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Storie Olimpiche – Salt Lake City 2002, Stefania Belmondo si ripete dopo 10 anni

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fonte immagine: ideawebtv


A 22 anni di distanza dall’edizione di Lake Placid, i Giochi Olimpici Invernali tornano negli Stati Uniti. A fare da cornice alla 19° edizione delle Olimpiadi “bianche” è la città di Salt Lake City, nello Utah. Saranno Giochi macchiati da vicende di corruzione e doping, ma racconteranno storie incredibili a livello sportivo. Tra i protagonisti anche la veterana azzurra Stefania Belmondo e il pattinatore australiano Steven Bradbury.

BELMONDO LEGGENDARIA – Durante le due settimane di gara, l’Italia conquista 13 medaglie. Tre di queste medaglie sono di Stefania Belmondo, fuoriclasse azzurra del fondo: un oro, un argento e un bronzo. Un’impresa storica che la fondista di Vinadio ripete a distanza di 10 anni. Ad Albertville 1992, la sciatrice vinse allo stesso modo tre medaglie. Anche allora un oro, un argento e un bronzo, tuttavia il bronzo conquistato nell’edizione francese giunse nella staffetta insieme alle compagne. A Salt Lake City la Belmondo si ripete e meglio: l’oro arriva nella prima giornata di gare. La gara è la 15 km a tecnica libera, Stefania doma le avversarie, tra cui la russa Larisa Lazutina, argento al termine della gara, ma squalificata a seguito della positività ad un test antidoping. Il 12 febbraio, a 3 giorno dalla medaglia d’oro, Stefania si ripete vincendo un bronzo nella 10km a tecnica classica, arrendendosi solo alla dominatrice della stagione di Coppa del Mondo Bente Skari e la vincitrice della Coppa del Mondo 2001, Julija Cepalova.
L’ultimo giorno di gara è trionfale per i colori azzurri. Nella 30km a tecnica libera, la gara che chiude il programma del fondo femminile, il Tricolore domina. All’arrivo l’oro è per Gabriella Paruzzi, che batte in volta proprio Stefania.
L’impresa si è ripetuta. Per la Belmondo da Albertville a Salt Lake City le medaglie sono ben 10.

Tra gli altri italiani si segnala la seconda medagli olimpica di Armin Zoeggler. Lo slittinista altoatesino questa volta, a differenza del 1998, vince l’oro. Zoeggeler si ripeterà anche a Torino, quattro anni più tardi, diventando così il padrone assoluto della specialità.

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