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Scariolo: “Una buona partita”

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foto di Bianca Costantini per 1000 CuoriRossoblu/Basket City


Un Sergio Scariolo visibilmente soddisfatto ha commentato a fine partita gara 2 appena vinta contro la Bertram Tortona:

“Una buona partita. Ho avuto sin dal primo minuto la sensazione che avevamo la giusta energia; inizialmente abbiamo cercato di strafare, per eccesso di voglia, abbiamo perso un po’ di palloni, concesso qualche contropiede, concedendo loro di prendere un po’ di vantaggio. Ma la squadra era presente, era tonica, era reattiva, e pian pianino abbiamo ridotto gli errori e continuato a mantenere una buona intensità. In generale dunque una partita positiva, anche se è chiaro che nei playoff conta solo la vittoria, anche di un solo punto, poi poter riposare e pensare alla partita successiva perché anche lì sicuramente occorrerà una nuova preparazione mentale per quella che sarà un’altra gara non facile.

All’inizio avevamo anche attaccato bene l’area, con i tagli giusti: Il problema è però che loro si chiudevano bene e non siamo stati subito capaci di trovare contromisure. Quando però si siamo resi conto che questa scelta di congestionare l’area lasciava molti spazi sul perimetro e abbiamo mosso la palla con un po’ più di pazienza, senza voler per forza fare il passaggio decisivo dopo pochi secondi, abbiamo avuto un po’ più di respiro, la palla ha circolato meglio e siamo riusciti a riaprire il gioco, con i conseguenti benefici. M, a al di là di qualche momento, che ci darà occasione di lavorare per correggere alcune cose, mi pare che le cose siano girate positivamente.

Abbiamo ruotato un po’ tuti, Penso che per la volta numero 50 quest’anno abbiamo cambiato il quintetto di inizio, aggiustando nel corso della partita la linea delle rotazioni, e credo che alla fine ci siamo trovati ad avere un equilibrio migliore, anche se ogni volta fa storia a sé, poiché i giocatori non sono parametri matematici per cui al limite si potrebbe anche non giocare la partita, fare come in un fantabasket. Invece bisogna ragionare, capire, sia dal punto di vista tattico che mentale, quali siano le migliori combinazioni; tutto sommato si può dire comunque che oggi tutti hanno dato una mano; l’atteggiamento, la faccia sono stati belli in tutti.

Siamo partiti con un quintetto differente da quello dell’altro ieri per tutta una serie di motivi. Certo che adesso andrò a vedere la finale Est NBA con Butler che gioca 43 minuti in quel modo e allora ti fai delle domande, anche se non abbiamo quel tipo di supereroi dal punto di vista fisico. Noi dobbiamo fare i conti col fatto di avere anche giocatori di una certa età e soprattutto con qualche problematica fisica per cui dobbiamo aver un occhio un po’ a tutto, per curare l’aspetto fisico, quello mentale, per dare magari una spinta a uno e ad un altro dire: aspetta un momento, comincia la partita di fianco a me che magari capisci un po’ di più di quello che è successo l’ultima volta. Magari poi vogliamo cercare una combinazione un po’ diversa rispetto ad una precedente, prevedendo anche chi vorresti avere in campo quando loro propongono altre soluzioni. Insomma, è qualcosa di molto complesso; in base a questo non è che esista un criterio unico per fare certe scelte, non sono cose matematiche, a volte ci si prende, altre no.”

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