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Chiacchiere da Bar…bieri – TemBestia perfetta a Borgo Panigale?

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In questa prima fase della seconda metà della stagione, la MotoGP ci sta restituendo un dominio incontrastato della Ducati. Con otto moto di Borgo Panigale sullo schieramento, tutte performanti a prescindere che siano le vecchie GP 21 o le nuove GP 22, succede quasi sempre di vedere la top ten monopolizzata dal marchio della Motor Valley, tra l’altro tutte orgogliosamente affidate a scuderie italiane. Questa supremazia tecnica e questa versatilità ha fatto sì che le Desmosedici siano competitive in mano a qualsiasi pilota e quasi in qualsiasi circostanza, indirizzando il Titolo Costruttori presso l’azienda bolognese già ad Aragon.

Questa supremazia, però, crea un problema: la competitività interna. Già, perché sebbene il compagno di team di Francesco Bagnaia, ovvero l’australiano Jack Miller, sia attualmente fuori dai giochi per il mondiale piloti, c’è un altro centauro che sta contendendo l’iride al piemontese ufficiale. L’incomodo, non considerato alla vigilia, è Enea Bastianini che, insieme al Gresini Racing, sta costruendo una stagione capolavoro, seppure in sella ad una moto vecchia di un anno. Il romagnolo ad Aragon ha conquistato la sua quarta vittoria ed è ora quarto nel campionato piloti a quota 163 punti, a 48 lunghezze dal capoclassifica Quartararo e a 38 lunghezze da Bagnaia. La Bestia non accenna a fare sconti a nessuno, come si è visto negli ultimi due Gran Premi e ne ha tutto il diritto. Ieri, però, ha sottratto cinque punti al suo futuro compagno di team, che potrebbero rivelarsi preziosi alla fine dei giochi.

Ducati si trova quindi sin da ora una bella gatta da pelare, un “essere o non essere” che rischia di essere la sintesi dell’unico grande problema che ha tenuto banco negli ultimi anni a Borgo Panigale: la gestione dei piloti. L’obiettivo dichiarato sin dalla vigilia della prima gara del 2022 è quello di tornare a vincere il titolo piloti che manca dal lontano 2007. Ora, è necessario gestirli, questi piloti che si stanno dando battaglia sino all’ultima curva, pena il rischio di non raggiungere il risultato. Con cinque gare ancora da disputare e 125 punti ancora in palio, tutto è possibile. Fino a che la matematica darà la possibilità a Bastianini e al Team Gresini di sognare, ha senso chiedere ad Enea di fare da scudiero a Pecco? E se questa richiesta, risultati alla mano, costasse alla Bestia una rimonta mondiale, che Bastianini si ritroverà l’anno prossimo in casa la scuderia ufficiale? Il rischio di avere in casa una bomba ad orologeria, facendo un torto al riminese chiedendogli di rinunciare al mondiale in favore di Bagnaia, c’è. Come, a lasciare briglia sciolta ai due cavalieri del rischio, c’è la possibilità di avere nel 2023 un Pecco imbufalito per le chance di mondiale sfumate a causa del suo compagno di marchio e di una lotta intestina forse evitabile.

È vero che, in caso di mancato mondiale per un pugno di punti, Bagnaia e Ducati Lenovo dovrebbero soprattutto fare diversi mea culpa, ma è altrettanto vero che questa è una delle cose più difficili da fare. Insomma, gli ingredienti per una tempesta, anzi, una temBestia perfetta ci sono tutti e le facce tirate di ieri nei dirigenti di rosso vestiti ne sono la prova. Non mi stupirei se Claudio Domenicali & co. sperassero, non dico in una caduta di Bastianini, ma perlomeno in un guasto provvidenziale nella Desmo #23. Solo così, in questo momento, la Bestia diventerebbe mansueta e si toglierebbero per tempo le castagne dal fuoco, pronte per essere intinte in un autunnale vin brulè dolce di vittoria, a scacciare le nubi della tempesta che diventerebbe soltanto un brutto ricordo.

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