Il Resto del Carlino: Pallavolo, Bologna risponde presente

Come riporta Doriano Rabotti sulle colonne de Il Resto del Carlino, nonostante siano passati diversi anni dall’esaltante scudetto vinto dallo Zinella del professor Nerio Zanetti (1985), la pallavolo a Bologna non è certo passata in secondo piano. Aspettando che la nuova squadra di Bologna torni ad alti livelli (ora milita in Serie B), la città felsinea ha svolto in questi anni il ruolo di padrona di casa ospitale. La piazza ha sempre risposto presente a questo tipo di eventi: sia che si tratti della Nazionale, pienone sia all’Unipol Arena che al Paladozza durante i mondiali e la World League, o che si tratti di club, la città di Bologna ha sempre dimostrato un grande attaccamento nei confronti di questo sport.

Sarà così anche quest’anno: i biglietti sono già stati esauriti in prevendita, l’entusiasmo è alle stelle. Bologna, la Basket City italiana, nonostante il dualismo Basket-Calcio sia ancora predominante, si dimostra ancora una volta città aperta. Gli appuntamenti degli anni passati sono ancora vividi nella memoria dei bolognesi: come dimenticare il Volley Day del 2010 quando si giocò la finale scudetto in una partita secca sul modello del SuperBowl americano. Per non parlare poi delle finali del secondo trofeo nazionale: il Paladozza vide trionfare rispettivamente Piacenza su Perugia nel 2014 e Modena su Trento nel 2015. Infine a Casalecchio, con la Lube che vinse nel 2017 contro Trento e che l’anno scorso si fece sopraffare da Perugia. 

É però doveroso sottolineare un aspetto quantomai rilevante: a differenza di altri sport, il calcio su tutti, il volley si è sempre contraddistinto per gli alti valori morali che porta con se: il rispetto delle tifoserie nei confronti dell’avversario e la totale assenza di episodi violenti fanno di questo sport un modello da seguire. Esemplificative di questo trend positivo sono le dichiarazioni dell’ad della Lega volley Massimo Righi: «I pochi rappresentanti delle forze dell’ordine che vengono ad assistere alle partite perché la legge li obbliga a farlo, finiscono per passare il tempo a parlare di pallavolo.» 

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