbe l’all-in sulla domenica dopo. Non si tratta certamente della miglior premessa per approcciare un impegno così delicato ma è una situazione nella quale la squadra si è cacciata con lo sommarsi delle sconfitte (onorevoli o meno). 

A proposito di sconfitte definibili onorevoli, che poi non serve a niente raccontarselo, certamente quella contro Varese non rientra nella categoria e questo preoccupa. L’atteggiamento rinunciatario proprio nel momento topico della gara è quello che potresti concedere ad una squadra come Brescia già certa dei playoff, la quale però, non perde contro Cremona una sfida che serve a poco ad entrambe e spiega perché si trova terza e non penultima. Che poi le percentuali di Varese siano state mostruose è vero ma accade proprio perché la Fortitudo ha lasciato spazi di manovra che accrescono la fiducia avversaria e permettono a Keene di fare anche canestro da nove metri con una mano in faccia. 

Se questi sono i biancoblu che scenderanno in campo anche contro Napoli, allora c’è poco da sperare che il matrimonio con la serie A si riallacci, anzi è destinato a terminare con una giornata d’anticipo. La squadra di Buscaglia sicuramente non attraversa un grande momento ma ha un vantaggio che a questo punto della stagione appare cruciale: due punti di vantaggio. Significa che anche in caso di sconfitta al Paladozza non è detta l’ultima parola, mentre per la Fortitudo sì. Due possibilità contro una, soltanto una in più che vuol dire anche il doppio. 

Premesso che il futuro della effe è esclusivamente nelle proprie mani, oltre a Napoli, chi altro potrebbe ancora rischiare la A2? Varese e Brindisi hanno staccato il pass salvezza e ne sono rimaste due: Trento e Treviso. Contro entrambe la Fortitudo è avanti ma questo servirà solo in caso di classifica avulsa ovvero quattro squadre che finisco il campionato a pari punti, per forza 22. 

Treviso deve giocare ancora tre gare contro Virtus, Milano e Trieste. Un calendario proibitivo se fosse il mese di gennaio, affrontare le due teste di serie del campionato in piena bagarre playoff europei potrebbe dare qualche vantaggio in più alla Nutribullet che si rafforza per il finale con l’esterno Erick Green. Sarà da vedere successivamente cosa Trieste potrà chiedere al campionato l’8 maggio.

Trento ospiterà Reggio Emilia e poi concluderà il proprio campionato in casa della già retrocessa Cremona. Come a dire, se c’è bisogno di una vittoria alla fine, arriva e si potrebbe quasi togliere da l’equazione. Rimane soltanto perché l’aritmetica non le permette di tirare un sospiro di sollievo ufficiale. 

Napoli, per finire, termina la stagione con Pesaro dopo lo scontro diretto di domenica prossima, formazione già salva e che coltiva qualche speranza di playoff adesso, forse tra una settimana non più. 

Non occorre sottolineare ulteriormente la complessità del quadro biancoblu. L’essere padroni del proprio destino è un’arma a doppio taglio ma con la quale vanno fatti i conti e questi conti passano dal match point del primo maggio e da una domanda: può la Fortitudo riuscire a vincere due partite consecutive proprio a fine stagione senza mai esserci riuscita prima?

La nota sul piano di ristrutturazione del debito è senza dubbio importante ma questa settimana passa in secondo piano per ovvi motivi. C’è un matrimonio tormentato da non far naufragare.

 

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