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Il Semaforo Rosa – Francesca Raffaele

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Mirko Duranti

Capita che durante un fine settimana Aci Sport a Imola, in cui corrono ben sette categorie diverse si abbia l’opportunità di incontrare e conoscere addetti ai lavori che hanno tanto da raccontare. Uno dei valori più belli che si possono trovare nel paddock di un evento del genere è senza dubbio la disponibilità di tutti per un saluto, due chiacchiere o anche semplicemente una stretta di mano e un cinque di incoraggiamento prima di scendere in pista. Una bella storia è sicuramente quella di Francesca Raffaele, giovanissima pilota classe 2002 che corre nel TCR Italy con il Team Target e una Hyundai i30 N.

Dal parcheggio alla pista

Io ho avuto la fortuna di incontrarla nel suo box per farci una chiacchierata e per conoscere una storia che parte da lontano quando Francesca era piccola, una bambina con il semplice amore per la velocità e i motori. A nove inizia a giocare con i primi go-kart in un parcheggio grazie alla passione che le ha trasmesso suo padre anche lui pilota da giovane. È lì che scatta la scintilla per la giovane pilota, una volta indossato il casco non si toglie più. Da quel momento una crescita costante che l’ha portata a fare anche il Campionato Europeo e Mondiale di kart a tredici e quattordici anni. Il suo obiettivo era quello di continuare a guidare veicoli a ruote scoperte e in particolare correre con le Formula 4. Purtroppo due sono stati gli impedimenti nel proseguire la strada tracciata. Il fisico, come sua stessa ammissione, in quanto quando arrivò a svolgere alcuni test con quelle monoposto sentì di non essere pronta fisicamente a guidare auto che ti impegnano tantissimo sotto quell’aspetto soprattutto di braccia, nonostante siano macchine destinate a giovanissimi. L’altro invece fu un ostacolo che si rivela alquanto comune nel mondo giovanile e nelle categorie inferiori delle competizioni motoristiche: il budget. A quel punto o trovi sponsor che ti seguono e investono nel tuo futuro, ma devono essere realtà importanti con basi molto solide oppure provi un’altra strada tra le vie infinite del motorsport. Francesca insieme alla sua famiglia ha deciso di intraprendere la seconda strada perché la passione per le corse era troppo forte e così con il Team del suo paese hanno pensato di iscriversi alla Clio Cup e di iniziare da lì la loro avventura. Questo li ha portati a conoscere la realtà del Touring Car Racing dove gareggia dal 2020.

Animo da combattente

Nonostante la giovane età Francesca ha già dimostrato di essere coriacea e adatta al mondo delle gare e dei motori. Un brutto incidente avvenuto nel marzo del 2021 l’ha tenuta un anno lontana dalle gare e dalle piste. Lei che a causa di un problema rimediato al bacino fino a luglio dello stesso anno non ha potuto camminare con tutte le conseguenze del caso. In quell’occasione però ha dimostrato una forza che forse altre persone non avrebbero mai avuto. Senza paura è ritornata in macchina, anzi senza esitazioni o dubbi nel voler continuare la sua carriera. Perché il suo primo obiettivo era quello di tornare a correre senza se e senza ma. Dopo la ripresa è tornata a guidare e mi ha confessato che ovviamente il pensiero di quanto passato c’era all’inizio, ma che poi è solo questione di riprendere gli automatismi ormai conosciuti a memoria. La passione in questa realtà è un qualcosa che va oltre ogni ostacolo, ma soprattutto è un sentimento talmente estremo per i piloti che gli fa fare cose che chi non corre non è in grado di compiere. Francesca di passione ne ha a pacchi, tanta quanto la sua tenacia. È una ragazza solare, allegra che non ti nega mai un sorriso nonostante la timidezza che si intravede nel parlarci insieme. Uno sguardo che ti trasmette l’amore per le competizioni che ti arriva dritto e forte quando incroci i suoi occhi. Un amore che sulla sua pelle prende le sembianze di un tatuaggio con la forma di un volante del suo amato Formula 4. Su quello che vorrà fare da grande è già decisa e molto schietta. Il suo percorso sono le ruote coperte e lì continuerà a lottare e a stupire senza tentare salti più lunghi della gamba cercando strade per cui non si sente pronta.

Gli occhi e i giudizi

Francesca mi ha raccontato in prima persona cosa significa essere una ragazza nel motorsport. Gli occhi puntati addosso, quelli di tutti indistintamente. Pronti a criticarti al minimo errore, anche in modo pesante tirando fuori i soliti commenti che ormai annoiano da quanto sono ripetitivi. Ma c’è anche un lato positivo oggi ad essere una quota rosa nelle corse. Se fai bene e sei veloce quegli occhi puntati pronti a giudicarti invece ti apprezzano ancora di più. Se fai un qualcosa di forte e bello o semplicemente riesci a ottenere ottimi risultati allora riesci a trovare chi è pronto ad aiutarti e ad investire su di te.

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Il mondo dentro al casco

Quando hai l’opportunità di chiacchierare con un pilota scopri sempre un mondo che da fuori raramente di vede. Per esempio che Francesca non ha un buon rapporto con la pista di Imola, anzi potrebbe essere considerata un po’ la sua bestia nera, nonostante riconosca che tecnicamente sia una pista tosta difficile inserita in un contesto meraviglioso. I risultati non aiutano la giovane pilota lombarda ad affezionarsi alla pista romagnola. Però i saliscendi le piacciono, come quelli del Mugello dove ha ottenuto il suo miglior risultato. Un ottavo posto partendo ventesima in griglia e recuperando posizioni su posizioni. Anche Vallelunga è una pista che non le dispiace, soprattutto in vista dell’ultima tappa del TCR Italy che tra un due settimane correrà il suo ultimo appuntamento sul circuito romano. Oltre ai puri aspetti tecnici riguardanti la pista parlandoci scopri anche la realtà di una giovane che sta vivendo il suo sogno di correre e spera di realizzarsi ancora di più puntando sempre più in alto. Per Francesca il paddock è un luogo di lavoro dove ritrovi i valori familiari solo nel nido che la tua squadra ti crea intorno. Le persone con cui lavora che le sistemano la macchina che non le fanno mancare nulla quella è la sua vera famiglia da pista. Nonostante sia giovanissima i social non sono il suo mondo, è attiva ma preferisce vivere le emozioni e le sensazioni che solo la realtà sa regalarti. La sua pura timidezza la frena nel farsi vedere sui suoi profili social, anche delle sue gare non racconta molto. Le piace far parlare la pista come è giusto che sia.

Occhi verso il futuro

Questa stagione ha già raggiunto il suo obiettivo, quello di tornare in macchina dopo un 2021 infernale. Da Monza ad adesso la crescita è stata costante, riprendere il feeling e provare ad affermarsi come successo al Mugello. Ma lo sguardo è sempre puntato in alto perché un pilota non si accontenta solo della velocità ma vuole sempre di più. I piloti come Francesca sono animali da gara e sono sicura che la sua ambizione la porterà a guardare ed andare lontano magari con lo sguardo rivolto verso l’Europeo o il Mondiale TCR, per continuare a crescere e inseguire i suoi sogni.

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