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La Musica della domenica – Gran Premio dell’Indonesia

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MotoGP.com

Sono tornate le alzatacce e la domenica mattina con la MotoGP che fa compagnia per la colazione. Tra un cornetto, due biscotti e una bella tazza di cappuccino il gran premio dell’Indonesia ha regalato agli appassionati che si sono riusciti a svegliare presto una musica di sottofondo molto gradita che ha reso elettrizzante anche il pasto più importante della giornata. A suon di staccate e sorpassi è stata una domenica da vivere tutta d’un fiato.

Prima il sole che spacca le pietre e il caldo torrido che costringono la Dorna a ridurre le gare di Moto2 e MotoGP, poi il diluvio arrivato in tempo per la classe regina. Fulmini e saette si sono abbattute sulla pista di Mandalika che hanno solo ritardato la partenza dei 24 supereroi pronti a lottare su una pista invasa dall’acqua. 

Red Bull ti messe le ali

Ktm vola sotto l’acqua indonesiana e centra il primo successo stagionale con Miguel Oliveira. Il portoghese parte bene e si porta subito dietro a Quartararo, scattato dalla pole. Bastano pochi giri al pilota portoghese per capire che nella prima parte di gara aveva molto più passo del francese. Attacco e sorpasso portato a casa. Prima posizione conquistata e mai lasciata per tutta la gara prendendo anche un bel vantaggio sugli inseguitori. Un passo incredibile che gli ha permesso di vincere la gara ma soprattutto di gestire la seconda parte quando Fabio con la Yamaha ha cominciato la sua rincorsa verso la vetta con prepotenza. Miguel ha saputo rispondere bene ai tempi del campione del mondo e alla fine si è involato verso la vittoria senza troppe difficoltà. Dopo il podio di Binder in Qatar la casa austriaca si trova in testa alla classifica costruttori e seconda in quella piloti con il sudafricano. Mica male considerate le fatiche prestagionali.

Solo Fabio

Su una pista in cui la casa di Iwata poteva rimediare alle fatiche dello scorso gran premio arriva un podio con il solito Quartararo. L’unico che sembra far girare la moto nelle sue mani. Partito dalla prima casella è autore di una buona partenza ma di una prima parte di gara in cui fatica e che lo vede scendere fino al quinto posto. Ma con il passare dei giri trova feeling e a suon di giri veloci rimonta fino alla seconda piazza ormai troppo distante dal fuggitivo Oliveira. Negli ultimi giri El Diablo sembrava guidasse sull’asciutto, ne aveva nettamente più di tutti. Lascia l’Indonesia con sensazioni ritrovate e positive a soli tre punti dalla testa del mondiale occupata ancora dalla Bestia. Lui sa metterci una pezza ai problemi di questa moto e potrebbe essere l’arma in più in questa stagione. A differenza di Morbidelli che non riesce a concretizzare il lavoro fatto e un Dovi ancora in difficoltà con la sua M1. Nota dolce per D.Binder che in condizioni difficili centra la sua prima top 10 da rookie.

Specialisti del bagnato?

Nella Motor Valley si può sorridere a metà. La Ducati lotta per il podio con Zarco e Miller, due specialisti delle gare sul bagnato. A spuntarla alla fine è il francese che si è dimostrato brillante per tutti i giri, relegando l’australiano al quarto posto, quando poteva essere la sua giornata dopo aver svolto anche qualche giro in testa. Non pervenuti gli altri. Bagnaia quindicesimo non trova il feeling con l’anteriore, Martin ottiene il secondo zero di fila dopo un errore in frenata che gli ha fatto finire la gara nella ghiaia e Di Giannantonio è alle prese ancora con la conoscenza della categoria da rookie. Si salva in parte anche Bastianini che con l’undicesima posizione guadagna i punti che gli permettono di conservare la testa della classifica. I due alfieri VR46 invece si disperdono nelle posizioni finali, con Marini che riesce a guadagnare due punti. Troppo poco soprattutto per la rossa ufficiale di Borgo Panigale che dopo due tappe ha raccolto molto meno delle aspettative.

Sotto sopra

Honda qui nei test prestagionali aveva fatto vedere belle cose, dimostrandosi molto competitiva. Invece nel week end di gara è stata tutta un’altra storia. Marc ha faticato a trovare il feeling con la moto, cadendo tanto e non risolvendo mai i problemi. In qualifica parte in fondo a causa di alcune scivolate ma alla gara non prende nemmeno parte. Nel Warm up un volo bruttissimo che lo lascia con un trauma cranico (con tac negativa), lo costringe a non prendere parte alla gara per gli acciacchi e lo stato confusionale procuratosi. Espargarò invece sul bagnato non brilla e con i problemi di grip al posteriore della sua Hrc rimedia solo una dodicesima posizione. Un altro week end povero per la casa di Tokyo che se vuole tornare forte deve continuare a lavorare ma soprattutto ritrovare il suo marziano, che pare disperso in cerca di una forma e di una lucidità lontane.

Altre storie

Aprilia un pochino in affanno in Indonesia non riesce a replicare le prestazioni del deserto qatariota. Vinales si sa non ama molto le condizioni bagnate e infatti termina fuori dalla zona punti, mentre Aleix riesce ad ottenere un nono posto finale. Per le Suzuki invece una gara anomala con una prima parte di gara che le vede entrambe veloci con Rins che si porta sul podio e Mir che recupera posizioni su posizioni. Ma con il passare dei giri le due moto azzurre si vedono plafonate nella quinta e sesta posizione che terranno fino al traguardo arrivando di nuovo insieme in parata un po’ come in Qatar.

Gioia Thailandese

Nella categoria di mezzo vince Chantra sulla Kalex del team Idemitsu. Prima vittoria per la Thailandia nel motomondiale e gara condotta in modo superbo. Testa della corsa presa in partenza e mai lasciata nel caldo indonesiano prima dell’acquazzone. Ha imposto il suo ritmo e nessuno è riuscito ad opporsi. Sul podio dopo di lui finiscono Vietti con una bella prestazione fatta di lotte e sorpassi che lo hanno portato fino alla seconda piazza del podio e a mantenere la testa del mondiale. Sul terzo gradino sale Canet autore di un’altra gara molto solida dopo il secondo posto in Qatar e si ritrova a nove punti dall’italiano. Il mondiale sembra una questione per loro due, ma occhio alle soprese. È ancora lunga.

Leader solitario

Foggia vince e convince nella classe leggera. Si prende la testa della corsa al primo giro e imprime un ritmo infernale che lo porta ad avere un vantaggio di addirittura cinque secondi sugli inseguitori. Una vittoria di forza dopo gli errori in Qatar che lo confermano come il favorito della categoria per questa stagione. Sul podio anche il pilota della Gas Gas, Guevara e Tatay che dopo esser partito dalla pole e aver preso un long lap penalty riesce a rimontare fino al podio. Peccato per Migno vincitore dello scorso gran premio che sarebbe potuto essere della partita per il podio ma è stato centrato da Sasaki a pochi metri dal traguardo.

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