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Il Personaggio della Settimana – Angel Nieto

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Il piu grande di tutti?

L’interrogativo che risuona sempre anche in epoche diverse è: Chi è il migliore della storia? Chi si merita il nominativo che oggi va tanto di moda “GOAT” (Greatest Of All Time). Ci sono diverse scuole di pensiero a riguardo, ma sicuramente due sono le prevalenti. La prima per le quali le varie ere sportive non sono paragonabili per cambiamenti tecnici ed evoluzioni di atleti e tecnologie, la seconda invece sostiene che tra i pochi eletti che fanno la differenza c’è sempre qualcuno che è più forte degli altri e nessuno paragonabile di quelli che seguono dopo. Nel motorsport questo dibattito va avanti da anni sia in F1 che in MotoGP e sicuramente il personaggio di questa settimana, che oggi avrebbe compiuto 76 anni è uno dei candidati al titolo di più forte di tutti i tempi, con la certezza che nella sua epoca fu senza dubbio il pilota più forte da battere. Angel Nieto ha inciso il suo nome nella leggenda del motomondiale e numeri alla mano è il secondo pilota nella storia per mondiali vinti: 13 titoli iridati, di cui sei nella classe 50 e sette nella 125. Lo spagnolo nato a Zamora aveva un talento innato per le due ruote. Innamorato sin da giovane delle motociclette non poteva che sognare di lavorare a contatto con i mezzi meccanici che tanto bramava. Così iniziò il suo avvicinamento ai motori che poi diede il via ad una carriera ancora oggi indimenticabile per tutti gli appassionati.

Casa Derbi

Madrid e Barcellona furono le due città chiave nella sua carriera. Soprattutto il capoluogo catalano nel quale iniziò a lavorare per la Derbi: azienda spagnola di moto dalla quale ebbe inizio tutto. Grazie a quel suo primo lavoro Angel poté comprarsi una piccola motocicletta di seconda mano che non superava i 40 km/h. Per iniziare andava più che bene ma l’esordio nelle corse non era lontano. Di fatto nel 1968 a soli 19 anni riuscì a convincere i dirigenti della Derbi a regalargli una 50cc con la quale iniziò a competere seriamente. Cominciò così a vincere le prime gare a livello nazionale, ambito nel quale porterà a casa ben 23 titoli, prima di arrivare a vincere anche nel Mondiale, solamente l’anno successivo. Nel 1969 arriva il primo Campionato del Mondo, nonostante avesse già qualche presenza nelle stagioni precedenti nelle quali contava anche qualche podio. Nell’anno del coronamento Angel porta a casa le sue prime due vittorie mondiali che gli consentono grazie ad altri risultati positivi di laurearsi Campione a fine anno. Il primo titolo con la Derbi è solo il primo di tanti altri che seguiranno. Nella 50 cc arrivarono altre cinque vittorie iridate. Nieto dimostrò di saper vincere e convincere anche con moto diverse vincendo gli ultimi tre Campionati del Mondo con la Kreidler, una casa tedesca e la Bultaco, piccola scuderia catalana.

Tra Spagna e Italia

In un’epoca in cui i piloti gareggiavano contemporaneamente in categorie diverse o alternavano le stagioni tra le varie classi, Angel Nieto fece la sua fortuna anche nella 125cc, vincendo sette titoli mondiali di cui alcuni in sella a moto italiane. Il primo titolo iridato di categoria arriva nel 1971 preceduto da una altra stagione eccellente nel 1970 terminata con un secondo posto. Dopo i primi campionati vinti sempre in sella alla Derbi quello targato Italia arriva nel 1979 con la Minarelli, casa motociclistica fondata a Bologna che porta i colori della storica Motor Valley. Con la casa emiliana, sposata nel 1978, Angel mise a segno otto vittorie consecutive a inizio stagione che gli permisero di totalizzare 120 punti e portarsi a casa il titolo. Ma non fu il suo raggiungimento più alto, in quanto nel 1981 riuscì a totalizzare ben 140 punti sempre salendo otto volte sul gradino più alto del podio e con qualche altro piazzamento utile. Nel 1986 suo ultimo anno nel mondiale Nieto vantava 13 titolo Mondiali e ben 90 vittorie. Record poi uguagliato da Valentino Rossi in occasione del Gran Premio di Francia nel 2008. In quella giornata il giro d’onore dopo aver tagliato per primo il traguardo fu speciale, perché la sua Yamaha M1 fu guidata dal Campione spagnolo che portò in trionfo il pilota di Tavullia per aver raggiunto un risultato storico.

Angel Nieto in sella alla Minarelli, casa bolognese che il pilota spagnolo ha guidato tra il 1978 e il 1981 – credits to motogp.com

12+1

Angel Nieto è conosciuto per il famoso numero scomposto nel 12+1 a causa di un bruttissimo incidente in moto in cui lui si fece molto male, ma nel quale coinvolse anche cinque spettatori. Il 13 novembre del 1977 a Benindorm ebbe un problema ai freni che lo fece carambolare sulla folla che seguiva la gara a bordo pista. Da quel giorno essendo molto superstizioso non volle più sentir parlare del numero tredici e quando veniva nominato a lui piaceva sostituirlo con 12+1. Infatti a chiunque parlasse dei suoi mondiali o gli chiedesse dei titoli vinti non rispondeva mai con il numero completo ma con la sigla sommaria in segno di scaramanzia. Nel tempo è rimasto un simbolo iconico del leggendario pilota spagnolo.

Il Nome Nieto oggi è ancora parte del Motomondiale e della MotoGP. Pablo Nieto suo figlio di fatto oggi è Team Manager del Mooney VR46 Racing Team ed è stato anche un ex pilota. La dedica agrodolce più bella legato ad Angel fu quando il Team Aspar a fine 2017 decise di cambiare nome in onore del pilota spagnolo scomparso ad agosto dello stesso anno, rinominandosi come Angel Nieto Racing Team. Una leggenda come la sua non smetterà mai di esistere e le sue imprese saranno ricordate in eterno perché chi vuole conoscere la storia delle corse a due ruote deve per forza imparare i nomi dei più grandi anche delle epoche più lontane. Ci sono auree che non hanno tempo né fine e quella di Angel Nieto è senza ombra di dubbio una di queste.

Angel Nieto insieme a Valentino Rossi a Le Mans nel 2008 in occasione della 90esima vittoria del pilota italiano – credits to motogp.com

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