I Giochi di Mosca però sono anche il grande palcoscenico dell’atletica leggera italiana. Pietro Mennea, dopo aver fatto registrare il record mondial (record che manterrà per 26 anni!) vince l’oro olimpico nei 200 metri piani.
IL BOICOTTAGGIO – La situazione degenerò rapidamente. I Sovietici rifiutarono di ritararsi dall’Afghanistan, provocando il boicottaggio delle Olimpiadi da parte degli USA. Le conseguenze per i Giochi furono devastanti. Agli USA si accodarono decine di paesi, in totale si assentarono 65 paese, tanti in linea con gli Stati Uniti, altri per ragioni diversi. Come la Cina, riammessa nel CIO solo nel 1979, dopo un’assenza lunga 28 anni.
Il boicottaggio però non si limitò solo a non partecipare. Molti Paesi tra cui Italia, Gran Bretagna, Germania Ovest e Francia decisero di presentarsi alle Olimpiadi senza bandiera e senza inno Nazionale. Una scelta che costrinse tanti atleti, appartenenti a gruppi sportivi militari. Di fatto, ogni atleta di queste Nazioni si presentarono ai Giochi da atleti indipendenti e partecipanti da civili, sotto le insegne del CIO.
LA FRECCIA DEL SUD – Tra gli atleti non appartenenti a gruppi sportivi militari, nelle fila italiane, c’era anche Pietro Mennea. Il velocista nativo di Barletta si presentava ai Giochi Olimpici tra i grandi favoriti della velocità su pista, detentore del record del mondo dei 200 mt piani dell’atletica leggera, ottenuto solo l’anno precedente alle Universiadi di Città del Messico. Nella gara dei 200 metri piani, a differenza di altre discipline, il boicottaggio degli Stati Uniti non aveva ridotto in maniera troppo significativa la concorrenza per Mennea. Nella starting-list della gara c’erano il campione olimpico uscente il giamaicano Don Quarrie e il campione in carica dei 100mt il britannico Alan Wells.
In finale Wells e Mennea fianco a fianco si danno battaglia, ma è Mennea con una rimonta clamorosa a portarsi a casa un oro storico per l’Italia.
Mennea rimarrà un simbolo per l’atletica leggera italiana e non solo. Esempio di lavoro e professionalità. Dopo la vittoria alle Olimpiadi si ritirerà in un primo momento, cambiando poi idea e conquistando altre importanti medaglie a livello internazionale.
Mennea durante la sua carriera conseguì anche ben tre lauree: in Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze Motorie. La sua attività non si limitò poi solo al solo sport e alla carriera accademica. Nel 1999 si candidò e divenne anche Europarlamentare.
Studio Giornalismo all'Università di Parma inseguendo il mio sogno: raccontare lo sport e i suoi protagonisti. Nativo digitale sedotto dai Beatles e Marty McFly.