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F1 – Leclerc e Verstappen a caccia della prima vittoria a Baku

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Credits: Ferrari.com

Continua sui nostri canali la marcia di avvicinamento all’ottava tappa di un mondiale 2022 di Formula 1 che comincia a farsi sempre più caldo, e non parliamo certo solo di temperature. Il Gran Premio di Azerbaijan fa da ottava tappa a questa stagione come fu nel 2017, e come nel 2017 la Ferrari si trova li a giocarsi il mondiale, allora con Vettel, oggi con Leclerc. Il weekend a venire di F1 rischia di fare da primo grande spartiacque del campionato con Verstappen che potrebbe provare l’allungo in classifica mentre Leclerc sarà chiamato a riscattare il proprio team dopo quello che si è visto a Montecarlo. Ma attenzione anche a Perez, in rampa di lancio per una definitiva ascesa alla seconda posizione di classifica con sguardo puntato, perché no, un po’ più in là, e all’ambizione di Carlos Sainz di concludere la rimonta sul quarto posto occupato da Russel: obbiettivo minimo per lo spagnolo in funzione delle proprie potenzialità e di quelle della monoposto che guida.

Il Baku City Circuit è il circuito cittadino più veloce del campionato e lo spazio per superare di certo non manca grazie al lungo e spazioso rettilineo e ai ai due punti drs. Tutto ciò, unito ad una serie di curve spigolose, rendono quello di Baku un circuito ruvido ma moderno in cui a farla da padrone saranno l’aerodinamica e soprattutto la trazione in uscita di curva delle monoposto. Definitivamente presentato nell’ottobre 2014, l’idea di un circuito cittadino nella fortunata città mediorientale di Baku fu dell’allora ministro della gioventù azera Azad Rahimov assecondato sin dalle prime battute da Bernie Eclestone. Per la realizzazione del circuito le strade cittadine prescelte subirono un forte ammodernamento che costò un po’ di poesia ad alcune di quelle vie prima ricche ai san pietrini cancellati con un colpo di stendiasfalto.

Quella di domenica sarà la quinta volta che si correrà il Gran Premio di Azerbaijan e la sesta che Baku ospiterà un Gp di Formula 1. In occasione dell’inaugurazione del 2016 il circuito fu rivestito del ruolo di Gran Premio d’Europa (fu l’ultimo circuito ad essere disputato sotto quella denominazione), ricoprendo così un appuntamento che mancava dal 2012 quando a Valencia sotto la bandiera a scacchi Alonso con la Ferrari tagliò il traguardo davanti Raikkonen e Schumacher. Il governo azero volle però legare il nome del proprio paese a quello della Formula 1 e così vide la luce nel 2017 il Gp di Azerbaijan, un appuntamento ormai fisso del calendario che ad oggi ha mancato la disputa solo nel 2020 a causa della pandemia.

In questi anni quella di Baku si è rilevata una pista a due facce con cinque piloti diversi ad essersi aggiudicati le cinque edizioni del Gp ma rappresentanti di sole due squadre. Il primo pilota a vincere qui fu Nico Rosberg, nel 2016 segnò una tripletta (pole, vittoria e giro veloce) a cui seguirono in ordine le vittorie di Ricciardo, Hamilton, Bottas e la scorsa stagione Perez. E come detto se dal punto di vista dei piloti si è potuto festeggiare l’abbondanza dal punto di vista delle scuderie la situazione è stata più lineare: tre vittorie per la Mercedes e due per la RedBull, tre pole Mercedes e due per la Ferrari (2017 con Vettel e 2019 con Leclerc). Risale al 2019 invece il record della pista, un 1.40.495 che valse a Bottas, su Mercedes, la pole di quella giornata.

Un circuito quasi completamente sotto il livello del mare, questo dovuto alla posizione della penisola su cui si trova, quella di Abşeron, affacciata nella parte centrale del mar Caspio e quindi immersa nella depressione caspica, ha reso negli anni un ottimo servizio ai tifosi della F1. E se la palma del pilota più costante, anche se mai vincente, non potrebbe andare ad altri che a Sebastian Vettel – il tedesco ha concluso tutte le cinque gare qui disputate arrivando sempre nelle prime 4 posizioni: 2° 4° 4° 3° e 2°, la palma di pilota con meno feeling può essere consegnata a Verstappen che qui ha vissuto due dei giorni più bui della propria carriera in F1.

Nel 2018 l’olandese si fece tamponare dal compagno Ricciardo mentre i due stavano lottando per la quarta posizione. Ricciardo che qui aveva vinto nella stagione precedente, aveva sfruttato la scia del compagno sfilandosi poi per tentare il sorpasso prima sull’esterno e quindi ripiegando sull’interno cercando di evitare la difesa di Verstappen. Ma l’olandese ripiegò a sua volta all’interno, cambiando quindi per due volte la traiettoria: Ricciardo non potè nulla se non travolgere il compagno di squadra facendo finire entrambi nelle vie di fuga. Desuete le parole pronunciate da Marko Helmut alla luce di quell’avvenimento: «Non è nella nostra filosofia aver un primo ed un secondo pilota. L’unico ordine che diamo è quello di correre». Nonostante questo episodio clamoroso la classifica finale più improbabile l’abbiamo vissuta nella corso della scorsa stagione quando davanti alla bandiera a scacchi sfilarono nell’ordine Perez, Vettel e Gasly, con le due Mercedes ancora in gara ma entrambe fuori dalla zona punti e tutte le vetture targate Motor-Valley nelle prime otto posizioni, in uno dei pomeriggi più lunghi che si ricordino in Formula 1. Quel Gp di Azerbaijan 2021 fu condito da due safety car, una bandiera rossa (per l’uscita dai giochi proprio di Verstappen che subì una foratura sul rettilineo del via) e una mini gara finale di un solo giro che verrà ricordata per l’inchiodata di Hamilton alla prima curva che gli costò il primo posto e l’arrivederci alle speranze di recuperare punti mondiale che come abbiamo visto sarebbero stati fondamentali nella corsa al titolo.

 

Un Video che ricorda quel giorno, probabilmente editato da qualche fan di Max

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