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Ciclismo – Giro delle Fiandre:Grazie Alberto!!

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BBC


 

Lasciate che inizi con delle scuse. Nel mio pezzo di ieri, citando l’ultimo italiano che fu in grado di vincere il Giro delle Fiandre, ho commesso un errore abbastanza clamoroso per un appassionato di ciclismo. Dissi infatti che l’ultimo azzurro a vincere da quelle parti fu Andrea Tafi nel 2002, dimenticandomi della vittoria di Alessandro Ballan, avvenuta nel 2007.

Forse per un lapsus, forse per una distrazione, forse per un improvviso invecchiamento della mia memoria che in genere tutto ricorda, forse non so. O forse per una sorta di segno del destino!

E sì perché da oggi, di chi fosse stato l’ultimo vincitore del Fiandre fino a ieri, possiamo fregarcene un pochino in più, visto che, in maniera inattesa e bellissima, la statistica è stata incredibilmente aggiornata.

Letteralmente spazzata via da Alberto Bettiol, ventisei anni, cognome Veneto, ma nato a Poggibonsi in quella Toscana terra inesauribile di campioni del ciclismo.

Che poi, a ben vedere, almeno fino ad oggi, Bettiol campione non lo era affatto, per lo meno secondo l’uso letterale e classico del termine: per me chiunque si guadagni da vivere poggiando i piedi sui pedali, le mani sul manubrio e il fondoschiena su un sellino è un campione a prescindere, ma quello è un altro discorso. Dicevo che si tratta(va) di un “non campione” dato che, in cinque stagioni da professionista, le vittorie del “nostro” sono state ZERO! Sì, non sono ubriaco e neppure rincoglionito: ZERO VITTORIE IN CINQUE ANNI!

Sono state! Erano state! Furono! Fino ad oggi, 7 aprile 2019. Che entrerà nella piccola-grande del ciclismo (e dello sport italiano) come il giorno in cui i “maivincitore” Bettiol vince la sua prima gara da professionista. E non lo fa in un un circuito di paese con in palio un prosciutto, una mozzarella o qualche bottiglia di vino, ma nella corsa più bella e più leggendaria del mondo: la Ronde van Vlaanderen, il Giro delle Fiandre: oh yeah!

E lo fa con una tattica impeccabile, sfruttando il lavoro dei compagni di squadra (Vanmarcke su tutti, chapeau!) con uno scatto bellissimo quanto perentorio nel corso dell’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont a una ventina di chilometri dal traguardo. Uno scatto, si direbbe con una frase fatta mai più azzeccata, come “solo i grandi”. Uno scatto che lascia dietro alle spalle non dei Pincopallini qualunque , ma gente come i Campioni del Mondo Sagan e Valverde, come il campione olimpionico Van Avermaet, come Van der Poel, come Kristoff: insomma tutta la crema del ciclismo mondiale, almeno limitatamente alle corse del grande Nord.

Bettiol che scollina da solo sull’Oude Kwaremont: una follia.

Bettiol che insiste e passa da solo anche sul Paterberg con una manciata di secondi di vantaggio su un gruppo di veltri assatanati: un sogno.

Bettiol sull’ultimo tratto pianeggiante col gruppo che insegue e sembra avvicinarsi: un incubo.

Bettiol che passa sotto lo striscione dei dieci chilometri all’arrivo e non si volta: un grande.

Bettiol che insiste e il gruppo dietro che sembra mollare: una speranza.

Meno cinque, quattro, due chilometri: i nostri cuori che battono all’impazzata. E le nostre speranze che, man mano che i secondi passano, diventano qualcosa che somiglia ad una certezza.

Ultimo chilometro: è fatta! E’ fatta! Non lo riprendono più!

Cinquecento metri: rilassati, Alberto! E rilassiamoci anche noi!

Duecento metri. ALBERTO E’ TUA! GODITELA TUTTA!

E poi….e poi….UN URLO!|

Un meraviglioso, grande, bellissimo urlo

“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!”

Sì Alberto. E’ tua! Tutta meravigliosamente TUA!

Tua sì!

E anche un po’ nostra!

Grazie Alberto!

 

P.S. 1: Ho iniziato il mio pezzo con delle scuse. Per fortuna, Alberto, con te non devo scusarmi. Dopo essere stato a lungo titubante sul fatto di farlo o meno, ieri, nel mio pezzo, avevo deciso (anche se ti calcolavano in pochi) di inserirti nel ristretto novero dei favoriti della corsa di oggi. E tu, come detto, non mi hai deluso. Insomma: devo ringraziarti anche per il fatto che, con la tua vittoria di oggi, mi hai dato la conferma che non sono ancora totalmente rincoglionito. O almeno che, almeno limitatamente al ciclismo, qualcosa ancora capisco.

 

P.S. 2: Marta Bastianelli ha vinto il Giro delle Fiandre femminile. Lodi, lodi, lodi e tante grazie anche a lei.

Oridine d’arrivo Giro delle Fiandre 2019:

 

1. Alberto BETTIOL (Ef Education First); 2. Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step); 3. Alexander Kristoff (Nor, Uae-Emirates); 4. Van der Poel (Ola); 5. Politt (Ger); 6. Matthews (Aus); 7. Naesen (Bel); 8. Valverde (Spa); 9. Benoot (bel); 10. Van Avermaet (Bel).

 

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