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Le pagelle del giorno dopo: Fortitudo-Forlì

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Foto di Valentino Orsini/Fortitudo Pallacanestro


In qualche modo si doveva vincere e in qualche modo si è vinto. Fin dal primo quarto l’attenzione della Fortitudo è massima e la forbice tra le due squadre si allarga per poi essere gestita dai padroni di casa fino agli ultimi minuti di gara quando Forlì si rifà sotto sfiorando il ribaltone, non riuscito solo a causa del cronometro che fissa il punteggio sul 72-70.

Per l’ultima volta, poi il format cambia, le pagelle del giorno dopo:

 

– Marcus Thornton (7 pt/2 rim/6 ass) 6,5:

Up: sebbene non giochi da “prima punta”, il suo lavoro in copertura è fondamentale così come quello da assistman. Se Thornton riesce a confermarsi come tale, è da tenere sul parquet sempre. 

Down: è vero che mancano i suoi tiri, ma il suo servizio, almeno ieri, è stato un altro. 

 

– Pietro Aradori (16 pt/5 rim/3 ass) 7:

Up: canestri che cementificano il vantaggio decisivo nel terzo quarto, prendendosi quelle responsabilità che un giocatore del suo calibro deve prendersi.

Down: nel finale, con la luce quasi spenta, si nasconde dietro agli avversari smarrendo la leadership mostrata precedentemente. 

 

– Simone Barbante (8 pt/2 rim/1 ass) 6,5:

Up: il ruolo di cambio del lungo titolare gli viene bene come già fatto vedere a Pistoia. Quando entra non fa mancare il proprio contributo facendo quello che meglio gli riesce e reggendo l’impatto fisico con i pari ruolo.

Down: ovvio, non imprime un cambio di ritmo o di rotta, ma non fa rimpiangere Candussi mentre rifiata.

 

– Alessandro Panni (10 pt/5 rim/5 ass) 6:

Up: senza Fantinelli è chiamato al playmaking per quasi 40 minuti. Inizia molto bene impreziosendo, senza frenesia, la propria prova con delle triple importanti.

Down: errori ai liberi che potevano rivelarsi sanguinosissimi e finale in calando.

 

– Francesco Candussi (15 pt/10 rim/3 ass) 7,5:

Up: è bastata una partita per diventare il punto di riferimento della squadra in grado di fare la differenza sotto canestro e sempre più anche da lontano. Se per tre quarti di stagione il lunngo con la L maiuscola è stato un miraggio, ecco che il miraggio si è materializzato, con tanto di doppia-doppia.

Down: anche per lui, un ripasso dalla lunetta è d’obbligo.

 

– Miha Vasl (3 pt/2 rim/0 ass) 6:

Up: ottimo approccio nei primi minuti in biancoblu sul parquet. Aiuta più nel giro palla che nella conclusione, mettendosi al servizio dei compagni.

Down: soffre il pressing avversario quando il ritmo si alza, rischiando a più riprese di regalare punti facili. 

 

– Nazzareno Italiano (2 pt/2 rim/0 ass) 5: 

Up: grinta e fisico, ma solo a tratti.

Down: altra prestazione appannata per NazzBuzz. Il nuovo assetto della squadra pare averlo relegato a comprimario senza un vero e proprio compito da svolgere. Il risultato è vederlo sperduto quando entra in campo.  

 

– Valerio Cucci (11 pt/8 rim/2 ass) 6: 

Up: punti capitali nel quarto quarto ed altri preziosissimi in precedenza, soprattutto quelli fuori dal pitturato. Lottatore indomito.

Down: in difesa lascia troppo spazio ai dirimpettai concedendo troppi tiri alla portata dei cecchini forlivesi, Adrian su tutti, ma proprio tutti. 

 

– Coach Luca Dalmonte 6,5:

Up: a ranghi ridotti, gestisce correttamente le rotazioni evitando cali di rendimento generalizzati e facendo rimanere in ritmo l’intero roster. 

Down: il compito della settimana sarà una sessione di liberi per tutti. I finali di gara decisi dalla lunetta non possono diventare un pericolo come accaduto ieri. 

 

– Fortitudo 6,5:

Up: vittoria, sesto posto e playoff ovvero il risultato concreto, quello dichiarato e centrato, tra mille difficoltà ma centrato all’ultima chiamata. Forlì aveva probabilmente già la testa alla fase successiva ma il successo non lo concede in ciabatte. Aver mantenuto il ritmo alto senza cedere, finale escluso, all’avversario è il miglior segnale che la Effe poteva dare.

Down: stava per succedere di nuovo. La spina della corrente biancoblu negli ultimi minuti si stacca di nuovo ma grazie al vantaggio precedente, non capitola nonostante anche la lucidità dalla lunetta venga meno e la sfida rimanga appesa ad un filo fino alla sirena finale. 

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