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Alla Virtus non riesce l’impresa, scudetto a Schio

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Virtus Segafredo Bologna

PLAYOFF 2022/2023

FINALE PLAYOFF: GARA 2

FAMILA WUBER SCHIO 84-79 VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA (23-19; 46-41; 62-60)

Famila Wuber Schio: Mabrey 37, Bestagno 8, Mestdagh, Sottana, Verona 17, Howard 14, Sventoraite 2, Crippa, Keys 6, Penna. All. Dikaioulakos.

Virtus Segafredo Bologna: Del Pero, Pasa, Rupert 14, Barberis, Dojkic 18, Andrè 8, Zandalasini 12, Orsili ne, Parker 14, Laksa 13, Cinili ne. All. Ticchi.

Arbitri: Ursi, Costa, Pecorella.

Tiri liberi: SC 9/12 (75%); BO 20/23 (86%).

Rimbalzi: SC 41; BO 41.

Falli: SC 21; BO 19.

Tiri da 2: SC 15/33 (45%); BO 19/46 (41%).

Tiri da 3: SC 15/32 (46%); BO 7/25 (28%).

QUINTETTI INIZIALI

Famila Wuber Schio: Mabrey, Bestagno, Verona, Howard, Keys.

Virtus Segafredo Bologna: Dojkic, Laksa, Zandalasini, Rupert, Andrè.

Non riesce l’impresa alla Virtus Segafredo al Palaromare, che mai è stato espugnato nel corso di tutta la stagione: lo scudetto viene confermato nelle mani di Schio dopo una partita dai ritmi altissimi e serrati tra le due squadre che meglio rappresentano la pallacanestro femminile italiana, il Famila Schio e la Virtus Segafredo Bologna. Una Mabrey scatenata (37 punti a fine partita) e una bassa percentuale da 3 punti (28%) costringe la Virtus a guardare le orange festeggiare dal secondo gradino del podio con tanto amaro in bocca, sia per l’occasione sprecata in gara 1, sia per non essere state in grado, nella serie, di sfruttare il fattore campo a proprio favore.

Parte in quinta la Virtus, che si porta immediatamente sul 5-0 completamente firmato Dojkic, ma deve vedere l’ex di turno Andrè uscire dopo un minuto e mezzo dopo una brutta caduta nel tentativo di contrastare Verona sotto canestro. Proprio la numero 8 con un parziale di 4-0 sblocca le venete, poi Mabrey infila 5 punti consecutivi che ribaltano il risultato sul tabellone sul 9-5. Parker e Zandalasini impattano sul 9-9, ma Verona continua a punire la difesa bianconera. La Segafredo è brava nel rimettere la testa avanti alle scledensi lavorando sotto canestro con Parker portandosi sul 16-17, ma la risposta di Bestagno è immediata e dalla lunga distanza firma il 19-17. La Virtus sotto canestro riesce a rimanere in scia grazie alla grinta di Parker (8 punti nel primo quarto), e i primi 10’, di intensità e bellezza cestistica elevatissimi, recitano 23-19 in favore delle padrone di casa.

10-0 in avvio di secondo quarto per Mabrey, che dall’arco castiga una Virtus scesa in campo spaesata e difensivamente senza idee: 33-19, +14 dopo due minuti e mezzo, Ticchi ferma il tempo e chiama le sue alla panchina per cercare di fermare la furia agonistica della statunitense orange. I 10 punti consecutivi della Segafredo dopo il timeout riportano la partita in equilibrio, ed il botta e risposta tra Mabrey (quarta tripla e 18 punti) e Rupert vale il 36-32 delle padrone di casa. La partita si fa nervosa a partire dal doppio tecnico per Zandalasini e Howard, ed i falli diventano quattro a causa delle proteste di Dikaioulakos e Dojkic; prima della fine del primo tempo Mabrey, in serata di grazia, con 6 punti di fila (27 a metà partita) trascina di prepotenza le sue su un +5 che promette scintille nella seconda metà di gioco al Palaromare.

Verona punisce subito la Virtus pungendo in ripartenza, ma una rinata Laksa riesce a contenere i danni della Segafredo dopo la pausa lunga, che faticando rimane in scia delle padrone di casa sul -3 a metà quarto sfruttando anche un’ottima Rupert. Ai due punti di Keys risponde prontamente Laksa (8 punti nel terzo parziale), che avvicina ulteriormente le sue su un equilibratissimo -2 che conclude il quarto, rimandando il verdetto finale agli ultimi 10’.

Il pareggio è trovato al rientro sul parquet da Andrè, ed il sorpasso è servito dal runner di Laksa, che firma il 62-64 in favore Segafredo. Il vantaggio oscilla tra le due squadre, perché Mabrey con l’ennesima tripla (7/9) riporta sopra Schio di una lunghezza, poi Zandalasini e Verona fanno ondeggiare il punteggio tra le due contendenti allo scudetto. Howard firma il +7 con 9 punti consecutivi che a 3’ alla fine avvicinano la Virtus al baratro: Parker avvicina nuovamente le sue a -3, ma sono macigni sulle spalle delle bianconere i due punti di Sventoraite a cento secondi alla fine del match. La freddezza di Dojkic dalla lunetta riporta la Segafredo a -1 a 55” alla sirena, ma ancora Mabrey, dall’arco, muove solo la retina e fa esplodere il Palaromare portando le sue sul +4 (81-77). L’errore di Laksa negli ultimi istanti condanna definitivamente Bologna, che deve guardare Schio festeggiare l’ennesimo scudetto davanti ad un palazzo pervaso dai colori arancio e bianco.

Si chiude così la stagione delle ragazze Virtus, tra i rimpianti della ghiottissima occasione persa e dell’aver faticato per un anno verso un obiettivo che non è arrivato. Certamente per la Segafredo non si tratta di un fallimento, citando Antetokounmpo dall’NBA: le Vnere sono state capaci di avvicinare, anzi trascinare Basket City nella pallacanestro femminile, vincendo la classifica regolare e riempendo il Paladozza di tifosi in gara 1, fattore del quale il basket rosa ha assolutamente bisogno. Si scopriranno le intenzioni future della Virtus, ma è certo che il progetto bolognese è solo all’inizio, e ci saranno altre occasioni, per le bianconere, di portare il primo storico scudetto nella storica città del basket.

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