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Pop&Sport – Anche lo sport è in prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico

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motor1.com


Da ormai una settimana stiamo sentendo in giro di questa Cop26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Quella di quest’anno, a Glasgow (UK), è la XXVI Conferenza tra i più potenti e influenti al mondo interamente concentrata sull’ambiente. L’obiettivo comune è trovare un modo e stringere un patto tra Paesi per dimezzare le emissioni di CO2 entro il 2030 e raggiungere l’obiettivo di neutralità carbonica entro il 2040. Anche lo sport bussa e grida presente, accodandosi alle promesse e impegnandosi ad agire sulle tematiche legate al cambiamento climatico. 

Ma cosa possono fare le organizzazioni sportive in concreto? Secondo Wired, per comprenderlo è necessario abbandonare il punto di vista del tifoso e pensare alle competizioni come eventi, alcuni anche dal richiamo fortissimo, che producono un impatto carbonico notevole. Prendendo l’esempio delle forniture elettriche, i vari club sportivi possono imporre la sostenibilità ai fornitori, come un’illuminazione “total Green” del proprio stadio, creando un effetto a cascata tra chi ambisce a diventare loro sponsor energetico. 

Una delle richieste dei giovani allo Youth4Change di Milano, a settembre, era che tutto il mondo dell’industria, compresa quella sportiva, si decarbonizzasse entro il 2030, attraverso anche la gestione degli eventi, che oggi deve essere plastic free e a basso impatto. Oltre a questo, la schiera di giovani attivisti sottolineano la responsabilità di chi interpreta il ruolo di atleta e associazione come ponte di collegamento tra la politica sociale e l’asse internazionale. Grazie al loro status, capaci di arrivare ad un vasto e vario pubblico, devono usare il potere della comunicazione per promuovere i valori della sostenibilità. 

Il Comitato olimpico internazionale (Cio), la Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (Fifa), l’Athletics Kenya, la Bbc Sport, la Premier League e la Liga sono tra le organizzazioni che hanno firmato il piano presentato a Glasgow, insieme ai club di Juve, Arsenal e Liverpool. Tra i firmatari anche la FIA, che già da 7 anni, dal 2014, punta fortemente sul suo campionato mondiale di monoposto a quattro ruote totalmente elettrico: la Formula E. Ad accodarsi, intraprendendo il mondo elettrico, è stata anche la FIM con la sua versione a due ruote: la Moto E. 

 

Fonte: Wired.it

 

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