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I racconti del commissario – Biasion e la “scappatella” di Imola

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Foto Roberto Fierro per AutoMotorFargio

Nell’immaginario collettivo ottobre segna l’inizio dell’autunno, una specie di anticamera al lungo buio dell’inverno. Ma se si ha la fortuna di essere nati nella Motor Valley non si può che pensarla diversamente. Perché il decimo mese dell’anno è storicamente un periodo di grande attività per lo sport nella terra dei motori ed il 2022 non fa certo eccezione grazie a due eventi di interesse mondiale. Il primo è ormai una certezza e si chiama Rallylegend. Il secondo è in pieno svolgimento e si tratta delle Finali Mondiali Ferrari a Imola, evento imperdibile in quanto, seppur a carattere annuale, è per definizione itinerante e per la prima volta ospitato nel circuito che porta il nome del fondatore. Ma pochi sanno che c’è un uomo che rappresenta un quasi dimenticato “trait d’union” tra la pista in riva al Santerno e l’evento sammarinese. Non un tipo qualunque, ma un due volte campione mondiale. Il suo nome è Massimo, per tutti “Miki”, Biasion.

L’autografo di Biasion sulla carrozzeria di una delle “sue” Lancia (foto AutoMotorFargio)

La Woodstock dei Rally

Giunto alla sua ventesima edizione, Rallylegend è ormai un marchio conosciuto nel mondo. La kermesse nata ai piedi del Titano come un’occasione di incontro tra ex praticanti ed appassionati in cui far ruggire le regine delle gare su strada attira nell’ “antica terra della libertà” decine di migliaia di spettatori. L’edizione 2022 è stata molto speciale vista la presenza del neo campione del mondo Kalle Rovanpera e del suo team manager Jari-Matti Latvala (qui trovate la nostra intervista), ma anche per il tributo dedicato ad un’icona delle gare su strada come la Lancia 037 che festeggia i suoi primi quarant’anni. Proprio con una splendida berlinetta della casa di Chivasso è tornato a San Marino anche Biasion, divenuto negli anni un vero “ambasciatore” di Rallylegend. Per farlo non ha scelto una 037 qualunque (se si può definire “qualunque” una meraviglia del genere…) ma quella del Jolly Club nei colori Totip con la quale nel 1983 si prese sia il titolo nazionale che quello europeo. Mentre eravamo impegnati nella diretta sui canali social di 1000Cuori – Motor Valley (che ovviamente potete recuperare se ve la foste persa) ecco che si è sbloccato il ricordo illuminante nella mente di chi vi scrive.

La Lancia 037 del JollyClub che Biasion portò alla vittoria nell’Italiano e nell’Europeo del 1983 (foto AutoMotorFargio)

Ospite a sorpresa

Dopo i due titoli colti con la leggendaria Delta del Martini Racing e la parentesi in Ford che chiuse la sua carriera nel mondiale, Biasion stava per aprire la seconda parte della sua vita sportiva nei Raid. Un’esperienza che, nemmeno a dirlo, si sarebbe rivelata nuovamente vincente con altri due trionfi nella Coppa del Mondo riservata ai camion ai comandi dell’italianissimo Iveco tra il 1998 ed il 1999. Ma a metà del decennio il campione bassanese viveva una specie di limbo agonistico che lo portò a sperimentare qualcosa di completamente nuovo per lui. Domenica 17 settembre 1995 all’Enzo e Dino Ferrari di Imola era in scena un fine settimana pieno di gare. La categoria regina era l’Italiano Formula 3, dove l’idolo di casa Luca Rangoni era prossimo alla conquista del titolo ed un giovane centese di nome Thomas Biagi fece sua gara 1. Ma non mancavano anche le ruote coperte con l’Italiano Prototipi e soprattutto l’affascinante Ferrari Challenge. Il monomarca del Cavallino era solo al suo terzo anno di vita e viveva una stagione anomala, caratterizzata dalla convivenza in pista tra la “pensionanda” 348 e la nuova F355 che creava una griglia numerosissima. Tra gli abituali protagonisti del campionato come gli emiliani Bertuzzi e Schenetti, la voce del grande Carlo Costa annunciò al pubblico in tribuna la presenza di un ospite d’onore: da Bassano del Grappa, il due volte campione del mondo rally Miki Biasion! Ovviamente la passione di un bambino di undici anni come quella di chi continua a scrivervi si accese come una fiamma su cui si getta un fiotto di benzina.

Il poster dell’evento imolese con un ospite d’eccezione: Miki Biasion (foto AutoMotorFargio)

Niente male per un rallista

Più avvezzo a traversi e controsterzi che alla guida pulita richiesta in pista, il due volte campione del mondo mostrò che la classe non è mai un’opinione. Senza esperienza specifica chiuse entrambe le gare in programma con due positivi quinti posti, riducendo nella seconda il distacco dal dominatore di giornata Ivan Benaduce. Una presa di contatto senza dubbio positiva, che nelle speranze di tanti appassionati poteva rappresentare il punto di partenza per una seconda vita motoristica da pistaiolo. Al contrario l’esperimento non ebbe seguito per il rallista bassanese, che colse poi al volo la possibilità di vivere l’avventura nelle grandi maratone con i mezzi pesanti. Chissà cosa avrebbe potuto fare Miki sui circuiti, se solo avesse voluto. Il quesito non avrà mai risposta ma l’Enzo e Dino Ferrari può vantare, tra i suoi mille aneddoti, anche una “scappatella” in pista di un campione di rally. Ed è dolce ricordarlo mentre sulle stesse curve Ferrari celebra presente, passato e futuro in un evento che è già storia.

Un’intervista a Miki Biasion realizzata dal profilo ufficiale del WRC (FIA Wordl Rally Championship su YouTube)

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